I sindacati ai comuni “Contrattazione sociale per non far pagare i più deboli”

Presentata nella mattinata del 7 dicembre, la piattaforma unitaria di Cgil, Cisl, Uil confederale e delle organizzazioni dei pensionati per la contrattazione sociale, in vista dei bilanci preventivi 2023 delle amministrazioni comunali, delle Unioni dei Comuni della provincia di Piacenza e dei distretti socio sanitari. A illustrare la proposta i vertici dei sindacati confederali Ivo Bussacchini (Cgil), Michele Vaghini (Cisl), Francesco Bighi (Uil) e dei pensionati Luigino Baldini (Spi), Aldo Baldini (Fnp) e Pasquale Negro (Uilp). “Quest’anno la valutazione comune in un contesto difficile e complicato più che mai è stara quella di aumentare il livello di confronto in tema di contrattazione sociale. E’ essenziale per evitare una cosa molto semplice: che il rallentamento del ciclo economico previsto nel 2023 si scarichi in termini di aumenti di tariffe e abbassamento della qualità della vita sui soggetti fragili della società, a partire da famiglie, lavoratori e pensionati” – è stato rimarcato dai sindacalisti.

A partire dal Comune di Piacenza e da quelli sede di distretto (Fiorenzuola e Castelsangiovanni) i sindacati piacentini chiedono “inclusione sociale e superamento delle diseguaglianze, un rafforzamento della spesa sociale, per l’infanzia e la casa, una vera progressività sulla tassazione e sulle tariffe, perché i comuni hanno margini di manovra per indirizzare la capacita di prelievo fiscale: chi più ha, più compartecipa al mantenimento del sistema scolastico e di welfare. L’emergenza economica è già qui, e arriva dopo una pandemia, dobbiamo evitare che si aggravi sulle spalle dei più fragili”. Inoltre i sindacati chiedono l’attivazione di un tavolo di confronto sui fondi del Pnrr. Attenzione anche “agli organici delle strutture per anziani, le Cra, per capire se i carichi di lavoro e gli organici sono adeguati e se i servizi offerti sono consoni con rette non banali”. Se si salutano positivamente alcune scelte, come quella del Comune di Piacenza di non innalzare la tassazione Irpef comunale, si chiede “una riduzione delle rette degli asili comunali”.

Allarme anche per la sanità, che deve essere rilanciata “nella sua dimensione territoriale e domiciliare” hanno detto i pensionati. E sempre sulla sanità, allarme per i pensionamenti nel comparto dei prossimi 3 anni. “Ci sono 88mila pensionati a Piacenza e provincia – è stato ricordato – ogni 160 persone tra 0-18 o oltre 65 anni residenti, abbiamo solo 100 persone che lavorano. Evidente la direzione da prendere con questi numeri. E se abbiamo assistito alla fine dei fondi Covid arrivati in provincia, spesi per lo più a pioggia e senza coordinamento dalle amministrazioni, questo dobbiamo evitarlo con i fondi del Pnrr, è il ragionamento”. Ora la piattaforma verrà inviata ai soggetti interessati, con l’obiettivo di siglare protocolli di intesa in tutti i Comuni, con i distretti sociosanitari e l’Asl locale.