“Una telecamera a bordo ambulanza per anticipare il lavoro del pronto soccorso”

“Il numero di infarti accaduti nel 2022 è esattamente sovrapponibile a quello del triennio 2019-2021. Non c’è alcuna emergenza per questo tipo di patologia rispetto agli anni precedenti”. Sono le parole della direttrice generale dell’Ausl Paola Bardasi, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati 2022 dell’unità operativa Emergenza territoriale 118. “L’esito favorevole o meno dell’intervento – aggiunge – non sta né nei tempi di intervento, né nel numero di defibrillatori, che sono tantissimi – 1144 in provincia – e neanche nell’uso delle risorse. Ogni volta che c’è una patologia tempo-dipendente, in più del 90 percento dei casi accorrono sul posto i professionisti adeguati: un infermiere con formazione avanzatissima o infermiere e medico. Inoltre, arrivano in tempi brevissimi: nel 2022 il tempo medio di intervento – dalla chiamata al 118 all’arrivo del primo mezzo di soccorso – è stato di 13 minuti, inferiore a quello dell’anno precedente, 15 minuti, e a quello auspicato dalla Regione, che è di 18 minuti”. La direttrice Bardasi ha annunciato che a breve partirà la sperimentazione che prevede l’installazione di una telecamera a bordo dell’ambulanza. “Attraverso le tecnologie presenti sui mezzi di soccorso – ha precisato il dirigente Professioni sanitarie Area Emergenza territoriale 118 Stefano Nani – abbiamo la possibilità di far vedere elettrocardiogrammi e referti ai medici che riceveranno il nostro paziente, e anticipare le manovre da svolgere. A questo servizio, a breve si aggiungeranno le telecamere, che consentiranno al medico o all’infermiere del pronto soccorso di constatare lo stato visivo del paziente”.

paola bardasi
Paola Bardasi

“Il 118 – ha affermato Paola Bardasi – è il cuore del servizio pubblico perché è il servizio più vicino alle persone. La vicinanza si vede non solo nel momento del soccorso, quando cittadini hanno bisogno, ma anche nel modo con cui i cittadini stessi cercano di affiancarci. Le associazioni di volontariato sono l’esempio migliore nell’attività. Ad ogni evento o manifestazione che loro organizzano io sento un’emozione: ricordo, ad esempio, la simulazione di incidente svolta a settembre insieme alle altre forze della città. Un altro elemento è proprio l integrazione con le altre istituzioni della città. A Piacenza abbiamo un livello di formazione professionalizzata altissima, costante e continua sia di medici e infermieri, che sono la componente aziendale del servizio, sia della parte di volontariato che sviluppa un’attività formativa integrata e rappresenta un valore aggiunto”. L’emergenza territoriale della provincia di Piacenza può contare su 7 medici, 63 infermieri, 46 autisti soccorritori, 7 mezzi infermieristici, un’auto medica, 6 mezzi di trasporto intraospedalieri e 35 unità operative mobili (22 di Anpas e 13 di Croce Rossa).

I tempi di intervento sono migliori di quanto auspicato. “Quando veniamo chiamati – ha aggiunto la direttrice generale – abbiamo una tempistica di intervento di 13 minuti, sotto lo standard regionale che è di 18. Oltre a soccorrere, abbiamo il controllo, il monitoraggio e la gestione di tutti i defibrillatori del territorio provinciale, che sono 1144. Un ringraziamento va anche al Progetto Vita che ha sempre un’attenzione particolare. Il 118 gestisce anche la geolocalizzazione e, nel caso in cui ci sia personale formato, orienta il soccorso e il pre-soccorso. Nel 2022 sono stati formati 2.500 cittadini che ora possono usare il defibrillatore. Non solo orientiamo i professionisti ma anche i ‘laici’. Invitiamo tutti ad avere sensibilità per queste tematiche e a usare il dispositivo che consente di salvare vite. Abbiamo il governo della mappa viaria di tutta la città, che ci consente di avere performance soddisfacenti sui tempi di intervento”.

stefano nani
Stefano Nani

I NUMERI – Nel 2022 il 118 piacentino ha gestito 30.516 emergenze, in cui sono stati coinvolti 31.837 pazienti. “In caso di incidenti stradali in cui sono coinvolte più persone, ad esempio – ha spiegato Stefano Nani, dirigente Professioni sanitarie Area Emergenza territoriale 118 – a una sola emergenza conteggiata corrisponde più di un paziente”. Di questi, la maggioranza sono stati valutati come codice 1 (20.757 pazienti); poi ci sono stati 4.906 codici zero, ossia non trasportati, 5.012 codici 2, 679 codici 3 e 483 deceduti (codice 4). I trasporti intraospedalieri urgenti sono stati 280. La patologia prevalente è stata il trauma. Anpas ha effettuato la maggior parte degli interventi, 18.189, il 47% del totale; Croce Rossa 12.201 (31%) e il 118 dell’Ausl 8.776 (22%). “Nel 92% dei casi – ha evidenziato Nani – in presenza di un codice rosso è stato garantito un soccorso avanzato, ossia la presenza di un medico o un infermiere con formazione avanzatissima. Per quanto riguarda l’elisoccorso, “dal 2017 – ha spiegato ancora Nani – l’azienda ha fatto un grosso investimento nel cercare di individuare, insieme ai Comuni, delle aree pre-censite per l’atterraggio del volo notturno. Nel 2022 ci sono stati 481 interventi dell’eliambulanza (da Parma, Brescia, Bologna, Milano e Pavullo), compresi 21 interventi notturni effettuati dall’elisoccorso di Bologna”. I trasporti vengono effettuati, nella stragrande maggioranza dei casi, dalle associazioni: 12.281 trasporti sono stati gestiti da Anpas Carpaneto, Anpas Cortemaggiore, Anpas Croce Bianca, Croce Rossa Italiana, Anpas Travo e Anpas Castel San Giovanni; 1.501 sono stati gestiti direttamente dall’Ausl di Piacenza (Piacenza 1, Piacenza 2, Piacenza notte, Fiorenzuola notte, Castel San Giovanni notte, Tiu). “Ogni componente del territorio – ha concluso Nani – Ausl e tutta la rete di volontariato e progetti, fa il suo pezzettino: così il sistema sta funzionando bene, con personale ben formato e tempi di intervento rapidi”.

mappa emergenze per comune provincia di piacenza 2022

LE EMERGENZE PER COMUNE NEL 2022 (mappa sopra) Agazzano 173, Alseno 301, Alta Val Tidone 38, Besenzone 62, Bettola 226, Bobbio 387, Borgonovo Val Tidone 905, Cadeo 616, Calendasco 257, Caminata 11, Caorso 501, Carpaneto Piacentino 598, Castel San Giovanni 1.555, Castell’Arquato 394, Castelvetro Piacentino 461, Cerignale 18, Coli 96, Corte Brugnatella 97, Cortemaggiore 502, Farini 233, Ferriere 137, Fiorenzuola d’Arda 1.491, Gazzola 160, Gossolengo 329, Gragnano Trebbiense 313, Gropparello 219, Lugagnano Val d’Arda 342, Monticelli d’Ongina 538, Morfasso 119, Nibbiano 81, Ottone 81, Pavia 1, Pecorara 52, Piacenza 12.933, Pianello Val Tidone 344, Piozzano 35, Podenzano 688, Ponte dell’Olio 694, Pontenure 562, Rivergaro 702, Rottofreno 1.020, San Giorgio Piacentino 502, San Pietro in Cerro 74, Sarmato 238, Travo 226, Vernasca 166, Vigolzone 320, Villanova sull’Arda 109, Zerba 12, Ziano Piacentino 192.

I CODICI DEL PRONTO SOCCORSO – “In Emilia Romagna – ha ricordato Enrica Rossi, direttrice Emergenza territoriale 118 – il codice di uscita dell’ambulanza corrisponde a un colore (rosso per l’emergenza, richiede una valutazione immediata da parte dei sanitari; arancione per l’urgenza indifferibile, 15 minuti come tempo di attesa massimo per la presa in carico; azzurro per l’urgenza differibile, 60 minuti tempo d’attesa massimo; verde per l’urgenza minore, 120 minuti; bianco per la non urgenza, 240 minuti, fonte Regione Emilia Romagna, ndr). Quando i sanitari sono arrivati sul posto – ha precisato Rossi – e si deve rientrare in ospedale, la gravità, meglio valutata, diventa numerica, e va dal codice zero al codice 4. Il codice zero si assegna a chi non necessita di essere trasportato in ospedale, il codice 4 indica che il paziente è deceduto, i codici 1, 2 e 3 vengono trasportati: il codice 1, che rappresenta la maggioranza dei casi, corrisponde circa al codice verde, dunque indica un paziente stabile, che viene accompagnato in ospedale sempre da mezzi di soccorso di base, dunque equipaggi Cri e Anpas; il codice 2 è un paziente critico o subcritico, indica una stabilità non completa col rischio di evolvere; il codice 3 è quello più grave, è già evoluto e indica un paziente altamente instabile”.

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Enrica Rossi

Le patologie tempo-dipendenti sono chiamate First Hour Quintet (FHQ), e sono: sindrome coronarica acuta, arresto cardio-circolatorio, insufficienza respiratoria acuta, stroke (ictus) e trauma maggiore critico. “Dobbiamo tenere monitorati i dati per tempo di arrivo – ha spiegato Enrica Rossi – quante volte su questo tipo di casistica mandiamo un mezzo di soccorso avanzato (Msa) o di base (Msb): nel 2022 nel 76% dei casi è intervenuto un mezzo di soccorso avanzato (Msa), nel 24% un mezzo di soccorso di base (Msb). Nei casi di trauma grave il mezzo di soccorso avanzato è intervenuto nel 94% dei casi, mentre sull’insufficienza respiratoria il numero è più basso: 56%. Sulle telecamere a bordo dei mezzi di soccorso – ha commentato – la sperimentazione che parte adesso ci potrebbe aiutare tantissimo. Con questa nuova tecnologia sarà possibile effettuare un esame neurologico a distanza”. E sull’uso del defibrillatore: “nel 2022 sono stati autorizzati 198 corsi, con 2.514 persone formate. I defibrillatori semiautomatici DAE nella nostra provincia sono 1144”.

LE TELECAMERE – “Siamo in fase terminale di sperimentazione – ha spiegato Stefano Nani – sono state installate telecamere a bordo di due ambulanze, una di Anpas e l’altra di Croce Rossa, dell’area montagna, quella più distate dai pronto soccorso. Il sistema è già testato e funziona per i nostri obiettivi di telemedicina. L’obiettivo è dotare di telecamera tutte le ambulanze entro sette anni”.

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Paolo Rebecchi

“Spesso e volentieri il nostro territorio è preso ad esempio in regione per l’efficacia operativa e l’integrazione fra il mondo dei professionisti e quello dei volontari – le parole di Paolo Rebecchi, coordinatore provinciale e membro della direzione nazionale Anpas -. Credo che, oltre ai numeri, vada sempre evidenziato il sacrificio e lo sforzo fatto da tante famiglie che puntualmente condividono la passione di uno dei membri: essere un volontario pronto all’intervento per 24 ore al giorno significa mettere da parte alcuni aspetti della vita familiare”.

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Alessandro Guidotti

È un orgoglio per il mondo del volontariato far parte di questo sistema – ha sottolineato Alessandro Guidotti, presidente Croce Rossa Italiana di Piacenza -. Ciò comporta un impegno non indifferente: grazie ai tanti dipendenti e ai tantissimi volontari riusciamo a garantire i servizi che l’azienda ci richiede per 24 ore al giorno e per 365 giorni all’anno. Se è vero che veniamo formati grazie ai medici e agli infermieri Ausl e abbiamo soccorritori autisti sempre sul pezzo, è chiaro che non siamo professionisti. La sinergia che va avanti da anni è fondamentale: la presenza immediata del personale infermieristico e medico dell’Ausl ci dà tranquillità nell’operare”.

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