Trevozzo come Abbey Road con i Beatles Days

Prosegue la rassegna “Rock Around the Book”, organizzata dal comune di Alta Val Tidone con la direzione artistica di Antonio Bacciocchi e Gianni Fuso Nerini. Dopo le serate con Michael Pergolani, Cristiano Godano (leader dei Marlene Kuntz), Michelangelo Iossa e Eraldo Pecci è stata la volta di un weekend dedicato ai Beatles (i “Beatles days”, appunto).

Rolando Giambelli, presidente dei Beatlesiani d’Italia, ha allestito una mostra con foto rare e oggetti storici dei Beatles, estratti dalla sua notevole collezione e del Beatles Museum che lui stesso gestisce a Brescia. I Beatlesiani d’Italia sono il Beatles Fan Club più numeroso e importante in Italia, ufficialmente operante dal 1992, e riunisce oltre 1.900 iscritti fra musicisti di prim’ordine, collezionisti e fan dei Beatles. L’Associazione culturale-musicale è stata fondata il 5 ottobre 1992 a Brescia da Rolando Giambelli, musicista ed estimatore, da sempre, dei Fab Four, proprio in occasione del 30° Anniversario della pubblicazione di “Love Me Do”, il primo singolo ufficiale della band di Liverpool.

Durante lo scorso weekend, sul palco di Trevozzo si sono poi avvicendati – oltre allo stesso Giambelli, che gira le strade di Europa a proporre uno spettacolo del tipo One Man Band, caratterizzato da un doppio microfono che gli permette di farsi il controcanto – i Beatrolls, maestri nel riproporre i Beatles nel modo più filologico possibile; i Beat-Less che riarrangiano, in chiave jazz fusion, melodie e gioielli minori dei Fab Four; i nostri Odd che dei Beatles prendono brani oscuri e per profondi conoscitori e li passano attraverso una miscela blues psichedelica; i Fab Two che invece girano intorno a John e Paul. E poi ancora, domenica sera, gli internazionali Beat Barons, che spaziano nei primi anni della band (da “All my loving” a “Eight days a week”, da “Please please me” a “I saw her standing there”) e nella musica che li ha ispirati (da “Twist and shout” a “Roll over Beethoven”). Non è tutto.

Sara Belli Tebano ha incantato con una breve esibizione in acustico, mentre i fiorenzuolani Flowers hanno preso i Beatles e li hanno centrifugati in salsa Who/Jam/Oasis (bella la loro versione di “While my guitar gently weeps” di Harrison) e infine la giovanissima Anna Bugoni che ha regalato al pubblico una tenerissima versione di un classico di McCartney, “Let it be” (lo stesso McCartney ha mandato un ringraziamento per gli auguri ricevuti per il suo ottantesimo compleanno, anche se ci sono forti sospetti che non si trattasse di un nastro originale…). Anna è il frutto, insieme a tanti altri ragazzi e ragazze che hanno partecipato, del coinvolgimento delle scuole elementari e medie locali, raggiunte un mese fa dall’instancabile duo Bacciocchi/Fuso Nerini, che si sono prestati a brevi lezioni in cui sono state illustrate storia e musica dei Beatles. Si tornerà presto a parlare di loro: sabato 3 settembre a Valconasso (Pontenure) andrà in scena una serata di musica e libri intitolata “Il mito dei Beatles continua”, a cura di Antonio Bacciocchi e Nik Maffi, durante la quale si ricorderanno – attraverso aneddoti e riferimenti storici – l’enorme influenza che hanno avuto sulla società e sulla cultura, e sulla cosiddetta “invenzione dei giovani” nei primi anni Sessanta.

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