In Piazza Cavalli la commemorazione dei Caduti e Dispersi in guerra fotogallery

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“Il ricordo dei Caduti e Dispersi in Guerra è un atto d’amore. Un abbraccio di solidarietà e vicinanza ai loro cari; un gesto di attenzione, riconoscenza e profondo rispetto nei confronti di chi ha dato la vita per un Paese che sentiva la responsabilità di proteggere, per il cui futuro – consegnato alle generazioni a venire nel nome della libertà e della democrazia – non ha esitato a sacrificare tutto”.

Lo ha detto il sindaco di Piacenza, Katia Tarasconi, in occasione della cerimonia di commemorazione in Piazza Cavalli dei Caduti e Dispersi di tutte le guerre. Una cerimonia – scandita dal momento solenne dell’alzabandiera e della deposizione delle corone d’alloro, con la resa degli onori ai Caduti di fronte al Sacrario dei Caduti sotto le arcate di Palazzo Gotico – nel corso della quale sono state attribuite le Croci al merito a due soldati, Marino Guindani (29° Battaglione Genio), tra i dispersi nelle acque di Creta per l’affondamento della nave Sinfra, e Onorio Casarola (18° Gruppo di Formazione) di cui non si ebbero più notizie dopo una battaglia sul fronte russo, dove era stato trasferito nell’ottobre del 1942.

“Onorificenze – ha sottolineato Tarasconi – che esprimono il cordoglio di un Paese che non vuole né può dimenticare, ma nei capitoli più dolorosi della storia ritrova la propria identità, il senso di appartenenza e una consapevolezza che rappresentano il tributo più autentico che possiamo rendere a coloro cui dedichiamo questa giornata, contraddistinta non a caso anche dalla consegna delle targhe della pace, simbolo di una sensibilità che dev’essere un richiamo e un esempio per ciascuno di noi”. “In questa circostanza solenne – ha aggiunto – il pensiero corre inevitabilmente al nostro tempo, alla devastante violenza dell’invasione russa in Ucraina così come alle decine di conflitti armati che tuttora insanguinano il mondo. Essere qui, oggi, significa allora sentirci partecipi anche del dramma di altri Paesi, di altri popoli, senza poter restare indifferenti alla sofferenza, alla distruzione, alla disumanità di cui la guerra è sempre e comunque portatrice. A fare appello alle nostre coscienze, in tal senso, sono tutte le famiglie dei Caduti e Dispersi di cui, con commozione sincera, ricordiamo gli affetti, consapevoli e grati della loro testimonianza e del valore che essa riveste per ciascuno di noi, come rappresentanti delle istituzioni e come cittadini i cui diritti e la cui libertà sono il dono di chi ha lottato per essi, pagando troppo spesso il prezzo più alto”. 

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