“Regolare l’elezione di Crotti a presidente di Terrepadane”

“Regolare l’elezione di Marco Crotti a presidente di Terrepadane”. E’ stato depositato nella giornata di oggi, 12 ottobre, il lodo arbitrale che mette la parola fine alle contrapposizioni nate, due anni fa, in merito all’ipotesi di ingresso di Terrepadane in Cai, Consorzi Agrari d’Italia. Una proposta all’epoca sostenuta da Coldiretti ma osteggiata da Crotti, che era stato eletto nella primavera del 2021 alla guida di Terrepadane grazie al sostegno di Confagricoltura. Un’elezione accompagnata da proteste, legate al risorso del voto per procura di alcuni soci, culminate appunto nella richiesta di un arbitrato al tribunale di Piacenza.

“La richiesta era stata avanzata da un nutrito gruppo di soci, un centinaio – spiega Crotti, alla guida di Terrepadane fino al 2024 -. Dopo un lungo lavoro, il lodo è stato depositato oggi e a un esito a noi favorevole, ha confermato l’assoluta validità di tutte le procedure adottate, con l’aggiunta di avere ritenuto infondato un parere, arrivato recentemente dal ministero delle attività produttive, secondo il quale l’assemblea non sarebbe stata eletta regolarmente. Al termine di un lungo lavoro di indagine e di approfondimento, relativamente alle procedure di elezione, soprattutto per quanto riguarda le procure notarili per il voto, il lodo ha confermato la validità e la correttezza dell’elezione”.

Un pronunciamento che mette fine anche all’ipotesi di fusione con il Cai? “Questo è un risultato importante dal punto di vista della serenità dell’azienda, degli amministratori e del nostro consorzio, questo è un risultato importante – sottolinea Crotti -. E’ una conferma del buon operato svolto finora. Dall’altro lato, restiamo un’azienda sul mercato, sempre anche aperta ai confronti e alla valutazione dei percorsi di crescita. Non si preclude niente. Però un conto è ragionare degli sviluppi che hanno logiche industriali, un conto è scegliere progetti che diano un risultato migliore per i nostri soci e la nostra agricoltura. Continuiamo a lavorare serenamente, continuando a cogliere tutte le le opportunità che il mercato ci può offrire, anche di rapporto con altre aziende e altri consorzi. Facciamo il nostro lavoro”.

“Con grande impegno e grande diligenza ora siamo impegnati nel far fronte alla situazione critica di aumento dei costi di tutta la filiera – continua il presidente di Terrepadane -, oggi più che mai si ravvisa la necessità di un Consorzio solido, importante, perché gli aumenti che dobbiamo sostenere per i mangimi, i carburanti, i concimi, oltre all’energia, stanno mettendo a dura prova le nostre aziende agricole, al punto tale c’è da essere sufficiente strutturati per trovare le materie prime per la produzione. Oggi più che mai avere un Consorzio forte e sano è necessario più che mai per poter dare ai nostri soci gli strumenti necessari per fare la prossima campagna”.