Fiori bianchi per Nicoletta Palladini. Sciopero e presidio “Fare luce su una morte inspiegabile” foto

Fiori bianchi per Nicoletta Palladini, davanti ai cancelli della  Vetreria di Borgonovo (Piacenza) dove la notte tra domenica e lunedì ha perso la vita. Dopo l’assemblea permanente indetta a seguito del tragico incidente sul lavoro che ha strappato alla vita l’operaia piacentina, 50 anni, le organizzazioni sindacali hanno proclamato uno sciopero per l’intera giornata di martedì 8 novembre. Dalle 14, presidio dei confederali: i colleghi di Nicoletta hanno esposto una sua foto, per ricordarla, e hanno deposto fiori bianchi in sua memoria.

Nella giornata di oggi si è appreso che la Procura di Piacenza avrebbe iscritto nel registro degli indagati due persone, come atto dovuto e di garanzia in vista dell’autopsia, per la morte della 50enne, rimasta schiacciata tra un nastro trasportatore e un macchinario porta bancali. Il fascicolo è per omicidio colposo e sono in corso indagini per ricostruire la dinamica dei fatti ed eventuali responsabilità.

vetreria Borgonovo

Nella giornata di lunedì i lavoratori avevano già fermato la produzione e si erano riuniti in “assemblea permanente per chiedere che mai più si debba piangere una donna o un uomo che esce da casa per lavorare non vi fa più ritorno” come hanno scritto in una nota Stefano Rossi, segretario generale Filctem Cgil Piacenza, Massimo Pellizzari, Femca Cisl Parma-Piacenza, Sara Leonelli, Uiltec-Uil. “Il nostro cordoglio – si legge nella nota – va alla famiglia di Nicoletta Palladini e come rappresentanti dei lavoratori vogliamo esprimere la nostra vicinanza a parenti, amici e colleghi. Oggi, occorre ribadire che la strage – perché di questo si tratta – delle morti sul lavoro non si ferma, e la responsabilità cade su tutte e tutti noi”. “L’operaia è rimasta schiacciata tra un nastro mobile trasportatore e un macchinario porta bancali. La dinamica esatta del tragico incidente è ancora al vaglio delle autorità competenti, sul posto i Carabinieri e la Asl, a cui va il nostro pieno sostegno per il lavoro volto a chiarire ogni aspetto dell’incidente sul lavoro”.

Anche il Comune di Borgonovo Val Tidone si è unito al cordoglio per la scomparsa della propria concittadina Nicoletta Palladini con un post sulla pagina social e inserendo un fiocco nero accanto allo stemma comunale:

“FARE LUCE SU UN DECESSO ANCORA INSPIEGABILE” – “Si tratta di un decesso ancora inspiegabile quello della lavoratrice di 50 anni, vittima di un terribile incidente sul lavoro avvenuto in un reparto, considerato tra i più sicuri, della vetreria di Borgonovo a Piacenza. Ci uniamo al cordoglio della famiglia e auspichiamo al contempo che sia fatta presto luce sulle dinamiche che hanno portato alla morte della lavoratrice, in modo che questi fatti non accadano più”. Lo scrivono in una nota Simone Cavalieri, segretario generale FILCTEM CGIL Emilia-Romagna, Franco Garofalo, segretario generale FEMCA CISL Emilia-Romagna, Vittorio Caleffi, segretario generale UILTEC UIL Emilia-Romagna.

“A ottobre – proseguono – le organizzazioni sindacali avevano accelerato le manifestazioni e le iniziative sulla salute e sicurezza sul lavoro, denunciando i numeri spropositati dei decessi nel 2022 sul lavoro e organizzando una manifestazione nazionale a Roma sul tema il 27 ottobre. Una strage, quella dei morti sul lavoro, che non accenna a diminuire: infatti quest’anno in tutta Italia, da gennaio a settembre si contano 677 morti, pari a circa tre vittime al giorno. Gli infortuni sul lavoro e gli infortuni mortali sono spesso la conclusione di una lunga catena di omissioni sulle norme di sicurezza anche più elementari. Anche in questa circostanza siamo in attesa dei riscontri dell’autorità giudiziaria e degli organi competenti, ma abbiamo sempre di più l’impressione che le esigenze della produzione e le pressioni che lavoratrici e lavoratori subiscono per garantire i risultati siano la reale motivazione di quanto succede. Il valore sociale del lavoro dovrebbe essere più importante della semplice ricerca del profitto”.

“Da sempre le organizzazioni sindacali denunciano un sistema di controlli e di sanzioni non efficiente. Solo aumentando la percezione del controllo quotidiano e dell’eventuale sanzione, se non ottemperanti alle più elementari norme di salute e sicurezza, è possibile invertire la rotta. Questa è una delle priorità che deve avere la nostra politica: lavorare sulla responsabilità, su un sistema statale di controllo e di proposta, sul rilancio e sulla formazione. Oltre a questo, chiediamo anche che RSU e Rls siano maggiormente coinvolte sui temi della salute e della sicurezza all’interno delle aziende. Le morti e gli incidenti gravi sul lavoro – concludono i sindacati – sono diventati una emergenza che per essere superata richiede strumenti anche giudiziari adeguati, a partire dell’istituzione di una sorta di “super procura” che indaghi su questi fatti”.

“Per la lavoratrice di Borgonovo, ci aspettiamo che venga fatta giustizia. Almeno!” – La nota del sindacato Ugl di Piacenza firmata da Pino De Rosa – Non si può accettare che le morti sul lavoro continuino, che il numero cresca, che il sistema che dovrebbe salvaguardare la salute e la sicurezza del lavoratori continui a non funzionare abbastanza sebbene l’impegno che ha visto, per esempio a Piacenza, l’istituzione di una conferenza permanente e tutta una serie di iniziative che però sembrano assolutamente non bastare. Anche l’impianto normativo in realtà crediamo non sia insufficiente. Bisogna però interrogarsi e capire nel concreto cosa non funziona. Perché così non va! Non abbiamo dubbi che il processo di destrutturazione delle tutele del lavoro con licenziamenti sempre più facili e stabilizzazione della precarietà, grazie alle norme degli ultimi decenni, unitamente al processo di globalizzazione che vede sempre agitato lo spettro della delocalizzazione, non aiutino. E’ chiaro che in condizioni di “instabilità” occupazionale elevata a sistema si tende, anche da parte dei lavoratori, a sorvolare, per timore, perché intimiditi, anche potenziali situazioni di pericolo.

La Vetreria di Borgonovo è stata oggetto, negli ultimi anni, di una robusta ristrutturazione con innovazioni di processo, implementazione di nuove tecnologie e strumenti di lavoro innovativi, automatizzati. Ciò ha inciso sulla organizzazione del lavoro e dei processi di produzione ripercuotendosi anche sull’organizzazione del lavoro relativamente al reale potere direttivo sui lavoratori stessi con le relative responsabilità. Tutto avrà comportato un miglioramento della redditività dell’impianto, un maggior profitto. Sicuramente chi sta indagando dovrà quindi comprendere se il processo di ristrutturazione ha ben tenuto presente le esigenze di salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori e se tutte le funzioni direttive e di rappresentanza hanno fatto quanto dovuto o in loro potere.

La morte di Nicoletta Palladini alla Vetreria di Borgonovo è senza dubbio inaccettabile anche per le modalità che si apprendono, al momento, dalla stampa. Una lavoratrice che abbiamo sentito ci ha detto: “Com’è possibile che non si ricordano vittime quando c’era un lavoratore che teneva la lastra ed uno che usava il martello e dobbiamo piangere al giorno d’oggi, con la tecnologia che c’è, la nostra collega!”. E’ ovvio il cordoglio per la famiglia e la vicinanza ai suoi colleghi ma, sebbene nulla potrà restituire Nicoletta ai suoi affetti ed ai colleghi di lavoro, ci aspettiamo che venga fatta giustizia! Almeno questo!

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