Emergenza siccità, dopo le piogge Po ancora sotto quota. A Piacenza -0,88 metri

Emergenza Siccità distretto del Po: portate ancora molto basse, prelievo non ridotto, cuneo salino a quota record 30,6 Km e assenza di piogge con temperature altissime. Berselli (Autorità di Bacino del fiume Po): “Il problema è solo rimandato di 10 giorni se non si rispetteranno le misure decise. Serve una riduzione di prelievo del 20% sulle acque disponibili”.

livello fiume po siccità giugno 2022 zibello polesineUna recente immagine del Po a Zibello Polesine (PR). Foto Paolo Panni

Le piogge di martedì 28 giugno ristorano la portata odierna che rimane sotto quota e spostano il problema solo di una decina di giorni. Precipitazioni molto utili negli equilibri idrologici a breve termine del Fiume Po e degli affluenti quelle cadute nelle ultime 24 ore sull’intero distretto: in taluni casi, soprattutto sui rilievi montani e pedecollinari di Piemonte e Liguria ed in tono minore su Emilia, Lombardia e Veneto, le piogge hanno toccato anche i 58/60 mml, incrementando i livelli del Grande Fiume che in poche ore sono passati, in prossimità della foce a Pontelagoscuro nel Ferrarese, da 161 a 200 metri cubi/secondo.

Nonostante il temporaneo ristoro, destinato ad esaurirsi in pochi giorni, le cinque stazioni di monitoraggio delle quote idrometriche del fiume restano ancorate al livello di siccità grave (portate in metri rispetto alla media): PIACENZA: -0,88 metri; CREMONA: -8,20; BORETTO: -4,37; BORGOFORTE: -3,83; PONTELAGOSCURO -7,16. Il livello idrometrico minimo storico a Piacenza nel luglio 2006 registrò un abbassamento di 0,76 metri.

IL LIVELLO IDROMETRICO DEL PO

L’incremento di portata non risolve il problema del pesantissimo deficit esistente ma, di fatto, lo sposta, in avanti di una decina di giorni, scongiurando però, per ora, la massima conseguenza della siccità stagionale, ovvero un preventivo e dannoso stop al prelievo. Prelievi che comunque, nonostante la raccomandazione ai territori – decisa nel corso dell’ultima seduta dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici insieme alle Regioni e ai portatori di interesse dei diversi settori – non sono stati effettuati nella misura del 20% sull’acqua disponibile, come stabilito (ma addirittura aumentati del 10%) e che, alla luce della pioggia di ieri, avrebbero contribuito in maniera determinante al raggiungimento di un livello tale (circa 300 mc/s) in grado di sollevare le necessità della gran parte delle aree considerate fino a luglio inoltrato riducendo così concretamente l’ingresso delle acque salmastre (oggi arrivate ad oltre 30 km dalla Costa Adriatica nel ferrarese e rodigino) ed evitando potenziali danni irreversibili ad agricoltura locale, habitat e biodiversità. Per queste ragioni oggi servirebbe un prelievo sull’acqua precedentemente disponibile pari al 20% per poter equilibrare tutti gli utilizzi, proseguire l’attività irrigua e salvaguardare le zone più in sofferenza.

“Alla luce di questi dati emersi oggi – ha commentato in apertura di incontro il Segretario Generale di Autorità di Bacino del fiume Po-MiTE Meuccio Berselli – a cosa serve prendere decisioni, organizzare e coordinare incontri utili con tutti i portatori di interesse, fare ricerche approfondite che costano lavoro ed impegno agli staff tecnici se nessuno prende i provvedimenti amministrativi più adeguati e mette in pratica le decisioni prese aumentando, nei numeri, il prelievo ognuno badando così esclusivamente al proprio interesse ed orticello?”.

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