Quarta dose, ancora poche le adesioni. “Imprudente attendere troppo”

Da lunedì ad oggi poco meno di 2200 piacentini si sono prenotati per la quarta dose del vaccino anticovid, troppo pochi per l’azienda sanitaria locale, che evidenza come sia in aumento il rischio di contrarre la malattia con la crescita stagionale della diffusione del virus. Nei giorni scorsi l’Ausl ha inviato a tutte le persone over 12 vaccinabili col richiamo un apposito sms con le informazioni di base, ma all’appello per ora hanno risposto in pochi.

“E’ un’adesione ancora troppo scarsa – afferma la direttrice del dipartimento cure primarie dell’Ausl di Piacenza Anna Maria Andena – anche se a quel numero vanno aggiunte circa le 1000-1100 dosi richieste dai medici di famiglia. Una domanda insufficiente e forse imputabile anche al fatto che ci sono parecchie persone che hanno messo in conto di fare la doppia vaccinazione quando si aprirà a breve la campagna anti influenzale il 17 ottobre e ci sarà la possibilità di fare due somministrazioni insieme”. “Tuttavia – prosegue Andena – visto l’incremento dei casi di positività, credo che sia imprudente attendere troppo tempo per farsi vaccinare. Lo dico in particolare per alcune categorie che corrono più rischi, in particolare gli over 60 e le persone fragili. Inoltre per le persone che non avessere mai iniziato il ciclo vaccinale, c’è la possibilità di prenotarsi per fare la prima dose di vaccino che non è la stessa del richiamo”.

“Ricordo che la quarta dose – aggiunge – è una versione del vaccino aggiornata e potenziata per contrastare il contagio delle ultime varianti del virus, in particolare quelle Omicron, anche per questo è importante farla”. “I casi stanno aumentando anche nella nostra provincia – f a notare – per un fattore stagionale, coi primi freddi le persone stanno più tempo in ambienti chiusi e anche l’abitudine a cambiare l’aria nei locali è assai meno frequente”.

Anna Maria Andena

La Regione Emilia Romagna ha fatto sapere che i vaccini messi a disposizione sono stati adattati alle nuove varianti del virus. Questa fase della campagna di vaccinazione, viene specificato, è stata estesa a tutti gli over 12, anche se viene prioritariamente raccomandata per tre ‘categorie’. Come secondo richiamo (quindi quarta dose) per tutti i 60enni e oltre e per le persone dai 12 anni in su con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti; per gli operatori sanitari, gli ospiti e operatori delle strutture residenziali e le donne in gravidanza. In tutti i casi devono essere passati almeno 120 giorni dal primo richiamo). Come prima dose di richiamo (quindi terza dose) a favore dei soggetti di età uguale o maggiore di 12 anni che non l’abbiano ancora ricevuta, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il completamento del ciclo primario; sempre a condizione che sia trascorso un intervallo minimo di 120 giorni dal completamento del ciclo primario.

Infine, come seconda dose di richiamo, dietro valutazione e giudizio clinico specialistico, ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto emopoietico o di organo solido, che hanno già ricevuto un ciclo primario di tre dosi (ciclo primario standard più dose addizionale a distanza di almeno 28 giorni dall’ultima dose) e una successiva prima dose di richiamo, a distanza di almeno 120 giorni da quest’ultima. Di fatto, si tratta della ‘quinta dose’, che come specifica chiaramente la nota ministeriale per il momento è riservata unicamente a quest’ultima categoria di persone.