La messa del vescovo in carcere “Il Natale è un bambino che salva”

Natale in carcere per il vescovo Adriano Cevolotto, che ha celebrato la messa di prima mattina alla Casa circondariale delle Novate. Accolto dal direttore Maria Gabriella Lusi e dal cappellano Don Adamo Affri, davanti ai detenuti il vescovo ha invitato a ripensare al presepe: “Dov’è il tuo posto? In che statuina ti ritrovi?”. “Il presepe – ha aggiunto – è un’istantanea della nostra vita, ma anche un’opportunità di far crescere il desiderio di un cammino. È Natale anche per Gerusalemme e Betlemme assopite. È Natale anche per Erode, ossessionato dal potere vedendo nemici ovunque”.

Il Bambino Gesù “ti viene a cercare ma ti chiede di uscire da casa tua, – ha proseguito – dal tuo mondo chiuso in sé stesso. Vuole entrare nella tua vita ma perché tu esca dalla prigionia del tuo passato. Il Natale è un bambino che salva: è piccolo perché deve crescere. È potente perché è amore. È allo stesso tempo fragile perché sia custodito e perciò perché tu ti prenda cura. Non dire «come è possibile?», perché «niente è impossibile a Dio»”.

Monsignor Cevolotto ha poi celebrato la messa di Natale in Cattedrale alle ore 11 e alle 18 nella Concattedrale di Bobbio. In questo nostro tempo – è il pensiero del Vescovo nell’omelia – “siamo intasati e stanchi di cattive notizie, nauseati dei toni aggressivi e gridati di fare politica, della permanente delegittimazione reciproca e da ciò che la rappresenta mediaticamente”. “Bersagliati e forse assuefatti alle cattive notizie – ha detto ancora -, sembra imporsi la domanda: c’è posto per il Natale?”. “Il Natale è la Buona Notizia che in un Bambino e nella sua “forza disarmata” incontriamo il nostro Salvatore. La luce dell’incontro con Lui può facilmente spegnersi se Lui con il suo amore non viene ad abitare in noi; possiamo però diventare – ha concluso – audaci messaggeri di buone notizie nell’ambiente in cui viviamo quando disarmiamo il cuore e non alimentiamo gli arsenali di acredine, di risentimento e di ostilità”.

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