Progetti per l’inclusione dei bambini ucraini, 44mila euro da Fondazione e Banca di Piacenza

È di 44mila euro, e non 30mila come inizialmente preventivato, l’importo dei contributi assegnati dalla Fondazione Piacenza e Vigevano e dalla Banca di Piacenza, in parti uguali, per finanziare cinque progetti estivi di inclusione per i minori ucraini sul territorio piacentino e vigevanese. Verranno attivati corsi di italiano e iniziative ricreative, con l’aiuto di cinque enti del territorio: Santa Giustina di Piacenza, Istituto comprensivo di Pianello Val Tidone, Strade Blu di Fiorenzuola, Casa del Fanciullo di Piacenza e Coordinamento volontariato Vigevano.

Cinque progetti per sostenere l’integrazione e l’inserimento scolastico dei minori provenienti dall’Ucraina, grazie a corsi di lingua italiana e attività culturali e ricreative. Si è chiuso con altrettante delibere il bando di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Banca di Piacenza “Aiuto ai profughi ucraini: corsi di lingua italiana e iniziative di inclusione sociale rivolte ai minori”. Mediante corsi e iniziative da tenersi in corrispondenza del periodo di chiusura delle scuole, si vuole consentire a questi giovani il ritorno a una vita il più possibile “normale”, in vista di un inserimento nel prossimo anno didattico.

L’analisi delle domande è stata effettuata da una Commissione Valutativa costituita congiuntamente dai soggetti promotori. Complessivamente, il budget finale a disposizione del bando è pari a circa 44.000 euro: si tratta di un impegno economico superiore ai 30.000 euro iniziali, adottato in considerazione dello stato di criticità emerso e dalla necessità di non lasciare inevase le richieste di aiuto ai minori in difficoltà.

I progetti che si realizzeranno saranno determinanti per favorire l’inclusione dei bambini ucraini – commenta la consigliera di amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano Elena Uber, che ha coordinato la commissione valutativa –. Abbiamo voluto premiare iniziative che, siamo certi, potranno alleviare il disagio e le difficoltà di tanti bambini e ragazzi che possono sentirsi accolti e aiutati, come riteniamo sia doveroso. Il bando è stato creato dopo una sollecitazione arrivata dal territorio piacentino e vigevanese. I progetti comprendono una parte di ore impiegate all’acquisizione della lingua italiana in cui i ragazzi sono guidati da persone che hanno competenze e requisiti certificati, e una parte di conoscenza del territorio. Tre fasce d’età, la prima comprende bambini in età da scuola materna, poi 6-10 e 11-16 anni”.

“Così come ha fatto con la raccolta fondi per i rifugiati ucraini, la Banca di Piacenza – osserva il vicedirettore generale Pietro Boselli – ha subito risposto “presente” a questa iniziativa che aiuterà i bambini fuggiti dalla guerra a vivere in modo meno traumatico il distacco dal loro contesto sociale. Insieme alla Banca di Piacenza abbiamo fatto una riflessione sugli investimenti e, dopo aver valutato i progetti, abbiamo deciso di finanziarli tutti, aumentando così la cifra che inizialmente avevamo stanziato. L’aumento del budget inizialmente previsto è una prova di quanto fosse necessario intervenire, viste le tante richieste di aiuto, ma anche un segnale della bontà dei progetti presentati”.

“Abbiamo verificato sul territorio vigevanese quali fossero le associazioni che già avessero attivato interventi specifici per i rifugiati ucraini – spiega Rossella Buratti, membro del consiglio generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano – . I feedback sono stati molto positivi: c’era un grande fermento associazionistico, erano stati attivati diversi interventi in rete. Sul nostro territorio ci sono 150 rifugiati ucraini. fra cui 25 sono minori fra i 5 e i 14. Le associazioni ci hanno restituito l’esigenza dei bambini di apprendere l’italiano per relazionarsi con gli altri bambini italiani. Nostro obiettivo è farli sentire a casa, facendo loro vivere momenti insieme”.

I PROGETTI – Gli interventi non seguono una prospettiva assistenziale, privilegiando piuttosto strumenti e metodi volti all’integrazione sociale. I corsi di lingua e le attività ricreative e culturali complementari favoriscono un apprendimento più veloce, mentre momenti di socialità con coetanei italiani favoriscono l’inclusione. I progetti deliberati riguardano sia il territorio di Piacenza che quello di Vigevano. Santa Giustina Società Cooperativa Sociale di Piacenza si fa promotrice dell’intervento “Insieme si impara e si cresce” con partner Mondo Aperto e Sentieri nel mondo. Il progetto è articolato in due moduli, di due settimane ciascuno, comprendenti due corsi in parallelo di lingua italiana presso i locali della scuola Sant’Orsola (3 ore giornaliere per 5 giorni alla settimana) e la gestione dell’attività motoria e ludica presso il centro sportivo Piacenza Rugby.

L’Istituto Comprensivo di Pianello Val Tidone ha presentato il progetto “ReStiamo insieme!”. Negli ultimi mesi l’istituto ha accolto e inserito nelle classi dieci alunni profughi ucraini, offrendo loro alcune ore di alfabetizzazione, un primo supporto psicologico e attività di accoglienza in classe. Il progetto consentirà di proseguire ed estendere la necessaria azione di inclusione, attraverso un percorso di alfabetizzazione più disteso nei tempi e attività culturali e ricreative che potenziano l’utilizzo della lingua in situazioni reali, consentano legami extrascolastici con coetanei e familiarità col territorio circostante.

Strade Blu Società Cooperativa Sociale a Fiorenzuola d’Arda, ha proposto “Un caldo benvenuto! Proposte estive per facilitare l’inclusione dei bambini ucraini”. Il progetto punta a garantire una maggiore autonomia dei minori in un contesto interazionale con pari età anche italiani. A un laboratorio linguistico di Italiano L2, saranno affiancati momenti ricreativi e sportivi presso la piscina comunale di Fiorenzuola, favorendo, con un educatore, l’interazione tra coetanei in chiave polisportiva.

Altro intervento approvato, “Che tutti siano uno” della Società Cooperativa Sociale Casa del Fanciullo di Piacenza. L’idea progettuale nasce da un percorso condiviso fra Casa del Fanciullo, Fondazione Caritas Piacenza, Mcl, l’Odv Nadya, l’Emporio Solidale, supportati da CSV Emilia e Sol.co. Piacenza. Il percorso prevede due tipi di modalità: per bambini dai 6 ai 10 anni, da inserire per cinque settimane all’interno del Centro Estivo il Bianconiglio con l’offerta EASY, predisponendo lezioni frontali di italiano in un’aula della scuola paritaria della Casa del Fanciullo dotata di LIM; per gli adolescenti dai 11 ai 15 anni, due settimane dal 29 agosto al 9 settembre presso gli spazi dell’Emporio Solidale per l’apprendimento linguistico e presso il Centro Educativo Tandem per le iniziative d’inclusione.

Per l’area vigevanese è destinatario dei contributi il Coordinamento Volontariato Vigevano, che ha presentato il progetto “Giallo come il sole, Blu come il Ticino”. Si tratta di attività estive ludiche, sportive, culturali e di conoscenza della lingua italiana per imparare socializzando e divertendosi; sono rivolte a bambini tra gli 8 e gli 11 anni, rifugiati e accolti a Vigevano, che resteranno in Italia per il prossimo anno scolastico. I bambini si affiancheranno a un gruppo di età inferiore, nel Circus Camp, partecipando ad attività simili ma mirate per la loro età.

Per illustrare dettagliatamente i progetti già attivi e quelli che stanno per partire sono intervenuti, nel corso della conferenza stampa di venerdì 8 luglio a Palazzo Rota Pisaroni, alcuni rappresentanti dei suddetti enti: Rita Parenti (Mondo Aperto) e l’educatrice Ulyana Kuznetsova; Federica Perina (vicepreside Istituto comprensivo Pianello Val Tidone); Maria Scagnelli (Casa del Fanciullo); Pier Paolo Tassi (Strade Blu) e Amalia Trifogli (Coordinamento volontariato Vigevano). “Negli ultimi mesi – commenta Elena Uber – è tornato in auge il dibattito fra Oriente e Occidente. Ci tengo a far notare che la civiltà occidentale questo sa dare di meglio, più delle altre. È una risposta che ci fa dire soddisfatti e grati di appartenere a una civiltà che si fonda su libertà, rispetto, accoglienza e benessere, non solo sulle armi”.

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