Sciopero Cgil e Uil, presidio davanti alla Prefettura “Ci aspetta una primavera di decrescita”

Cgil e Uil in sciopero, con presidio a Piacenza davanti alla Prefettura. Una mobilitazione indetta da tutte le categorie e dai pensionati dei due sindacati, in segno di protesta contro una manovra di bilancio definita “socialmente iniqua, che penalizza lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, che alimenta il lavoro povero e precario, premia gli evasori e costruisce un fisco ingiusto”. “Quella ci aspetta è una primavera di decrescita di questo Paese, con bisogni che aumenteranno – afferma Ivo Bussacchini, segretario generale Cgil – perché se arriva una recessione e i lavoratori andranno in cassa integrazione, ancora di più l’inflazione intaccherà i salari. C’è molto bisogno, al di là di chi scende in piazza, di dare risposte concrete e tangibili. La situazione di difficoltà che stiamo attraversando riguarda anche i pensionati, che hanno bisogni e necessità più impellenti. Ma oggi protestiamo per tutti, anche per i giovani”.

“Dopo la pandemia e il caro energia alle nostre istanze non è stata data alcuna risposta – commenta Francesco Bighi, segretario generale Uil -. Le nostre proposte non sono state sottoposte solo a questo Governo, ma anche ai Governi Draghi e Meloni. Sui temi del sociale, salvaguardia posti di lavoro, crescita economica non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Sul fronte del reddito di cittadinanza, che noi abbiamo criticato perché è un provvedimento non ben congeniato, è ovvio che se si decide di toglierlo fra un anno avremo ridotto queste persone alla disperazione. Si pone poi il tema delle pensioni, che vanno rivalutate, e l’Europa che non ci dà una mano, come abbiamo visto con l’aumento dei tassi di interesse della BCE”.

IL DOCUMENTO UNITARIO – Nella giornata odierna CGIL e UIL stanno manifestando in tutto il paese, contro una manovra finanziaria che giudichiamo socialmente iniqua, che strizza l’occhio agli evasori e penalizza lavoratori, lavoratrici, giovani e pensionati. In particolare CGIL e UIL avevano richiesto, per sostenere i redditi delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati, “un taglio al cuneo fiscale, la detassazione delle tredicesime, degli aumenti salariali e degli accordi di secondo livello. Su questi temi e su altre richieste la legge di bilancio non dà risposte significative. Anzi, propone interventi sui quali siamo sempre stati fortemente critici.”

“L’aumento dei voucher fino a 10.000 euro e l’ampliamento della platea dei prestatori sono un fatto gravissimo – affermano i sindacati -, che precarizza i rapporti di lavoro, riduce tutele, diritti e indebolisce la contrattazione in settori strategici dell’economia italiana. La legge di bilancio contiene scelte che Uil e Cgil giudicano sbagliate, in particolare l’estensione della flat tax a 85000 euro, l’ennesimo condono fiscale, l’aumento del tetto all’utilizzo del contante e l’esenzione del pos fino a 60 euro. La stessa legge depotenzia la tassazione sugli extraprofitti, riducendone la platea da 11000 a 7000 aziende, con la conseguente riduzione del gettito dai 12 miliardi previsti dal governo Draghi agli attuali 2,2 miliardi. Danneggia pesantemente le pensioni da lavoro fino a quattro volte il minimo, non introduce una flessibilità diffusa di accesso alla pensione, mentre quota 103 risponde in minima parte alle legittime aspettative dei lavoratori precoci”.

“La manovra, poi – sostengono -, non affronta il tema delle future pensioni per i giovani, modifica “Opzione donna” in maniera peggiorativa, abolisce di fatto il reddito di cittadinanza, non è coerente con gli obbiettivi di transizione ecologica previsti nel PNRR, mettendone a rischio i finanziamenti, che devono essere legati a condizionalità per una buona e stabile occupazione e rispetto dei contratti. Mancano risorse per investimenti nella scuola, nella ricerca e nella sanità, tanto pesantemente provata dalla pandemia, non destina risorse adeguate per lo sviluppo dei settori strategici per lo sviluppo del paese ed in particolare del mezzogiorno, per ridurre il divario con il resto del Paese. Per sostenere queste richieste Cgil e Uil oggi manifestano per chiedere al governo di modificare le scelte che ha operato e non escludono altre iniziative a sostegno delle proprie rivendicazioni, a difesa di lavoratori, lavoratrici, pensionati e giovani”.