“A Coli manca il medico di base, la Regione intervenga per garantire il presidio”

“Una situazione preoccupante cui occorre porre rimedio quanto prima, anche alla luce del periodo invernale”. Il capogruppo in consiglio regionale e commissario Lega Emilia, Matteo Rancan, e il consigliere regionale della Lega Valentina Stragliati, prendono di petto l’assenza di un medico di base a Coli (Valtrebbia, Piacenza), dopo il pensionamento dei medici che gestivano il presidio, oggi rimasti vacanti e investono del problema la Regione.

“Abbiamo prontamente presentato un’interrogazione regionale – spiegano i consiglieri piacentini – con la quale chiediamo alla Giunta di prendere i provvedimenti necessari a garantire il presidio medico alla comunità di Coli”. Nell’atto ispettivo, Rancan e Stragliati, chiedono delucidazioni alla Giunta circa “la chiusura contestuale degli ambulatori medici” e come intende “la Regione porre rimedio alla situazione venutasi a creare”, alla luce del fatto che siamo entrati nel pieno della stagione invernale, che notoriamente è quella nella quale si fa più ricorso ai medici di base. “Come Lega da sempre ci battiamo dai banchi della Regione per chiedere che la sanità torni ad essere territoriale, evitando, come in questo caso, di lasciare indietro le comunità più periferiche. Il tutto mentre la giunta regionale, a trazione Pd, non perde occasione per rimarcare il primato della sanità emiliano-romagnola oltre al sostegno alle aree interne: evidentemente la realtà dei fatti non corrisponde alla narrazione dell’esecutivo regionale” concludono Rancan e Stragliati.

Tagliaferri (FdI) “Carenza medici di base in montagna, risolvere l’emergenza” – “Risolvere i disservizi in sanità in provincia di Piacenza e trovare soluzioni per chi, in primo luogo gli anziani, non riesce a utilizzare le nuove tecnologie per collegarsi al sistema medico”. A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fdi) che ricorda come “prima, pur con sacrifici e aperture ridotte, erano in due. Ora nessuno. La carestia dei camici bianchi arriva anche a Coli paese, un territorio a 700 metri d’altitudine in provincia di Piacenza, dove già i residenti devono fare i conti con l’assenza in molte zone della copertura telefonica mobile (c’è un progetto per l’antenna, già finanziato, ma da mesi non si vede lo start) e di un minimo servizio bar in piazza (tradotto: una luce accesa nelle sere d’inverno), anche se per fortuna resistono la bottega e i ristoranti sparsi nei dintorni, veri servizi sociali, di quelli per cui da anni si promette a turno invano una tassazione agevolata”.

Tagliaferri sottolinea come “al momento i medici di medicina generale (medici di famiglia) in Alta Valtrebbia sono, uno con ambulatorio a Ottone, Marsaglia, Bobbio. Un altro a Bobbio; un altro ancora a Marsaglia, Bobbio e Cerignale (a Cerignale l’ambulatorio resiste ancora al martedì), due a Perino e Travo. Il tetto massimo previsto di mutuati è di 1.500, ma ad esempio c’è chi ha scelto di poterne avere 1.300. Inoltre che in tutta la Valtrebbia, da Rivergaro a Ottone, c’è un solo pediatra, che tiene aperti tre ambulatori per garantire servizio”. Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla Regione “come intenda risolvere i problemi emersi e come intenda aiutare gli anziani e tutti coloro che, anche a causa di deficit strutturali del territorio e ritardi nelle infrastrutture telematiche, non riescono a usare le tecnologie per collegarsi al sistema medico-sanitario”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.