Maltempo, danni ai vigneti in Valtidone. “In alcune zone fino al 60% della produzione a rischio”

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L’agricoltura piacentina fa ancora i conti con il maltempo. In diverse zone della Val Tidone le precipitazioni di ieri erano purtroppo accompagnate dalla grandine, con ingenti danni alle produzioni, e quindi all’eccellenza della vallata, i vigneti, oltre che alle strutture delle aziende agricole e ai collegamenti stradali.

A tracciare un primo bilancio dell’accaduto è il produttore di Coldiretti Paolo Passerini: “Qui in Alta Val Tidone la grandine ha spaccato molti chicchi, si rischia un calo delle rese fino al 60%, anche se per avere un quadro completo delle conseguenze bisognerà attendere qualche giorno e valutare anche l’andamento climatico. Questa perturbazione – afferma il viticoltore- si inserisce in un contesto di fortissima siccità: noi speravamo nelle piogge, ma ovviamente non in una precipitazione violenta con grandine, che purtroppo rappresenta la peggior minaccia per i vigneti”.

La pioggia – sottolinea infatti la Coldiretti – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. La grandine inoltre è la più temuta dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno in una situazione in cui la siccità ha già avuto un impatto devastante e secondo la Coldiretti ha già fatto stimare un calo del 10% della produzione agricola nazionale.

Nel Piacentino i vigneti colpiti ieri dal maltempo – afferma il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli – rappresentano un’eccellenza. Le aziende stavano facendo i conti con pesantissimi aumenti dei costi di produzione, come il gasolio. Queste realtà – prosegue Gallizioli- si trovano a fronteggiare problemi di irreperibilità di alcuni materiali e incrementi unilaterali da parte dei fornitori con le bottiglie di vetro che costano più del 30% rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%. Rincarato infine il trasporto su gomma al quale si aggiunge la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%.

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