Concorso letterario “Parole sul mare”, premio per il piacentino Buonocore

Più informazioni su

C’è anche lo scrittore piacentino Brunello Buonocore, responsabile dell’area disabilità di ASP Città di Piacenza, tra i premiati dell’ottava edizione del concorso “Parole sul Mare” organizzato dal Circolo Arci Mario Merlo con il patrocinio del Comune di Cogoleto. La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso sabato 17 dicembre nella sala consiliare del borgo dell’area metropolitana genovese, secondo la tradizione luogo natale di Cristoforo Colombo (anche se noi continuiamo a preferire l’ipotesi Bettola). A fare gli onori di casa il presidente del circolo Luca Caviglia e l’assessore alla cultura Marina Bruzzone, i quali hanno sottolineato la rilevanza nazionale del concorso, che ha visto anche nell’anno appena conclusosi una grande partecipazione; sono state infatti inviate oltre 200 opere letterarie, provenienti da tutta Italia.

Il tema scelto dagli organizzatori del concorso – “Al termine della notte” – sembra citare cita Luis Ferdinand Céline: “Al termine della notte ci sono tutti i viaggi che non abbiamo mai fatto, le cose che non abbiamo mai detto, le distanze che non abbiamo saputo colmare. (…) Al termine della notte è l’incipit di tutto quello che deve ancora venire. Ci sono le storie che sentiamo di dover raccontare e un concorso in cui, finalmente, farlo”. Buonocore si è piazzato secondo nella categoria “narrativa” con un racconto intitolato “Non potete andare via”, dietro alla veneta Eliza Bignotti (“Al termine della notte”, appunto) e davanti al laziale Fabrizio Marino (“Undici”); i premiati della sezione “poesia” sono invece Chiara Torredoro (“Alba d’agave”), Teresa Cuparo (“E forse arriva il sonno”) e Roberto Di Martino (“L’alba di un giorno diverso”).

Nel suo racconto, un senzatetto (Bruno) a cui letteralmente esplode la testa – ha nel corso del tempo collezionato più di cinquanta radiografie al cervello – per colpa dei ricordi e degli incubi del passato, a iniziare dai tragici fatti del G8 genovese, accetta in cambio di soldi di partecipare a un misterioso (e pericoloso) esperimento sociale. Lo salverà Damiano, un operatore del Centro a cui ogni tanto Bruno si rivolge in cerca di aiuto: “Viene per un milione di motivi: perché non vuole più tornare a casa, perché piove, perché ha freddo, perché ha litigato con qualcuno che gliela ha giurata, perché ha voglia di parlare, perché ha voglia di litigare, perché si sente una nullità, perché sua moglie abita proprio qua vicino…”. Grazie all’amico, Bruno potrà scappare e cambiare aria, cambiare città; nella prefazione del suo “Elogio della Fuga”, si legge nel racconto, Henry Laborit scrive che “la fuga è spesso il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all’orizzonte delle acque tornate calme”.

Appassionato di Kurt Vonnegut e di letteratura distopica, Brunello Buonocore si distingue per lo stile minimalista e per l’ironia acuta e intelligente; non solo: virtù rare sono la sua sensibilità e la sua umanità. Lo scrittore piacentino fa parte della “scuderia” di Officine Gutenberg; è infatti co-autore di “Qualcuno tornò sul nido del cuculo (i racconti di Radio Shock)” e ha collaborato con alcuni suoi testi al “Dizionario Biografico Fantastico dei Piacentini Illustri”, alla “Guida ai luoghi fantastici di Piacenza” e agli omaggi ai capolavori della letteratura mondiale “Antologia del fiume Po” (ispirata allo Spoon River) e “La Divina Commedia a Piacenza” (Inferno e Paradiso).

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.