“Riorganizzazione attività pomeridiane, i dirigenti scolastici non possono decidere in autonomia”

“Oggi gli esponenti del Pd che governano la Provincia di Piacenza ci regalano un’altra “perla” su come considerano il voto di migliaia di docenti della scuola statale“. Comincia così una nota inviata dal sindacato Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma. “Non paghi della loro scelta politica – prosegue – che esclude tutta la compagine rappresentativa eletta dalla categoria da qualsivoglia interlocuzione in merito all’annunciato trasferimento nei container dei Licei Respighi e Colombini, oggi (lunedì 28 novembre, ndr) gli esponenti del Pd, dopo aver incontrato le rappresentanze studentesche, hanno emesso una nota in cui è scritto che loro agiscono “nel pieno rispetto dell’autonomia dei dirigenti scolastici”. Stavolta il tema era relativo al “suggerimento” di riorganizzare certe attività pomeridiane per consentire un risparmio energetico. Peccato che gli esponenti del Pd eletti alla guida della Provincia non siano stati informati del fatto che l’offerta formativa delle scuole statali viene deliberata dagli organi collegiali di ogni Istituto (collegi docenti e consigli d’istituto), essa non è non “autonomamente” decisa dai dirigenti scolastici ma dagli organismi che per legge esplicano l’autonomia scolastica. I dirigenti scolastici, nella loro qualità di semplici dipendenti, partecipano agli organi collegiali come componenti di diritto, in cui loro voto vale “uno” come gli altri, e devono semplicemente eseguire quanto regolarmente deliberato”.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, rimarca: “Vorremmo che fosse chiaro: i dirigenti scolastici non parlano a nome dei docenti, tralasciando la gravità politica della scelta di mortificare le legittime rappresentanze di migliaia di cittadini elettori quali sono gli insegnanti del territorio, si insiste nel confondere una minoritaria categoria, i dirigenti scolastici, con le rappresentanze e gli organismi che in essa decidono l’organizzazione delle attività, la deliberano, la concordano o la contrattano. Si sta ponendo un problema politico che comunque non tralasceremo”.

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