“La mozione sulla Ricci Oddi mero esercizio di stile per ApP”

“La mozione presentata da “Alternativa per Piacenza” a garanzia della paritaria presenza femminile nel CdA della Ricci Oddi, per quanto riguarda il rappresentante degli eredi del donatore, è stata un puro esercizio di stile: affinché avesse seguito positivo, come Gruppo consiliare abbiamo chiesto che l’iniziativa non fosse una semplice bandierina da piazzare a vantaggio di qualche parte politica ma un impegno concreto e percorribile”. Lo scrivono in una nota i rappresentanti Gruppo Consiliare Patrizia Barbieri Sindaco – Trespidi con Liberi.

“Va ricordato – proseguono – che la Collezione Ricci Oddi nel 1924 è stata donata alla Comunità tramite donazione modale: donazione, cioè, subordinata ad alcune specifiche condizioni; metterle in discussione oggi significa esporre la Galleria, e quindi la Comunità piacentina, ad un possibile ricorso da parte di tutti gli interessati così come previsto dal Codice civile. Tale iniziativa – viene sottolineato – potrebbe addirittura portare alla risoluzione della donazione per inadempienza delle volontà del donatore e quindi a venir meno della disponibilità pubblica dell’intera collezione d’arte”. “Schierandoci senza tentennamenti per la tutela del diritto di parità di genere, abbiamo invitato i presentatori di APP a far richiedere all’Amministrazione, prima di far votare la mozione, un parere legale che garantisse la Galleria e la Comunità piacentina. Purtroppo tale richiesta, ispirata dal senso di responsabilità indispensabile per chi rappresenta la comunità, non è stata accolta dai presentatori la mozione, che invece hanno preferito andare avanti con una proposta la quale rischiava di essere dannosa per il Comune e che di fatto ha avuto la sola finalità di mettere una bandierina riportante lo slogan per la parità di genere, però nei fatti sono priva di concretezza”.

“Per tale motivo abbiamo votato contro ad una proposta che così presentata era solo propagandistica e senza alcun concreto effetto a garanzia dei diritti delle donne. Di fronte a tale sterile retorica ci siamo però spinti oltre invitando – noi e non altri – l’Amministrazione ad indicare, per le due nomine a sua disposizione, dopo aver vergognosamente epurato i due consiglieri già in carica nel CdA, almeno una donna: peccato che chi, da APP, ha presentato la mozione, dimostratasi quindi puramente propagandistica, abbia dichiarato di voler presentare come proprio candidato a tale ruolo un uomo…alla faccia della coerenza”.

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