“Nei comuni governati dal centrodestra Irpef alta e con poche esenzioni”

“D’accordo il gioco delle parti, d’accordo le critiche ma chi fa politica dovrebbe preoccuparsi prima di tutto di essere onesto nei confronti dei cittadini e, prima ancora, anche per evitare figuracce, dovrebbe preoccuparsi di sapere quel che avviene in “casa propria” prima di sferrare attacchi che rischiano di rivelarsi dei boomerang”. Lo scrivono in una nota congiunta i capigruppo delle forze politiche della maggioranza di centrosinistra a Palazzo Mercanti, Andrea Fossati (Pd), Claudia Gnocchi (Lista Civica Katia Tarasconi), Gianluca Ceccarelli (Piacenza Oltre), Matteo Anelli (Piacenza Coraggiosa) replicando alla presa di posizione della Lega e delle altre forze di centrodestra sull’annunciato aumento dell’Irpef comunale.

“L’amministrazione comunale di Piacenza da giorni viene messa sotto accusa – prosegue il comunicato – per l’annunciato aumento delle aliquote Irpef nel bilancio di previsione per l’anno in corso che dovrà essere discusso in Consiglio comunale a breve. Un aumento che dovrebbe portare a una tariffa unica pari a 0,80 € per ogni contribuente con reddito superiore a 12mila euro ma con l’intenzione, da parte del Comune di Piacenza, di alzare ulteriormente il numero degli esenti in modo da tutelare il più possibile le fasce deboli mentre si va nella necessaria direzione di bilanciare le entrate dell’ente con le uscite di spesa corrente che non possono essere coperte dell’avanzo di bilancio”. “E’ una misura che porta Piacenza – viene sottolineato – alla pari rispetto alle città capoluogo vicine (attualmente è il capoluogo con le tariffe più basse di tutta la regione) ma soprattutto la porta alla pari rispetto a numerosi Comuni della stessa provincia di Piacenza. Molti di questi sono amministrati dal centrodestra. E’ un dato di fatto che pare essere ignorato serenamente dal gruppo di esponenti del centrodestra che questa mattina si sono presentati sotto Palazzo Mercanti con tanto di striscioni per gridare allo scandalo di fronte a una misura che viene applicata, pari pari, dai “loro” stessi sindaci. Sembra incredibile che chi protesta oggi non abbia nemmeno controllato quel che avviene nei Comuni governati dai loro compagni di partito o di schieramento. Eppure è andata proprio così”.

E poi la nota del centrosinistra porta qualche esempio di comuni governati dal centrodestra. “Qualche esempio? Rottofreno, Comune amministrato da Paola Galvani, esponente di Forza Italia che ha sostenuto con forza Patrizia Barbieri in campagna elettorale. Qui viene applicata una tariffa unica Irpef pari a 0,78 € per tutti con un’esenzione per i redditi inferiori a 10mila euro, addirittura più bassa di quella che c’è oggi a Piacenza (11mila) il che si traduce in un minor numero di esentati. E ancora, Cortemaggiore: tariffa unica pari a 0,70 € per tutti senza alcuna esenzione, nemmeno per i redditi minimi. E Cortemaggiore è il Comune del consigliere regionale della Lega Matteo Rancan che questa mattina era in piazza Cavalli a Piacenza a protestare, probabilmente senza nemmeno sapere quel che lui stesso paga di Irpef a casa sua con un sindaco del suo stesso partito. E poi San Giorgio Piacentino, in cui c’è una tariffa di 0,70 con un’esenzione limitata ai redditi sotto i 10mila euro. Questo è il comune del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri, che peraltro è stato sindaco. Non è tutto: Morfasso, Castellarquato, Agazzano, tutti comuni amministrati dal centrodestra e tutti territori in cui si applica una tariffa unica di 0,80 € identica a quella che si intende applicare a Piacenza ma con la differenza che in questi comuni non è prevista alcuna esenzione per le fasce più deboli”.

“D’accordo il dibattito, dunque, – concludono – perché non è mai piacevole chiedere un maggiore contributo ai cittadini anche quando i costi si alzano per tutti, ma che almeno chi accusa abbia il buon gusto di controllare quello che (legittimamente!) viene fatto a casa propria prima di puntare il dito contro gli avversari”.

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