Voto disgiunto questo sconosciuto, scostamenti minimi tra i candidati

Non si afferma il voto disgiunto alle elezioni comunali di Piacenza del 2022. Diversamente da quanto accaduto in passato, e da quanto si verifica altrove in questa tornata elettorale, la possibilità di votare un candidato consigliere/una lista e un candidato sindaco diverso da quello sostenuto dalla lista in questione pare non abbia fatto breccia tra gli elettori piacentini. Minimi infatti gli scarti tra i risultati dei candidati sindaco e le liste a loro sostegno.

Più contenuto del previsto (+0,22%), anche grazie all’enorme successo delle sue liste civiche, “l’effetto Tarasconi”: Katia si aggiudica il 39,93% contro il 39,71% della somma delle liste collegate (Pd 14,86% + Civica per Katia Tarasconi 14,32 + Piacenza Coraggiosa 4,40 + Piacenza Oltre 3,97 + Azione 1,56 + Pensionati 0,60). Anche Stefano Cugini, l’altro candidato di area sinistra, porta a casa un risultato leggermente superiore alle sue liste (+0,24%): 10,70% contro il 10,46% di APP, Europa verde, Movimento 5 Stelle e-@Sinistra. Un mezzo punto percentuale complessivo che invece perde Patrizia Barbieri, il cui risultato (37,72%) è appunto leggermente inferiore a quello ottenuto dalle liste che la supportano: 38,23% totale, grazie al 15,49% di Liberi, 12,77% di Fratelli d’Italia, 6,70% della Lega e al 3,27 di Forza Italia. Nessuno scostamento significativo, infine, per gli altri candidati consiglieri.

Viene un dubbio: la possibilità del voto disgiunto era chiara a tutti? Se ne è parlato poco, in qeusti giorni.