L’aggressore risponde al Gip “Nessuna violenza, voleva aiutare la donna caduta in strada”

ARRESTO CONVALIDATO – E’ durato quasi un’ora l’interrogatorio di garanzia del 27enne originario della Guinea, arrestato domenica mattina in centro a Piacenza, con l’accusa di aver violentato una signora ucraina di 55 anni, in Italia dal 2018. Il giovane ha scelto di rispondere alle domande del Gip, Stefano Brusati, dando la sua versione dei fatti come ha spiegato il suo avvocato, Nadia Fiorani. Al termine dell’udienza il Gip del tribunale di Piacenza ha convalidato l’arresto, la Procura ha chiesto il carcere, mentre la difesa, avvocata Nadia Fiorani, ha chiesto la liberazione. Il giudice si è riservato e deciderà nelle prossime ore sull’applicazione di una misura cautelare. Nel provvedimento di convalida dell’arresto il giudice fa riferimento al video e alle dichiarazioni del piacentino che ha ripreso la presunta violenza per confermare la presenza di “gravi indizi di colpevolezza” a carico dell’indagato. Il magistrato ha convalidato l’arresto anche per la presenza del pericolo di fuga e di quello di reiterazione del reato.

“Ha risposto alle domande – ha detto la legale Nadia Fiorani -, il Pm Ornella Chicca ha chiesto la conferma della misura cautelare di custodia in carcere, rispetto alla quale noi ci siamo opposti”. L’accaduto, però, è stato documentato da un video che, al di là delle polemiche legate alla sua diffusione, documenta un episodio di violenza. “Il mio assistito non ha visto il video, io sì e gli ho riferito della sua esistenza e di cosa mostri. Lui ha voluto fornire la propria versione dei fatti – ha risposto l’avvocato Fiorani alle domande dei giornalisti -: dice non aver mai avuto nessuna intenzione malvagia nei confronti di questa donna e di essersi fermato a soccorrerla quando è caduta a terra”. “Il mio assistito non ha precedenti penali, è un richiedente protezionale internazionale per motivi politici dal 2014, residente a Reggio Emilia e lavora a Piacenza, come operaio in un magazzino”. Nella notte tra sabato e domenica, quindi, il 27enne si sarebbe trovato in città per partecipare “a una festa con un amico. Al giudice ha raccontato tutto, di come è finito in via Scalabrini dopo essere uscito da una discoteca, e di quando ha incontrato la signora, che non conosceva. Ha detto di non aver avuto nessuna intenzione di fare violenza sulla donna” e rispetto al video “preferisco a non commentare – replica l’avvocato – mi limito ad assicurare al mio assistito la migliore difesa”.

Nel giugno scorso la Commissione asilo di Trieste aveva deciso di non riconoscere la protezione internazionale al richiedente asilo 27enne accusato di violenza sessuale. Il provvedimento gli è stato notificato in carcere nella giornata di lunedì. Dopo l’arrivo in Sicilia nel gennaio del 2014, l’uomo era stato trasferito a Trieste dove aveva formalizzato la richiesta di protezione internazionale. Il 25 aprile di quell’anno la Commissione per la protezione internazionale di Trieste aveva concesso allo straniero un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il 28 luglio aveva presentato la stessa richiesta all’ufficio immigrazione della questura di Reggio Emilia e l’aveva rinnovata nel 2015 e nel 2017. Il 7 maggio del 2019 aveva richiesto nuovamente il documento ma non l’aveva ritirato. Il 12 aprile di quest’anno il guineiano aveva reiterato l’istanza di protezione internazionale e contestualmente la questura di Reggio Emilia gli ha rilasciato un permesso di soggiorno umanitario come richiedente asilo con scadenza il prossimo 20 ottobre.

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