“Ferma condanna di tutto il Consiglio comunale contro la repressione in Iran”

“Di fronte alla repressione del regime iraniano tutto il Consiglio comunale di Piacenza si è sentito in dovere di prendere una posizione ferma”. I capigruppo della maggioranza – Andrea Fossati (Pd), Claudia Gnocchi (Civica Tarasconi), Boris Infantino (Piacenza Coraggiosa), Gianluca Ceccarelli (Piacenza Oltre) – ringraziano tutte le forze politiche e i consiglieri comunali delle minoranze (Civica Barbieri, Fratelli d’Italia, Lega, ApP, Liberali) “per aver condiviso insieme una risoluzione che tocca con mano vicende delle quali, purtroppo, si parla troppo poco”.

La risoluzione depositata ricorda la morte della 22enne iraniana di etnia curda Mahsa Amini, avvenuta il 16 settembre a Teheran, dopo tre giorni di coma, in seguito all’arresto e alle percosse da parte della Polizia morale, per non aver rispettato il severo codice di abbigliamento in vigore nella Repubblica islamica. “Questa vicenda ha scosso le coscienze di tanti cittadini, così come la morte del 31enne Mehdi Zare, con un passato da studente a Bologna. Mahsa e Mehdi sono soltanto due dei 516 morti, tra cui 70 bambini, che secondo l’agenzia “Human Rights Activists Agency” rappresenterebbero la risposta del regime iraniano al dissenso. La quotidianità dell’Iran è fatta di migliaia di incarcerazioni di cittadini che manifestano per la difesa dei diritti, di esecuzioni, di torture per estorcere confessioni e processi farsa che annientano il diritto alla difesa. Principio universale che dovrebbe prescindere dal tipo di governo di uno Stato”.

Tutte le forze politiche cittadine hanno così appoggiato una risoluzione comune che chiede a gran voce “il rispetto dei diritti umani, attualmente gravemente violato dalla Repubblica Islamica dell’Iran”. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la Giornata dei diritti umani dello scorso dicembre, ha condannato le brutali aggressioni subite dal popolo iraniano, dichiarando che “Uno Stato che respinge e uccide i propri figli si condanna da sé”. A Roma diverse proteste si sono tenute davanti all’ambasciata iraniana: i cittadini originari di quel Paese che vivono in Italia chiedono di isolare politicamente ed economicamente il Governo della Repubblica Islamica. I fatti di cronaca che arrivano dall’Iran hanno portato anche molti piacentini a manifestare con cortei, presidi e momenti di incontro, grazie alle iniziative del Comitato “Donna Vita Libertà”. Nel documento voluto con forza dalla maggioranza e condiviso dalle opposizioni si vuole “esprimere sostegno e vicinanza istituzionale alle proteste, offrendo piena solidarietà alle donne e al popolo iraniano”.

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