Abusi nella Chiesa, l’appello di Pradella “Serve il coraggio di tutti, denunciare è un dovere”

“È fondamentale che le persone che vengono a conoscenza di abusi li facciano emergere, anche per evitare che questi reati vengano ripetuti: se avete contatti con persone abusate rivolgetevi alle autorità, è un dovere di tutti i cittadini essere coraggiosi in questi casi. Tutti dobbiamo attrezzarci per aiutare i minori abusati e fare sí che questo non accada mai più”. Sono le parole del Procuratore della Repubblica di Piacenza Grazia Pradella, intervenuta in occasione della seconda Giornata nazionale di preghiera della Chiesa italiana per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, al seminario vescovile. L’occasione è stato il convegno dedicato alla presentazione del volume “Accountability e tutela nella Chiesa. Proteggere i minori dagli abusi oggi” a cura di Anna Gianfreda e Chiara Griffini (edito da Rubbettino), con la prefazione del cardinal Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, volume che raccoglie e arricchisce gli atti del convegno “Accountability e tutela nella Chiesa. Proteggere i minori dagli abusi oggi”, organizzato l’anno scorso, in occasione della prima Giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, svoltasi nel 2021.

Un incontro all’indomani della diffusione del primo report nazionale sui casi di abuso segnalati o denunciati nelle diocesi, realizzato dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) e affidato all’Università Cattolica di Piacenza, attraverso il lavoro svolto dalla ricercatrice Barbara Barabaschi e dal professor Paolo Rizzi: 89 le denunce per presunti abusi in ambito ecclesiale raccolte nel biennio 2020-21 dai centri ascolto su tutto il territorio nazionale; nel piacentino sono le tre persone che si sono rivolte al centro di ascolto della Diocesi“.

“Un fenomeno che fortunatamente sta venendo alla luce – osserva la Procuratrice Grazia Pradella, tra gli ospiti del seminario, coordinato dal caporedattore di “Avvenire” Luciano Moia – la legislazione italiana ha norme di tutela avanzata nei confronti dei minori abusati, attraverso l’introduzione del cosiddetto codice rosso e la procedibilità d’ufficio. Negli ultimi sette-otto anni ho avvertito dal punto di vista della pratica giudiziaria una maggiore sensibilizzazione sul tema. Come pubblico ministero trovo straordinario il percorso che sta facendo la Chiesa, perché anche nel mondo civile questo tipo di reati hanno faticato tantissimo ad emergere”. “È fondamentale – l’appello lanciato da Pradella – che le persone che vengono a conoscenza di abusi li facciano emergere, anche per evitare che questi reati vengano ripetuti: se avete contatti con persone abusate rivolgetevi alle autorità, è un dovere di tutti i cittadini essere coraggiosi in questi casi. Tutti dobbiamo attrezzarci per aiutare i minori abusati e fare sí che questo non accada mai più”.

“Papa Francesco in maniera decisa ha voluto dare una prospettiva unitaria al cammino di tutte le Chiese del mondo e anche quella italiana si è subito attivata non appena sono state delineate le linee guida – ricorda il vescovo di Piacenza Adriano Cevolotto -: sono state create commissioni diocesane che hanno il compito sia di intercettare situazioni di abuso che di predisporre itinerari e percorsi affinché le comunità crescano in un clima di rispetto, protezione e tutela, creando ambienti favorevoli alla crescita dei minori: quest’ultimo è un aspetto da non sminuire, altrimenti andremmo solamente a rincorrere situazioni drammatiche che si possono venire a creare. A Piacenza ho trovato una commissione che già stava lavorando e continua a farlo: le tre segnalazioni che riguardano il nostro territorio sono state verificate, per alcune ci sono procedimenti civili in atto”. “La giornata di oggi – ha aggiunto – vuole essere testimonianza dell’impegno della nostra diocesi per la lotta alle ferite di ogni forma di abuso, della cura e della prevenzione. Il report Cei presentato ieri ci dice che a partire dal 2019 si è registrato un progressivo e sempre maggiore investimento delle diocesi per attivare tutto il popolo di Dio per proteggere i minori a partire dalle nostre comunità, come ha detto papà Francesco, e promuovere contesti di vita sicuri. Il fenomeno degli abusi riguarda ogni ambiente educativo, per questo è necessario che le reti di protezione si estendano attraverso una vera alleanza educativa per rompere insieme il silenzio diffondendo la cultura del rispetto della dignità dei minori e delle persone vulnerabili”.

“Il diritto canonico si è evoluto nella lotta agli abusi in ambito ecclesiale: da interventi repressivi del fenomeno siamo passati a una nuova situazione in concomitanza con il pontificato di Papa Francesco – ha fatto notare nel suo intervento Giuseppe Comotti, ordinario di Diritto ecclesiastico e canonico all’Università degli studi di Verona -. Una sorta di conversione nelle struttura ecclesiali, con la consapevolezza dell’importanza della prevenzione e in tutte le diocesi è stato avviato il servizio di tutela dei minori con l’esigenza di mettersi in ascolto della comunità. La Chiesa ha messo in primo piano le vittime”.

“I dati pubblicati nel report della Cei – ha voluto evidenziare la psicologa Chiara Griffini, coordinatrice del Servizio diocesano Tutela minori e persone vulnerabili – non sono semplici numeri, ma persone incontrate nei vari centri di ascolto diocesano. Lo scorso anno, in occasione della giornata della preghiera a Piacenza, abbiamo proposto una testimonianza di una ragazza vittima di un abuso da parte di un esponente ecclesiastico, oggi defunto, che ha consegnato il suo racconto a un sacerdote: “Da un prete sono stata ferita e a un prete ho affidato la mia guarigione”. Questa ragazza ha poi abbattuto anche una barriera con la sua famiglia. La tutela dei minori è più presente nella formazione di tutti religiosi e i laici nella chiesa; la cultura della sensibilizzazione su questi temi è necessaria per rimettere al centro la tutela dei più deboli”.

Venerdì 18 novembre alle ore 21 si terrà la veglia di preghiera nella basilica di Sant’Antonino a Piacenza presieduta dal vescovo Adriano Cevolotto. Il momento di preghiera sarà guidato dal tema e dall’icona proposti dalla Cei per questa seconda giornata.

Il Servizio diocesano per la tutela minori e persone vulnerabili, attivo nella nostra diocesi dal 2019, promuove come suoi compiti primari: la formazione di sacerdoti, religiosi/e ed operatori pastorali e la prevenzione mediante la promozione di buone prassi per rendere gli ambienti pastorali luoghi sicuri e affidabili. Accanto al Servizio, il Centro di ascolto per la tutela minori intende offrire uno spazio di ascolto, di accoglienza di segnalazioni e di richiesta di informazioni circa gli abusi su minori in ambienti ecclesiali.