Giorno della Memoria, a Gossolengo riflessioni con lo scrittore Paolo Colagrande

Ricordare è interpretare il passato, è un atto che noi compiamo nel presente e ciò che descriviamo è sempre approssimativo. Fare memoria non è solo ricordare il passato. Fare memoria è conoscere le storie del passato perché quelle storie diventino nostre. È provare empatia tanto da cambiare noi stessi. E’ quindi un atto per il futuro perché attraverso il passato si cambia il presente. In occasione del “Giorno della Memoria”, istituito nella giornata del 27 gennaio, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati, l’amministrazione comunale di Gossolengo invita tutta la cittadinanza nei locali della Biblioteca Paolo Boiardi, nella serata del 26 gennaio a partire dalle ore 20.30, per non dimenticare. Apriranno la serata le studentesse e gli studenti della scuola secondaria di Gossolengo con riflessioni tratti dai film “La Rosa bianca” e “Un sacchetto di biglie” nonché letture delle testimonianze di chi è sopravvissuto all’Olocausto. A seguire discuteranno sul tema delle leggi razziali e della persecuzione Paolo Colagrande, scrittore piacentino del romanzo “Salvarsi a vanvera” edito da Einaudi e la professoressa Chiara Persico.

“Sono veramente molto felice che Paolo abbia accettato il mio invito”, riferisce Lauretta Alberti, assessore alla Cultura del Comune di Gossolengo. “Con questo romanzo – aggiunge – straripante d’intelligenza e di invenzioni, vincitore del ‘Premio Alassio Cento Libri-Un autore per l’Europa 2022’, Paolo ci dimostra che anche la più grande delle tragedie può essere raccontata in modalità commedia con intelligenza, sensibilità e padronanza della scrittura. Sono, poi, ancora più contenta che i ragazzi della scuola secondaria di primo grado accompagneranno la nostra riflessione. Parlare di Olocausto vuol dire parlare di morte, certo, ma anche di speranza, di solidarietà, di supporto reciproco. Di valori, quindi, che non solo non debbono essere dimenticati ma devono essere di modello alle giovani generazioni. Ai ragazzi oggi è fondamentale dire che porsi domande – farne e farsene tante, provando e sbagliando – è la base per volgere uno sguardo critico sul mondo”. Nella mattinata del 27 gennaio, inoltre, i ragazzi della scuola secondaria di Gossolengo presenteranno, sempre in Biblioteca, i loro lavori su cartelloni, cartelloni che resteranno a disposizione di tutta la cittadinanza come mostra aperta al pubblico.

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