“Accendi il cervello quando sei alla guida”, i cartelli per ricordare Andrea a un anno dalla morte

“Ad un anno esatto dalla scomparsa di Andrea Cavanna la famiglia ha chiesto all’amministrazione comunale di poterlo ricordare con questo messaggio. Abbiamo aderito alla richiesta della famiglia perché riteniamo che quando ci si mette alla guida è necessario essere consapevoli di cosa può comportare una condotta di guida scorretta”. Il sindaco di Podenzano, Alessandro Piva, ha spiegato così la decisione di posizionare due cartelli, lungo la strada teatro dello schianto che, nella notte del 14 febbraio 2022, è costata la vita ad Andrea Cavanna, morto a soli 30 anni.

I cartelli sono stati posizionati lungo la statale, all’ingresso del paese sia in direzione Piacenza che in direzione Grazzano Visconti. Il loro messaggio è molto chiaro: “Su questa strada si è spento il sorriso di Andrea. Il destino non c’entra. Accendi il cervello”. Come i familiari di Sonia Tosi, anche i genitori e i fratelli Paola e Stefano di Andrea Cavanna hanno deciso di trasformare il proprio dolore in un messaggio rivolto a chi, per imprudenza o abuso di alcol e sostanze, non si rende conto delle conseguenze devastanti che può causare mettendosi al volante. “Un errore può causare dei gravi danni fisici permanenti o addirittura la morte di altri utenti della strada – continua Piva -. Ringrazio la famiglia per questo pensiero perché quello che è accaduto un anno fa non può e non deve più accadere”.

“Non coltiviamo sentimenti di vendetta, ma vogliamo richiamare alle responsabilità individuali – sottolinea la sorella di Andrea, Paola -. Chi si mette in strada deve accendere il cervello perché la vita non è un videogioco, dove se sbagli puoi ritentare. Sulla strada se sbagli distruggi delle famiglie intere. Chi conosceva Andrea non ha certo bisogno di un cartello o di una targa per ricordare il suo sorriso, ci piacerebbe che quel nome sul cartello fosse un richiamo per tutti: Andrea potremmo essere noi, ma potrebbe essere nostro figlio, nostro fratello o nostra sorella. Chiunque potrebbe essere Andrea, se non rispettiamo le regole della strada. Chiunque potrebbe vedere la propria vita travolta dall’impensabile come è successo a noi quel sabato notte, costringendoci ad imparare a vivere in apnea. Pensateci quando vi mettete alla guida, non credetevi invincibili. E se siete in auto con qualcuno che fa il fenomeno alla guida, fatelo ragionare prima che sia troppo tardi”.

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