Maratona del bilancio, l’invito di Perini al fair play “No al protagonismo, lavoriamo per la città”

Inizia la maratona politica della manovra di bilancio in consiglio comunale. Dopo il passaggio in commissione, è arrivata all’esame dell’assemblea di Palazzo Mercanti la manovra 2023 che comprende le importanti novità relative alla tassazione, come l’aumento dell’addizionale Irpef. La relazione del provvedimento a cura dell’assessore al Bilancio Marco Perini, che ha invitato i colleghi al fair play, adottando “uno stile nel tono di voce, evitando insinuazioni e atteggiamenti poco rispettosi. Ci siamo messi a disposizione della città, e non per fare i protagonisti”.

GLI OBIETTIVI – “Vogliamo invertire il trend degli anni precedenti, che hanno visto una scarsa capacità di programmazione dell’ente – ha detto Perini – con la conseguente produzione di considerevoli avanzi (secondo l’opposizione quest’anno si raggiungeranno i 12 milioni di euro, ndr). Il nostro obiettivo è di correggere queste anomalie, trovando all’interno degli strumenti di programmazione un equilibrio tra entrate e spese correnti. Anche in ragione del Pnrr serve uno sforzo in questo senso. Vogliamo anche promuovere la lotta all’evasione, questo ci consentirà di recuperare risorse, liberare fondi e promuovere il rispetto delle regole. Questo però sarà possibile solo con investimenti sul fronte del personale e di programmi adeguati” ha sottolineato l’assessore al bilancio, accogliendo così parte delle richieste formulate dai sindacati in occasione dell’adeguamento Irpef. La carenza di personale a palazzo Mercanti non è cosa nuova. “Sono già previste 33 assunzioni da piani precedenti, a cui ne vanno aggiunte altre 61, per coprire i pensionamenti di questi 5 anni. E dovremo procedere ad altre 16 sostituzioni entro il 2023”. Il totale è 110 assunzioni; in questo quadro ne rientrano altre 7, per il corpo della polizia locale, di agenti a tempo determinato (si parla di 6 mesi, da aprile a settembre) e di un esperto per la direzione scientifica dei musei cittadini.

I NUMERI – Il bilancio del Comune di Piacenza ‘pesa’ 239 milioni e 440mila euro. Sul fronte delle entrate, quelle tributarie ammontano a 82 milioni e 339mila euro, dove la fetta più consistente è rappresentata dall’Imu (30 milioni). L’addizionale Irpef, dopo l’adeguamento delle aliquote, supera i 12 milioni, la tassa di soggiorno ammonta a circa 330mila euro, la Tari oltre 21 milioni. Su questo fronte, proprio nell’ottica di lotta all’evasione, si vuole arrivare a un recupero di mancati introiti pari a 500mila euro all’anno. Per quanto riguarda le sanzioni comminate per le violazioni del codice della strada l’importo da incassare è stimato in 5 milioni e 450mila euro.

Per quanto riguarda le spese, quelle correnti ammontano a 133 milioni, in aumento di 18 milioni. “Abbiamo deciso di aumentare, fin dall’inizio dell’anno, le spese per il sociale, la pubblica istruzione, la cultura e lo sport – sottolinea Perini – questo per impostare una migliore programmazione”. Le spese per i servizi istituzionali e di gestione della macchina comunale ammontano a 30 milioni e 660mila euro, quelle per l’ordine pubblico e la sicurezza a 7 milioni e 48mila euro. All’istruzione e del diritto allo studio sono destinati 12 milioni e 800mila euro, 4 milioni e 774mila euro vanno alla cultura (con maggiori stanziamenti per la Fondazione Teatri), due milioni e 645mila euro alle politiche giovanili. Sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente vede una voce di spesa pari a 25 milioni, mentre per il welfare viene destinata la spesa più ingente, pari a 34 milioni e 117mila euro, con maggiori investimenti per i servizi destinati a persone a maggior rischio di esclusione sociale.

IL DIBATTITO – Massimo Trespidi (civica Barbieri – Liberi) torna a battere sul tema di controllo di gestione della spesa. “Il problema non è tanto quello della programmazione, indicato dall’attuale amministrazione nel Dup – dice – ma la capacità di spesa, che crea un avanzo consistente. Questo ci consente di individuare la malattia e quindi come curare il malato. Ad esempio, coprire alcune spese non ricorrenti con l’avanzo già disponibile per tre milioni e 500mila euro (consulenze per il settore edilizia, progetti di legalità, sostegno per la mobilità sostenibile delle famiglie, ecc…) consentirebbe di evitare – sottolinea – l’aumento dell’Irpef, che farà incassare una cifra simile, pari a 4 milioni e 200mila euro”. La decisione poi di aumentare il personale non è sufficiente a risolvere il problema dell’efficienza amministrativa. “E’ un errore già fatto dall’amministrazione precedente” osserva Trespidi che punta il dito verso la struttura dirigenziale. L’auspicio è che l’attuale direttore generale “faccia il direttore generale, controllando il processo di spesa, così come la politica controlli il raggiungimento dei propri obiettivi di mandato”.

Sara Soresi (FdI) ribadisce che l’amministrazione Tarasconi non ha tenuto fede agli impegni presi in campagna elettorale, ad esempio per quanto riguarda l’aumento della tassa di soggiorno. “Le magliette con Pinocchio che abbiamo indossato avranno dato fastidio a qualcuno, ma non erano così sbagliate – ha detto -. Speriamo che i sacrifici richiesti ai cittadini saranno ripagati, noi vigileremo su questo”. Patrizia Barbieri, capogruppo della civica di centrodestra, coglie l’invito dell’assessore al Bilancio. “Vogliamo portare un contributo che sia di critica, ma costruttiva – dice -. Quello che ha detto il consigliere Trespidi sull’aumento delle tasse è corretto: non ci sono motivazione tecniche, la vostra è una decisione politica”. Barbieri parla di un problema strutturale di gestione dell’ente, per quanto riguarda la gestione del bilancio. “Non basta aumentare il numero dei dipendenti” ribadisce Barbieri, che ricorda la bufera dei ‘furbetti del cartellino’ arrivata proprio all’inizio del suo mandato, che ha avuto un effetto non solo dal punto di vista giudiziario, ma anche psicologico sui dipendenti. A questa situazione si è poi aggiunto il covid, che ha dettato nuove modalità di lavoro all’interno dell’ente. “State vanificando tutti gli sforzi fatti nel passato, non per tagliare i servizi, come ci è stato rimproverato dalla maggioranza, ma di contenimento della spesa – continua -. Non era questo l’anno in cui aumentare le tasse: avete un avanzo di 11 milioni e mezzo, ci sono le risorse del Pnrr. La struttura va implementata, sono d’accordo, ma prima bisogna capire dove e come, e non mi sembra che questa analisi sia stata fatta”.

Filiberto Putzu (Liberali) confronta la proposta culturale di Piacenza, presentata in commissione dall’assessore Christian Fiazza, con quella di Parma. “Rischiamo di restare in serie B e neanche in testa di classifica” ha detto. Entrando nel merito del bilancio, stonano gli importi stanziati per l’assetto del territorio (con partite importanti come l’acquisizione dell’ex ospedale militare e dell’albergo San Marco) e lo sviluppo economico, circa un milione di euro ciascuno. “Sono poche risorse, non so se riusciremo a fare tutto” afferma il consigliere. “Il dibattito sull’avanzo è surreale – continua -: gli uffici non spendono, il politico non dice cosa fare. I cittadini non sono entusiasti della spiegazione che l’aumento dell’Irpef servirà a aumentare il numero dei dipendenti pubblici”. Stefano Perrucci (Pd) sottolinea come l’invito dell’assessore Perini sia stato colto dalla opposizione. “L’aumento di spesa, ci è stato fatto notare dal consigliere Trespidi, non sempre corrisponde a un aumento della qualità dei servizi – osserva Perrucci -, ma è nostra intenzione garantire un presidio diverso della macchina comunale. Abbiamo assistito nel corso degli anni a un progressivo impoverimento dell’organico, ora è necessario provvedere a nuove assunzioni per rispettare gli obiettivi contenuti nel bilancio”. Le criticità presenti – concorda Perrucci – sono frutto di scelte compiute in passato, a cui ora è necessario porre rimedio. “E’ una scelta politica che rivendico, perché politica è questo: fare delle scelte sapendo come tradurle in pratica” afferma il consigliere Dem, ricordando però come il successo di queste azioni sia riconducibile ad un lavoro comune, anche all’interno della stessa maggioranza.

“Viste queste premesse, ci attendiamo davvero un cambio di passo” interviene Luca Zandonella (Lega), ricordando come alcune spese, che hanno ‘giustificato’ il ritocco dell’Irpef, sono destinate a calare, come ad esempio i costi delle utenze. “Non si capisce perché si debba provvedere anche all’aumento della tassa di soggiorno – sottolinea il rappresentante della Lega -. Abbiamo letto delle 110 assunzioni, ricordo le difficoltà della polizia locale sul fronte del personale. Con questo poderoso piano di assunzioni, mi sarei aspettato di dare un maggiore aiuto a questo servizio. Serviva uno sforzo aggiuntivo per il corpo di via Rogerio”. Tiziana Albasi (Pd) ricorda come cultura e turismo siano collegati. “La sfida è aumentare la permanenza sul nostro territorio, attirando turisti anche dall’estero – afferma -. I cambiamenti in atto, a livello mondiale, richiedono competenza e professionalità specifiche. L’aumento della tassa di soggiorno serve proprio a questo: sostenere e finanziare eventi e riqualificare l’offerta”.

“Non credo che l’aumento, tra l’altro molto contenuto della tassa di soggiorno, possa condizionare la domanda turistica. Anche la discussione sull’aumento delle bollette è stucchevole – afferma Luca Dallanegra (civica Tarasconi ) -. Mi pare importante che ci sia una convergenza sull’analisi del problema: incapacità del Comune nel mettere a terra le risorse per erogare i servizi. Poi abbiamo una visione diversa su come risolvere il problema. Non si può esitare: se il problema è di gestione del personale, bisogna aumentare il controllo e l’affiancamento, senza scuse. Ma se la carenza di personale è accertata, non si può rimandare perché si rischia di inceppare il sistema. Non potevamo aspettare, è un rischio (aumento Irpef, ndr) che ci dovevamo prendere, per dare un messaggio ai cittadini e anche alla macchina comunale”. Andrea Fossati, capogruppo del Pd, riprende quanto detto dalla sindaca Tarasconi. “Stiamo percorrendo una maratona. Siamo in una tappa importante, il primo del nostro mandato – afferma -, sentiamo il peso della sfida che abbiamo davanti e dobbiamo adeguarci. Ci sono nuovi bisogni e nuove richieste, soprattutto dal punto di vista sociale, a cui dobbiamo dare risposta. Avremmo potuto spostare delle risorse qua e là, lamentarci dell’organizzazione dell’ente. Invece abbiamo deciso di dare una visione diversa della città, prima improntata a fare interventi su piccole cose. Razionalizzare la spesa ha fatto scivolare nell’inefficienza l’ente, noi abbiamo scelto di pensare in grande e tra cinque anni saremo chiamati a rendere conto di questo agli elettori”.