Servillo porta in scena a Veleia “Il fuoco sapiente” dei Greci

Grande successo di pubblico per il monologo “Il fuoco sapiente” che Toni Servillo ha portato in scena venerdì 15 luglio nell’ambito del Festival del teatro antico di Veleia. In prima nazionale, l’attore (che il New York Times ha recentemente inserito tra i 25 più grandi dei primi vent’anni del XXI secolo) ha magistralmente interpretato i testi scritti per lui da Giuseppe Montesano e condotto il pubblico in un evocativo viaggio tra filosofia, teatro e poesia greca.

“I Greci erano molto più che buoni: erano abitati dal fuoco sapiente che non ha paura della verità”. Nutrito di verità, questo fuoco sapiente partorisce la filosofia, la poesia e il teatro classico come espressioni della sua forza creativa traboccante. A monte di tutto è lo stimolo erotico, l’amore, o – come lo identificano i Greci – il dio Eros, che altro non è che il desiderio di colmare una mancanza, la spinta verso ciò che non c’è ma si vorrebbe avere. La stessa bellezza corporale non è ripudiata o trascurata dal pensiero greco, che al contrario le attribuisce il fondamentale compito di condurre l’uomo alla verità e alla giustizia.

In poco più di un’ora di spettacolo, Servillo pronuncia parole sincere, dense di significato e non prive di amarezza; un’amarezza che si realizza al confronto tra le manifestazioni artistiche del pensiero greco e quelle del pensiero contemporaneo. Nell’indicare agli spettatori le scintille di verità che filosofia, teatro e poesia greca custodiscono, il monologo si chiude con un invito a riscoprire la stessa capacità di abbracciare la vita in tutte le sue molteplici sfaccettature (“Benedetta è l’intera vita”) senza paura di tornare a guardare dentro al fuoco sapiente e scoprirvi la verità.