Vaccino antinfluenzale, campagna al via dal 24 ottobre. Si potrà ricevere insieme all’antiCovid

Vaccinazione antinfluenzale, in Emilia-Romagna si parte lunedì 24 ottobre. Ci sarà la possibilità di ricevere il vaccino antinfluenzale insieme a quello anti-pneumococcico o quello anti-Covid19. A fissare la data di avvio, le indicazioni organizzative per la somministrazione del vaccino e la sorveglianza dell’influenza, la nota che è stata inviata alle Aziende sanitarie dalla Direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute, sulla base delle disposizioni del ministero della Salute. A disposizione ci sono già 1.150.000 dosi di vaccino, che potranno aumentare fino a 1.380.000 ed essere somministrate in qualsiasi momento della stagione influenzale anche se la persona si presenterà in ritardo, cioè oltre il 31 dicembre 2022.

Poiché anche per questa stagione è attesa una co-circolazione di virus influenzali e Covid, la campagna punta a rafforzare ulteriormente l’offerta e innalzare la copertura per le persone ad alto rischio, di tutte le età, per condizione patologica, fisiologica (gravidanza) o esposizione lavorativa, con un duplice obiettivo: ridurre le complicanze legate all’influenza e, di conseguenza, gli accessi ai Pronto soccorso, evitando co-infezioni con il Covid. In particolare, si punta a raggiungere il 75% di copertura vaccinale nei cittadini dai 65 anni in su (fascia d’età per cui l’Emilia-Romagna è già al primo posto tra le grandi regioni italiane come percentuale di copertura), e comunque a confermarne il trend in aumento e le buone coperture vaccinali del personale sanitario.

Destinatari della vaccinazione gratuita – La vaccinazione antinfluenzale viene offerta gratuitamente alle persone di età uguale o superiore a 60 anni con particolare riguardo a operatori e residenti di strutture assistenziali, con o senza patologie croniche; donne in gravidanza, indipendentemente all’età gestazionale o in post partum; medici e personale sanitario di assistenza nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali; soggetti di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; persone rientranti nella fascia d’età 6 mesi-59anni con patologie croniche che espongono ad elevato rischio di complicanze o di ricoveri correlati all’influenza (compresi i conviventi); addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo (forze dell’ordine e protezione civile, compresi i Vigili del fuoco, Carabinieri, Militari e la Polizia municipale; personale dei trasporti pubblici, delle poste e delle comunicazioni, volontari dei servizi sanitari di emergenza e dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali); personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; volontari in ambito sociosanitario e donatori di sangue. Su richiesta degli interessati, è prevista la gratuità anche per bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni. Viene in particolar modo raccomandato alle Ausl il coinvolgimento delle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani, disabili e persone vulnerabili per garantire la vaccinazione agli operatori e agli ospiti.

Vaccinazione a pagamento – Il vaccino potrà essere somministrato presso i servizi vaccinali regionali a pagamento su richiesta degli interessati a soggetti sani che rientrano nelle fasce d’età 7 anni – 59 anni, ma solo a condizione che venga prioritariamente garantita la vaccinazione delle categorie per le quali il ministero prevede l’offerta attiva gratuita. In questi casi, trattandosi di prestazioni facoltative e non incluse nei Livelli essenziali di assistenza, si applica il pagamento di 22 euro a dose (comprensivo del costo del vaccino sostenuto dal servizio sanitario regionale). I cittadini tra i 18-59 anni sani potranno essere vaccinati anche presso le farmacie convenzionate aderenti e la prestazione sarà a pagamento, secondo quanto previsto dall’accordo nazionale.

Dove vaccinarsi – A somministrare il vaccino saranno i medici di medicina generale aderenti alla campagna 2022-2023, i servizi di Igiene e sanità Pubblica, i servizi di Pediatria di Comunità; le farmacie convenzionate aderenti al progetto vaccinazioni antinfluenzali, che continueranno anche a vaccinare contro il Covid-19; mentre è ancora in corso la discussione sull’apposito tavolo di trattative per il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta. È ribadita la centralità dei professionisti nell’informare e promuovere negli assistiti e nei cittadini una migliore adesione alla vaccinazione. Viene inoltre raccomandato il coinvolgimento dei medici specialisti, in particolare i ginecologi e i professionisti sanitari, ad esempio le ostetriche, che possono proporre l’opportunità di vaccinarsi ai propri pazienti, alle donne in gravidanza o alle puerpere in fase di dimissione, se non ancora vaccinate. Per quanto riguarda la vaccinazione da parte dei medici convenzionati aderenti, le Aziende sanitarie, per facilitare la somministrazione del vaccino, potranno valutare l’eventuale messa a disposizione di locali aziendali dove i suddetti medici possano partecipare alla campagna vaccinale, nel caso risultino reali difficoltà logistiche a garantire l’attività vaccinale presso i propri studi.

Rispetto alle vaccinazioni in farmacia, sulla base dell’accordo Regione/Associazioni di categoria delle farmacie convenzionate, che da tempo hanno offerto supporto nell’attività di somministrazione dei vaccini anti Covid-19 nella popolazione maggiorenne e di vaccini antinfluenzali nella popolazione non avente diritto alla prestazione gratuita, potranno ricevere il vaccino antinfluenzale direttamente in farmacia: i cittadini maggiorenni che abbiano già ricevuto analoghe tipologie di vaccini e che, a seguito della compilazione del modulo di triage pre-vaccinale, siano risultati idonei alla vaccinazione in farmacia (l’elenco delle farmacie aderenti, pubblicato sul sito, è in costante aggiornamento).

Vaccinazione del personale sanitario – Nella circolare dell’assessorato regionale alle Ausl si ribadisce come la vaccinazione antinfluenzale dei medici e di tutto il personale sanitario sia un’azione di assoluta rilevanza strategica per ridurre il rischio di trasmissione dell’infezione nelle comunità e garantire la sostenibilità del servizio sanitario regionale durante l’epidemia influenzale. Pertanto si considera opportuno consolidare quanto già sperimentato positivamente negli anni scorsi: coinvolgere attivamente i medici competenti; invitare in maniera capillare tutti gli operatori, fornendo informazioni sulla malattia e sul vaccino, sottolineando la particolare utilità di una protezione immunitaria in relazione al rischio di infezione durante l’assistenza, nonché il valore etico della stessa; coinvolgere attivamente gli operatori dei reparti che ricoverano persone ad alto rischio di complicanze per influenza; facilitare la vaccinazione mediante l’esecuzione presso i reparti ospedalieri o presso ambulatori con orari che favoriscano gli accessi; ricercare nuove modalità di intervento per ottenere l’adesione del maggior numero possibile di operatori sanitari anche con specifici eventi formativi/informativi.

Vaccinazione antipneumococcica – Non solo il vaccino antinfluenzale. La vaccinazione antipneumococcica viene offerta attivamente e gratuitamente in età pediatrica (nel corso del primo anno di vita), alle persone di qualunque età con patologie croniche che rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie invasive da pneumococco e, dal 2017, alle persone che compiono 65 anni nell’anno in corso. Anche in questo caso i vaccini verranno consegnati dalle Aziende Usl ai medici di medicina generale, che potranno effettuare le somministrazioni durante tutto l’anno. È possibile la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con i vaccini contro lo pneumococco e con altre vaccinazioni, comprese quelle antiCovid-19.

“Continuiamo a tenere alta la guardia contro il Covid e a ribadire l’importanza della vaccinazione, ma al tempo stesso siamo pronti per avviare la campagna vaccinale antinfluenzale, fondamentale per proteggere i più fragili, a partire dagli anziani e dalle persone con patologie croniche – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Bisogna continuare a sensibilizzare i cittadini, e per questo come ogni anno la Regione metterà in campo una campagna di comunicazione rivolta a tutta la popolazione, in particolare a quella anziana. Altrettanto importante- chiude Donini- è la vaccinazione del personale sanitario, anche per garantire la sostenibilità del servizio sanitario regionale durante l’epidemia”.

Sul sito www.vaccino-antinfluenzale.it tutte le informazioni utili e i link per ulteriori approfondimenti.

LA STAGIONE INFLUENZALE 2021-2022 IN REGIONE – La stagione influenzale 2021-22 in Emilia Romagna ha mantenuto un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali di intensità bassa, superiore tuttavia a quanto osservato nella stagione precedente. L’incidenza massima si è raggiunta in due periodi differenti: il primo picco è stato raggiunto a gennaio (nella terza settimana, con incidenza pari a 7,44 casi per 1.000 assistiti) e il secondo a cavallo tra marzo e aprile (nella tredicesima settimana) con incidenza di 7,55 casi per 1.000 assistiti. In regione si stima che si siano ammalate circa 632mila persone (il numero sale a 738.000 se si considerano anche le settimane successive al periodo di monitoraggio). La fascia di età più colpita è, come sempre, quella 0-4 anni, seguono le altre fasce: 5-14 anni, 15-64 anni e over 65enni.

Durante tutta la stagione epidemica vengono costantemente monitorati i casi gravi di influenza, come previsto dal ministero della Salute, cioè le gravi infezioni respiratorie acute (Sari), le sindromi da distress respiratorio acuto (Ards), e i casi che hanno richiesto un ricovero in reparti di Terapia intensiva o Rianimazione e che sono risultati positivi per virus influenzali. Nonostante le indicazioni ministeriali prevedano la segnalazione dei soli casi gravi di Sari e Ards, in Emilia-Romagna si è preferito mantenere il controllo anche di altre forme gravi (come miocarditi, infezioni con deficit d’organo..) con esito positivo del tampone per virus influenzali che abbiano richiesto il ricovero in area critica o di alta specialità.
In questa stagione influenzale sono stati segnalati complessivamente 3 casi gravi, tutti con precedenti fattori di rischio; tra essi si è registrato 1 decesso (un uomo di 102 anni).

Coperture vaccinali – Secondo i dati elaborati dal Settore Prevenzione collettiva e Sanità pubblica dell’Assessorato regionale alle Politiche per la salute, in Emilia-Romagna nella stagione influenzale 2021/2022 sono state vaccinate 1.016.632 persone dai medici di Medicina generale e dai Servizi sanitari della Regione: – 12% rispetto alla scorsa campagna, quando erano state 1.159.219, ma in crescita del 20% se si confronta il dato con quello della stagione 2019-2020, nella quale erano stati vaccinati 843.487 cittadini. La copertura rilevata negli over 65enni è del 65,1% (in numero assoluto 701.662 persone), più bassa rispetto alla scorsa stagione (quando era stata del 70,2%) ma comunque in forte rialzo rispetto alle stagioni precedenti, che hanno messo a segno una crescita costante: si passa infatti dal 52,7% di copertura nella campagna 2016-2017, al 53,1% del 2017-2018, con un ulteriore aumento al 54,6% per il 2018-2019, fino ad arrivare al 57% di copertura degli over 65 nella campagna 2019-2020. Questi dati ci pongono come prima grande regione in Italia per percentuale di coperture nei soggetti di età uguale o maggiore di 65 anni. Rimane significativo il numero di vaccinazioni nelle persone di tutte le età con patologie croniche. Per quanto riguarda gli operatori sanitari, nel 2021/22 sono stati 36.675 quelli vaccinati (-8% rispetto alla campagna precedente, in cui erano stati 39.951).

Accorgimenti utili – Come già appreso durante la pandemia, oltre alla vaccinoprofilassi continuano ad essere utili e importanti le misure di igiene personale: igiene respiratoria, coprendosi la bocca e il naso quando si tossisce o starnutisce, o utilizzando mascherine chirurgiche soprattutto in presenza di sintomatologia respiratoria; evitare il contatto stretto con soggetti ammalati; lavaggio delle mani o utilizzo di soluzione alcolica virucida in assenza di acqua; evitare di toccarsi occhi naso o bocca.

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