Bussacchini confermato alla guida Cgil “Sindacato che non tutela solo gli iscritti, ma vuole il cambiamento”

Ivo Bussacchini è stato confermato alla guida della Camera del Lavoro di Piacenza al termine della due giorni del 19esimo congresso provinciale: con una larga maggioranza, su 61 delegati, 58 si sono espressi a favore e 3 si sono astenuti. Sono oltre 12mila i lavoratori e pensionati piacentini che sono stati coinvolti nel percorso congressuale della Cgil dopo oltre 400 assemblee nei mesi di novembre e dicembre, che hanno portato al voto oltre 5mila 300 iscritti.

Nell’intervento di chiusura alla sala Mandela, dopo un ampio dibattito, Bussacchini ha sottolineato il livello della riflessione e lo sforzo da compiere per il sindacato, quello di “migliorare le condizioni di vita non solo dei rappresentati, ma in tutta la società”. “E’ stato un gran bel congresso, all’altezza di una grande organizzazione di massa – ha detto – che vuole tutelare i più deboli, i soggetti che vengono emarginati dalla società. Abbiamo voluto con forza partire con l’emancipazione del lavoro delle donne e credo che anche a Piacenza sia un tema centrale. Possiamo avere una prospettiva di tentare di migliorare le condizioni di chi rappresentiamo e anche di chi non rappresentiamo, questa è l’idea di una grande organizzazione che non si accontenta di rappresentare solo chi si iscrive o chi si avvicina al sindacato perché vuole cambiare la società, questo è l’elemento centrale. Lo dobbiamo fare secondo me partendo dai fondamentali”.

Bussacchini Cgil

“Un tema che appartiene in particolare alla Flc (il sindacato della scuola ndr) – ha proseguito Bussacchini – perché lì si fonda l’idea di prospettiva della società, delle nuove generazioni. E non ci dimentichiamo che anche loro hanno vissuto il cataclisma della pandemia nell’insegnamento. Noi dobbiamo partire guardando al futuro, tenendo insieme vari pezzi, in particolare i giovani, la scuola, l’immigrazione, per perseguire un miglioramento che vada anche oltre al mondo del lavoro”.

“Permettetimi di dire qualcosa – ha spiegato – anche rispetto a quello che sta accadendo nel mondo e in Italia, con le derive verso destra, una destra anche fascista. L’ho detto nella mia relazione, gli ammiccamenti a certi movimenti, contro l’idea di collettivo per portare avanti quella dell’individualismo, contro il povero, inteso come nemico che è sempre più povero. Noi dobbiamo combattere culturalmente questa visione. Questo secondo è l’elemento fondante su cui ragioneremo, ci sarà tanto lavoro da fare, non solo per la fase complicata che arriva, ma perché le sfide che abbiamo davanti, come le abbiamo sempre affrontate sono un elemento importante e un patrimonio di prospettiva di questa Camera del Lavoro”.

“La partecipazione e il tesseramento devono essere elementi centrali – ha sottolineato Bussacchini – per migliorare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici, dei disoccupati. Noi dobbiamo preservare la nostra intelligenza collettiva, questa è la nostra capacità di agire quotidianamente per la difesa dei valori di chi rappresentiamo”. E ha concluso con l’unica citazione “di un grande personaggio che ha attraversato la politica proponendo l’idea di una società diversa”: ‘Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia’. Questo era Enrico Berlinguer.

La massima assise del sindacato piacentino, presieduta da Stefania Pisaroni, ha approvato all’unanimità un documento politico e 5 ordini del giorno su temi come: emergenza casa e sfratti, scuola – con il netto no alla regionalizzazione dell’istruzione -, consorzio di bonifica e tariffe, sicurezza sul lavoro e pace. La proposta di Bussacchini segretario generale è arrivata dal centro regolatore superiore, rappresentato dalla Segretaria organizzativa della Cgil Emilia-Romagna, Marina Balestrieri, a cui sono spettate le conclusioni dei lavori che hanno visto, oltre ai saluti istituzionali della sindaca Katia Tarasconi, quelli del presidente Anpi, Romano Repetti, di Michele Vaghini (Cisl), Francesco Bighi (Uil), Giuseppe Cella (Confindustria), Andrea Paparo (Confapi), Gianni D’Amo (CittàComune), Gianluca Barbieri (Confcommercio), Angela Cordani (Federconsumatori) e Nicola Curtarelli (Arci) l’intervento di ben 30 delegati e delegate dai luoghi di lavoro. Dalla scuola all’agricoltura, dalla logistica ai pensionati passando per il pubblico impiego, i metalmeccanici, l’edilizia e i vari settori produttivi.

“Un congresso di valore, le cui elaborazioni verranno portate al congresso regionale e nazionale della Cgil – ha detto Balestrieri nelle conclusioni – in cui lo spirito confederale è stato dirompente, una confederalità che non è semplice sommatoria, perché la Cgil non è un condominio dove convivono diverse categorie, ma rappresentiamo un orizzonte valoriale comune che punta a un’idea di Paese dove il lavoro torna al centro, dove l’equità fiscale è fondamentale, come l’inclusione e la piena cittadinanza. Le condizioni materiali, sociali ma anche emozionali e psicologiche delle persone sono cambiate con la pandemia: un veloce cambiamento che dobbiamo saper interpretare e convogliare nella consapevolezza che nelle diversità si costruisce un futuro migliore. IN questo senso, il lavoro è libertà, libertà della persona”, ha chiuso Balestrieri citando Gramsci e il suo “Odio gli indifferenti” richiamando, appunto, alla confederalità militanti e dirigenti del sindacato.

LA RELAZIONE INTEGRALE DI BUSSACCHINI (SCARICA IL DOCUMENTO DEL CONGRESSO)

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