“La strada è una sottile linea rossa pulsante e viva che attraversa la campagna” IL DIARIO

Arrivano a coronamento le celebrazioni per i 50 anni di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, l’ong piacentina fondata da Don Vittorio Pastori. Con il momento più bello e significativo, il viaggio in Uganda insieme al vescovo di Piacenza Adriano Cevolotto, dove ogni giorno la “cooperazione e lo sviluppo” si praticano con azioni concrete. Gianni Cravedi, col suo diario su Facebook (dal quale sono presi i testi e le foto) ci accompagna per raccontare le tappe all’interno delle missioni in Karamoja, della scuola e delle altre attività insediate in quella porzione dello sterminato continente africano.

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LUNEDÌ 6 FEBBRAIO – Davanti alla fattoria didattica di Alito la strada è una sottile linea rossa pulsante e viva che attraversa la campagna. In Africa le strade sono il luogo fondamentale della vita. In migliaia, fin dalle prime luci dell’alba, si muovono con tutti i mezzi possibili, a piedi, in bici, in moto. Sono tutti in perenne movimento, si esercitano le relazioni fondamentali che sostengono la vita quotidiana. Botteghe, bancarelle, meccanici, scolari che vanno, benzinai con le bottiglie di plastica, donne anziane eleganti nel vestito giallo della festa. Un’energia vitale che affascina e colpisce. Quando si torna a casa, le nostre strade deserte e vuote colpiscono immediatamente. Su questa linea rossa, all’interno dell’Africa profonda che non è assolutamente turistica, si incontra la vita quotidiana che, nonostante le difficoltà, non smette di essere vissuta con il sorriso. In un continente dove la propria esistenza non è scontata, ogni giorno che viene è una festa.

La giornata di Alito prosegue con la consegna dei diplomi agli studenti della fattoria didattica gestita da Africa Mission. Qui i giovani ugandesi imparano le tecniche di base dell’agricoltura e pongono le basi per il loro futuro. I corsi durano 5 o 6 settimane, si paga una piccola quota di iscrizione e si comincia. La presenza dei due vescovi, quello di Piacenza don Adriano e quello di Lira, Santus Lino Wanok rende il momento solenne. Ma le danze e i selfie finali rompono il ghiaccio di una festa indimenticabile. (7- continua)

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