Boom di denunce a Piacenza dopo la “pausa” covid: primi per rapine in casa

Il crimine “rialza la testa” dopo la pausa dei lockdown da Covid che aveva “addormentato” anche i malviventi. Nel 2021 la provincia di Piacenza è quella che su scala nazionale ha registrato il maggiore incremento di denunce rispetto al 2019, più 11,7 %. Nella classifica stilata da “IlSole24Ore” la nostra provincia è al 24esimo posto, con 3.519 denunce ogni 100mila abitanti (indice di riferimento), complessivamente nel 2021 ci sono state 9mila 992 denunce, con i tristi primati italiani del numero di rapine in casa ogni 100mila abitanti, 6,34, per un totale di 18 denunce, e nel numero di violazioni alla proprietà intellettuale, con un dato eclatante di 79 reati, 27,8 ogni 100mila abitanti. La seconda è Caltanissetta con 8 denunce, 3,2 ogni 100mila abitanti.

La mappa del crimine nei territori  emerge dalle statistiche del 2021, estratte dalla banca dati dell’Interno per “IlSole24Ore”, confrontate con quelle degli anni precedenti. Milano si conferma al vertice dell’Indice della criminalità redatto da “IlSole24Ore” con 193mila 749 reati denunciati nel corso del 2021: 5.985 ogni 100mila abitanti. Al secondo posto Rimini con 18mila 538 reati, 5.502 ogni 100mila abitanti, terza Torino con 111mila 515 reati denunciati, 5.057 ogni 100mila abitanti. Il quotidiano economico fa notare che quasi tutte le province segnano un calo generalizzato dei reati denunciati rispetto al periodo pre-Covid, mentre in controtendenza ci sono una decina di centri: tra questi Piacenza, Isernia e Rieti che nel 2021 hanno registrato un incremento della criminalità rispetto al 2019. A Piacenza e provincia i reati denunciati sono saliti dell’11,7 %, attestandosi poco sotto le 10mila denunce. Tra i primati negativi della nostra provincia spiccano quello per le rapine in casa (1) e quello per gli omicidi stradali (2). Ma il nostro territorio risulta essere tra i peggiori anche per le violenze sessuali, incluse quelle su minori di 14 anni (11).

Più denunce – viene rilevato – non significa per forza meno sicurezza che è sempre influenzata dalla percezione stessa che ne hanno i cittadini. I dati sulle denunce riflettono anche la propensione dei cittadini a presentarle, legata a diversi fattori. Il “Sole” nella sua analisi cita “la differente ‘soglia del dolore’ della cittadinanza verso il crimine; il grado di fiducia nelle forze dell’Ordine; la più o meno efficace presenza delle istituzioni sul territorio”.

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