Rigenerazione vs espansione, mobilità “dolce”, spazi da ripensare: parte l’avventura del nuovo piano urbanistico

Rigenerazione urbana contro espansione e consumo di suolo, mobilità “dolce” contro la dittatura delle auto, spazi e luoghi strategici da ripensare e porzioni di città da ricucire, come il fronte fluviale, la zona della stazione ferroviaria, il comparto logistico. Parte l’avventura del Pug, il nuovo piano urbanistico generale con un incontro a Palazzo Farnese che ha dato avvio al percorso partecipativo per redigere lo strumento di pianificazione urbanistica, in conformità con la legge regionale n. 24/2017 dell’Emilia Romagna. Palazzo Farnese – dove si è tenuto (in Cappella Ducale) l’incontro – sarà la Casa del Piano: un luogo di partecipazione, dialogo e condivisione cui tutti i cittadini e le associazioni del territorio potranno accedere liberamente per prendere visione del quadro conoscitivo e lasciare il proprio contributo in termini di idee e proposte; sarà inoltre diffuso un questionario che tenga conto, nella valutazione dei risultati, della rappresentatività del campione statistico della cittadinanza.

Il tessuto associativo e gli stakeholders saranno invitati a presentare progetti e studi a supporto delle proprie istanze, con ampio coinvolgimento anche nell’attivazione di quattro tavoli tematici di confronto per altrettante macro-aree – ambiente, lavoro, attrattività, sicurezza – la cui attività sarà parallela e sinergica, sotto la guida di facilitatori. “E’ un percorso partecipato per confezionare la nostra idea di città come comunità – ha sottolineato aprendo l’incontro a Palazzo Farnese il sindaco Katia Tarasconi -, è un onore essere qui perché abbiamo il dovere di pensare alla città di domani”.

Dei temi e dei luoghi strategici per Piacenza ha parlato nella sua relazione l’architetto Fabio Ceci (SCARICA LE SLIDES IN PDF), coordinatore del raggruppamento temporaneo dei professionisti incaricati alla redazione del Pug: “Siamo partiti dal quadro conoscitivo e dalle contraddizioni della crescita avvenuta negli ultimi anni nella città, un’espansione a scapito del consumo del suolo. Questo ha comportato alcune conseguenze, anche in relazione al cambiamento climatico e alla capacità di risposta del nostro territorio agli eventi eccezionali. Il reticolo ricchissimo di corsi d’acqua che ha sempre caratterizzato Piacenza è una risorsa da valorizzare. La nuova legge urbanistica ha portato a un cambio di paradigma: eravamo abituati ad un piano di regole, oggi abbiamo davanti uno scenario strategico, con nuove sfide per il contenimento del consumo di suolo e lo sviluppo attraverso la rigenerazione urbana. Per questo si deve instaurare un dialogo coi cittadini, questa legge introduce una semplificazione ma spetta anche a noi agire per sfruttarne al meglio le norme”.

Presentazione Pug

“Sono due – ha spiegato Ceci – gli strumenti da utilizzare: “Il Pug che dà l’assetto strategico al territorio, e gli accordi operativi che sostituiscono i vecchi piani operativi, accordi coi cittadini e con gli operatori economici per tradurre le indicazioni del piano generale negli ambiti locali. Dobbiamo partire dal patrimonio urbano attuale della città, definendo innanzitutto il perimetro del territorio urbanizzato di Piacenza, città che è si ampliata progressivamente sulla parte rurale. Il nuovo piano deve riequilibrare questa situazione dal punto di vista ambientale“. “Un piano che vuole ripensare la pianificazione vigente – ha sottolineato – e pertanto deve allontanarsi dalla gestione ordinaria, guardando al territorio con un certo distacco per riuscire a individuare strategie di medio e lungo periodo. Osservando Piacenza rispetto alla ripartizione della sue funzioni urbane, considerando le reti ambientali dei fiumi, Po, Trebbia e Nure”.

Presentazione Pug

“Poi – ha aggiunto – c’è tutto il sistema produttivo e logistico e la mobilità da considerare: vedremo sempre meno interventi di realizzazione di nuove infrastrutture e di miglioramento delle esistenti. Ci sono quattro ecologie della città: il territorio rurale da integrare, le infrastrutture come le autostrade e ferrovie che creano barriere da superare, la città interna caratterizzata dalla città storica con l’asse della via Emilia, e le reti ambientali dei fiumi. I luoghi della trasformazione futura riguardano naturalmente le aree militari e poi le aree produttive da mescolare e integrare nelle funzioni che sono la vera scommessa del futuro. La logistica necessita di una riqualificazione anche con l’introduzione dell’intermodalità, che può aprire la partita della rilancio delle aree occupate dai binari. Centrale anche il tema della mobilità “dolce”, che avrà un impatto determinate sullo spazio collettivo. Poi c’è l’esigenza di riscoprire i “corridoi blu”, il fiume e il reticolo di canali esistente. Il piano vuole avvicinare Piacenza al Po, costruendo un fronte vero sul fiume. Sull’articolazione del costruito in città e del rapporto con lo spazio pubblico, occorre ragionare in termini di conservazione e densificazione dei tessuti urbani esistenti, con nuovi parametri che privilegino la permeabilità del suolo sulla sua impermeabilità”.

Presentazione Pug

Sul tema della mobilità, ha poi osservato Ceci – “Piacenza ha una sua dotazione di servizi, ma spesso non sono inseriti in una rete. La tangenziale nasce come infrastruttura per spostare all’esterno il traffico, ma è diventata polo di attrazione di funzioni, come per il nuovo ospedale. L’uso dell’auto è la premessa, ma attraverso una nuova mobilità dolce occorre integrare periferia e centro. Come i poli minori delle frazioni, parti di Piacenza, che devono essere integrate sulla base di nuovi collegamenti i sicurezza. Un policentrismo rurale che è un altro modo di rappresentare Piacenza”. “Il nucleo storico e i luoghi centrali della città attraggono popolazione – ha proseguito – aumentando la pressione esterna, che va governata. Attraverso la rifunzionalizzazione delle aree militari si potrà ripensare la distribuzione degli spazi. Così come occorre ripensare la zona della stazione ferroviaria. Il polo del ferro è un tema cruciale, che accompagnerà un riposizionamento del traffico e dei luoghi di lavoro. In tema di trasporto pubblico, occorre pensare a forme più articolate: non è pensabile introdurre metropolitane, il tema è come renderlo più efficiente e funzionale”.

Infine un passaggio sul percorso partecipativo che da qui alle prossime settimane animerà la costruzione del Pug: “Il percorso di costruzione del Pug ha bisogno della partecipazione di tutta la cittadinanza, per questo la cosiddetta casa del piano avrà sede a palazzo Farnese, aperta ai piacentini che potranno consultare cartografie e compilare questionari da dicembre, riservati in particolare ad associazioni e cittadini portatori di interesse, ma anche i liberi contributi saranno ammessi. Ci sará anche una giornata laboratoriale evento a febbraio per l’elaborazione delle visioni future, per arrivare a uno scenario rivolto soprattutto ai giovani, con quattro tavoli individuati: ambiente, lavoro, attrattività e sicurezza“.

Presentazione Pug

La presentazione dell’architetto Fabio Ceci sarà scaricabile da venerdì 11 novembre dal sito www.comune.piacenza.it dove, prossimamente, verrà attivata una sezione dedicata al PUG. I cittadini che desiderano ulteriori informazioni e aggiornamenti riguardo al Piano e al percorso partecipativo possono scrivere a pug@comune.piacenza.it.

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