“Non c’è islamofobia a Piacenza, Comunità islamica sarà coinvolta nelle scelte urbanistiche”

E’ stata la sua prima visita alla comunità islamica di Piacenza di strada Caorsana. Anche se per un’iniziativa di campagna elettorale, Patrizia Barbieri ha varcato da sindaco la soglia della moschea per visitarla e confrontarsi con i musulmani piacentini. Il presidente della Comunità Islamica Yassine Baradai l’ha ringraziata per questo gesto e anche per il dialogo che non è mai mancato negli anni passati: “Quando le abbiamo chiesto di intervenire ci ha sempre dato una risposta, voglio ricordare anche l’importanza dell’iter del riconoscimento del luogo di culto così importante per noi, avviato con il centrosinistra e quasi terminato con il centrodestra”.

“Ci tenevo ad esserci perché è un’occasione per ringraziare tutta la comunità islasmica – ha esordito Patrizia Barbieri – per la collaborazione costruttiva, come nel caso della richiesta di reperire uno spazio per le vittime musulmane del Covid. Non ho mai trovato strumentalizzazioni, ringrazio per il dialogo e anche quando ci sono state le situazioni più difficili abbiamo sempre collaborato”. E sull’iter della concessione del riconoscimento del luogo di culto, ha accennato: “Ci sono state situazioni tecniche complesse che viviamo quotidiamente in un’amministrazione, ma la volontà di risposta è sempre stata condivisa dalla giunta”.

“Quando le amministrazioni fanno le politiche per l’integrazione – ha risposto alla sollecitazione di Giovanni Palisto – non ci deve essere una progettazione calata dall’alto, ma costruita insieme con la comunità. Indispensabile l’interlocuzione con il territorio, anche perché le risorse sono poche e vanno spese bene”. E alla domanda sulla sua prima volta in moschea, ha detto: “Non ero mai stata qui, ma sono contenta di esserci. Il mio atteggiamento personale è di indipendenza dai partiti, faccio parte di un’area, ma ho sempre privilegiato il rispetto della libertà degli altri”.

E sull’esigenza di un eventuale ampliamento del centro islamico, Barbieri ha risposto: “Sarà interessante confrontarsi con voi della comunità per la costruzione del nuovo Pug (piano urbanistico generale, ndr), anche sulla tematica di eventuali nuovi luoghi di culto. Sul tema degli spazi nei cimiteri ci stiamo confrontando da tempo, la sede per affrontare questo tema a livello provinciale è l’assemblea dei sindaci per il piano territoriale di area vasta di tutti i comuni”.

Riguardo ai pericoli di ghettizzazione a scuola, ha affermato: “Non vogliamo che a scuola ci siano sezioni dove bambini si sentano isolati dal resto della comunità. Anche la nuova scuola in costruzione ai Pontieri servirà a risolvere questo problema. Per le famiglie numerose abbiamo introdotto un sostegno, più un riconoscimento economico al genitore per i primi sei mesi in caso di astensione dal lavoro, vogliamo estendere i bonus per l’acquisto di beni di necessità”. Sulle problematiche che investono i più giovani: “Ci sono tanti servizi di prevenzione del disagio per i più giovani, molto più importante della repressione. Nel post Covid questi problemi sono aumentati, come nel caso degli hikikomori. Per evitare che la situazione peggiori c’è bisogno di tutti, ci deve essere la massima condivisione di tutti”.

Tema lavoro e polo logistico, problema o opportunità? “La logistica credo possa avere lati positivi, ma occorre perseguire una logistica di qualità e non quella che ha visto lo sfruttamento dei lavoratori da parte delle cooperative spurie. Dobbiamo combattere ciò che non è legale. Vogliamo fare il cosiddetto condominio della logistica sul modello di Castelsangiovanni, con servizi e anche un asilo da proporre alle aziende. Il settore sul nostro territorio si è sviluppato in maniera disomogenea, occorre investire sui collegamenti di trasporto. Abbiano fatto progetti per oltre 76 milioni, avremo il trasporto rapido di massa elettrico grazie ai 26 milioni in arrivo dal Ministero e sono state fatte scelte importanti come il corso di medicina in lingua inglese, il nostro obiettivo è internazionalizzare sempre più la città e aprirsi all’esterno”.

Un passaggio legato alla comunità musulmana: “Non vedo islamofobia a Piacenza e penso che si debba fare qualcosa di più per coinvolgere di più il mondo femminile, non è una critica la mia ma uno stimolo. Abbiamo investito sui mediatori e l’integrazione deve essere per tutti”.

Anche per Barbieri qualche domanda più serrata, cosa le ha dato fastidio in campagna elettorale? “Mi fanno fastidio le non verità e mi piace la lealtà nei rapporti, non sopporto quando dall’esterno si insinuano cose non vere. Mi sono messa al servizio delle persone che giudicheranno, in questi anni sono orgogliosa di non essere scesa a compromessi. Solo per spirito di servizio si fa il sindaco non per la poltrona”. Sul centro storico, ha sottolineato: “La città non è mai stata così popolata da turisti stranieri come in questo periodo, abbiamo 2mila assunti in più nel mondo della ristorazione. Più vigili in strada servono a dare l’idea di più prevenzione, sono stata fautrice di questa idea di presidio del territorio”.

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