“La città in cambiamento”, il 14 tavola rotonda agli Amici dell’Arte

LA NOTA STAMPA – Nel rendere omaggio ai 10 anni di pubblicazioni e ai 30 numeri sin qui usciti de L’Urtiga Quaderni di cultura piacentina, la sindaca Katia Tarasconi ha voluto “riconoscere il contributo competente e appassionato di tutti i collaboratori nel comporre, in ogni volume, un mosaico approfondito e rigorosamente documentato della nostra città e delle sue trasformazioni, delle tradizioni che ne connotano l’identità, di eventi e vicende la cui riscoperta ce li ha restituiti, spesso, sotto una nuova luce”. Per la presentazione del numero 31 uscito appena prima di Natale, è stato pensato un passaggio ulteriore, non più solo retrospettiva, ma uno sguardo verso il futuro ben sapendo che solide radici nel passato devono servire a meglio giudicare il presente e guardare avanti.

Nasce così la tavola rotonda che accompagnerà la presentazione sabato 14 alle 17 e 30, presso la sede degli Amici dell’Arte di via San Siro, dal titolo “La città in cambiamento: conservazione, demolizioni, sostituzioni, riutilizzo”, coordinata da Valeria Poli, alla quale parteciperanno gli architetti, Giuseppe Baracchi, Matteo Faroldi, Benito Dodi, e Pietro Chiappelloni di Italia Nostra. La riflessione sui cambiamenti in corso nella città, e a Piacenza in particolare, permette di dar voce a differenti attori di questo cambiamento. Sarà data voce, infatti, al versante storico, a quello progettuale e a quello della conservazione nella consapevolezza che proprio dalla mediazione tra le differenti posizioni possa emergere un contributo propositivo che permetta anche al pubblico di poter comprendere i differenti aspetti che sono da tener presente nell’intervento sulla città. La prospettiva storica, ricostruita dalla prof. Valeria Poli, si inserisce nell’approccio metodologico disciplinare della storia urbana che, tra XVIII e XIX secolo, evolve nella storia dell’urbanistica in seguito alla definizione di un corpus legislativo che regola gli interventi sul tessuto esistente, ma anche la creazione di nuovi quartieri.

Si svilupperanno così i temi delle possibilità di nuovi interventi anche sul “moderno”, le progettazioni non casuali degli edifici e degli interventi, le necessità di conservazione e di salvaguardia senza rifacimenti fini a se stessi o inosservanti del tessuto circostante, ed infine, gli strumenti che, attraverso i nuovi PUG, possano garantire il rispetto dell’ambiente, ma anche le necessità delle proprietà.

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