Dall’orrore della guerra civile alla laurea: Bosco, maestro di strada grazie a don Vittorione IL DIARIO

Arrivano a coronamento le celebrazioni per i 50 anni di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, l’ong piacentina fondata da Don Vittorio Pastori. Con il momento più bello e significativo, il viaggio in Uganda insieme al vescovo di Piacenza Adriano Cevolotto, dove ogni giorno la “cooperazione e lo sviluppo” si praticano con azioni concrete. Gianni Cravedi, col suo diario su Facebook (dal quale sono presi i testi e le foto) ci accompagna per raccontare le tappe all’interno delle missioni in Karamoja, della scuola e delle altre attività insediate in quella porzione dello sterminato continente africano.

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GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO – Questa mattina, nell’ultima giornata di questo nostro emozionante viaggio, abbiamo incontrato un maestro di strada con una storia particolare perché in questo caso la strada è quella di uno slam, povero e difficile, alla periferia di Kampala. Ma non è tutto, perché questo maestro, che si chiama Bosco, era lui stesso un ragazzo di strada, profugo ruandese scappato dalla guerra civile, quella del genocidio tra hutu e tusti. Fu allora che incontrò padre Valente, un missionario italiano che gestiva un piccolo centro di accoglienza per i ragazzi di strada. Padre Valente aiutò Bosco a studiare fino a fargli raggiungere la laurea. Finito gli studi Bosco decise di ritornare nel quartiere dove era cresciuto e di costruire una scuola proprio nel luogo dove sorgeva il centro di accoglienza. Voleva restituire alla sua comunità quello che aveva potuto imparare studiando. Siccome Africa Mission e in particolare Don Vittorio all’epoca avevano aiutato padre Valente per Bosco, fu naturale chiedere ad Africa Mission di continuare a dare una mano.

Ecco allora che Africa Mission ha risposto positivamente mettendo i fondi per acquisire immobili e terreni, per sistemare i fabbricati, per fornire il materiale didattico, per aiutare con le rette scolastiche a copertura delle spese. Ora lui è il preside di questa scuola, che si chiama Great Valley e che è al centro di uno degli slam più poveri dell’Africa e attualmente ha 800 iscritti. La cosa importante è che i ragazzi possano stare a scuola dove sono in un ambiente più protetto e possano studiare. L’istruzione e l’educazione sono aspetti fondamentali, perché l’Africa ha bisogno di persone formate e istruite per poter costruire il proprio futuro con le proprie mani. Inoltre gli studenti della Great Valley hanno ottenuto ottimi risultati, confermandosi una delle migliori scuole della città. Il preside Bosco, salutandoci, ci dice con emozione che “sicuramente padre Valente e Don Vittorio, dentro a questa scuola, sono vivi e presenti, ne sono sicuro”. Guardando questi ragazzi che sono gioielli che risplendono, lo pensiamo anche noi, in questa storia africana di riscatto e di amore. È ora di partire per tornare a Piacenza. (9)

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