Le Rubriche di PiacenzaSera - Confindustria

Con Forpin e Assoservizi nasce la ‘casa delle risorse umane’ di Confindustria foto

Lo ha ricordato bene la sindaca Katia Tarasconi, senza il capitale umano non possibile fare impresa. Proprio per questo Forpin e Assoservizi hanno deciso di trasferirsi nella nuova sede, in strada della Bosella 19, e diventare la nuova casa di Confindustria Piacenza. Al taglio del nastro erano presenti Francesco Rolleri, presidente di Confindustria, Giuseppe Gallinari e Sante Ludovico, rispettivamente presidente Forpin e Assoservizi, il prefetto Daniela Lupo e il vescovo di Piacenza, Adriano Cevolotto, così come la sindaca Katia Tarasconi e la presidente della Provincia, Monica Patelli.

Fondato nel 1990, Forpin è il centro di formazione di Confindustria Piacenza. Nei suoi oltre trent’anni di storia ha erogato 42mila ore di formazione, attivato 582 tirocini, formato 1.282 apprendisti, collaborato con 574 aziende, garantendo al 75% dei giovani partecipanti l’inserimento nel mondo del lavoro. Assoservizi Piacenza, sempre di Confindustria, è la società di servizi dedicata alla elaborazione di paghe e contributi. Nella nuova sede sarà possibile crescere insieme, rispondendo in modo più puntuale alle nuove esigenze del mondo del lavoro. Il sogno di una nuova casa, dice Gallinari, era maturato già nella primavera del 2020, insieme al compianto direttore di Confindustria Cesare Betti. Poi il covid ha rischiato in pausa il progetto. “Le condizioni non erano delle migliori, c’era incertezza, le aziende erano chiuse – ricorda Gallinari , ma Forpin questa esigenza di crescita ce l’aveva. Nonostante momento difficile ho trovato in Betti e Rolleri due persone disponibili, abbiamo gettato insieme cuore oltre l’ostacolo. Grazie a Confindustria possiamo dire che l’investimento si è realizzato, per stare sempre al fianco delle aziende. Questa casa è modo concreto per dimostrare ad aziende che vogliamo esserci nel modo giusto, e diventare punto di riferimento per le risorse umane”.

“Inauguriamo oggi una sede importante – continua Sante Ludovico -, che ci dà la possibilità di crescere e di camminare insieme, per le tante somiglianze che ci sono tra Forpin e Assoservizi. Le aziende che ci chiedono di collaborare stanno aumentando, abbiamo progetti importanti. È una grande occasione per far conoscere a tutti ciò che sta facendo Confindustria”. “Grazie a voi il sistema Piacenza riesce a esprimersi – sottolinea la sindaca Tarasconi -. Alla base di un buon imprenditore c’è un buon dipendente: senza capitale umano un’azienda non cresce. Sono grata a tutti voi che avete lavorato, mi unisco al ricordo di Cesare Betti, a cui ero molto legata. Piacenza sta crescendo, insieme stiamo facendo un pezzo di strada importante. Dobbiamo essere più bravi nell’essere orgogliosi di ciò che si fa a Piacenza”. “In questo periodo crisi – aggiunge la presidente della Provincia Patelli – occorre far leva sulle persone, con un messaggio di vicinanza che è uno stimolo in più per la crescita. Mostrando attenzione nei confronti dei giovani, fornendo loro opportunità per lavorare, restare qui o andare lontano per poi tornare”.

“Il territorio piacentino ha dimostrato la capacità di avere aziende ricche, produttive, sane – afferma il prefetto Lupo -. Usciamo dalla pandemia con andamenti ondivaghi, dettati anche dal contesto dell’emergenza Ucraina, eppure nostre aziende resistono e credono e investono nei giovani, a riprova che le idee, quando sono buone, hanno gambe per camminare. Questo dimostra la capacità di attrattiva, l’intuito di lasciar saper andare e cercare nuove competenze che possono far crescere il territorio”. Nell’anno in cui ricorre il 900esimo anniversario dalla fondazione della cattedrale, il vescovo Cevolotto ricorda proprio come l’opera partì, pur nella consapevolezza dei cittadini di allora di non riuscire a vederne la realizzazione. “È il pensare all’oggi per garantire il domani. Vale anche per economia e imprenditoria – dice il vescovo -. Se guardiamo a un oggi chiuso in sé stesso siamo destinati a implodere. Il cambiamento è così veloce che rischia di farci crollare. Il mio augurio è che questo centro aiuti chi lavora, gli imprenditori, chi pensa a una politica economica a lungo termine non per ignorare il presente, ma per dare risposte che guardino in là. Non bisogna cadere nel rischio di uno ‘speranzicidio’, uccidendo la speranza per la miopia del pessimismo”.

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