Medicina si allarga: altri cento studenti “Presto nuovi spazi, al lavoro per più posti”

Ai nastri di partenza il secondo anno accademico del corso di laurea magistrale a ciclo unico in “Medicine and Surgery” dell’Università di Parma, attivato nella sede di Piacenza del Collegio Alberoni. Con diverse importanti novità: cento nuovi studenti che si aggiungono ai primi cento dell’anno passato e provengono da tutto il pianeta, dal Belgio al Canada, dal Giappone alla Grecia, dall’Iran a Israele, al Libano, al Pakistan, alla Svizzera, alla Turchia. E ancora l’apertura in tempi brevi dei nuovi spazi didattici al palazzo portici (quello sulla via Emilia Parmense) per dare ospitalità alla popolazione studentesca in crescita.

Nella Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni si è tenuta la cerimonia di inizio dell’anno accademico 2022-2023 alla presenza del direttore del Dipartimento Ovidio Bussolati, del Presidente del corso Marco Vitale, della direttrice generale dell’Azienda Usl di Piacenza Paola Bardasi, e del sindaco di Piacenza Katia Tarasconi. La prolusione (Health systems and life expectancy in post-pandemic Europe) sarà tenuta da Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Vita-Salute San Raffaele.

Come è noto, il corso in “Medicine and Surgery” è interamente erogato in lingua inglese, ed è stato attivato dall’Università di Parma con la collaborazione dell’Ausl e del Comune di Piacenza e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna. Il Rettore dell’Università di Parma, Paolo Andrei, ha sottolineato il valore dell’offerta formativa in un settore, quello medico, dove la carenza di professionisti è un problema conclamato a livello nazionale. “Abbiamo deciso dall’anno scorso di attivare questo corso interamente in lingua inglese – ha ricordato – per attrarre tanti ragazzi che vengono anche dall’estero per offrire la possibilità di studiare in Italia e di studiare qui a Piacenza, per prepararsi a un professione fondamentale. Lo abbiamo fatto con uno sguardo internazionale perchè crediamo che sia indispensabile questa apertura. Gli studenti qui vivono in una realtà in cui si mescolano culture diverse e approcci differenti allo studio e questo per noi è motivo di grande interesse e di grande responsabilità, per curare non solo una formazione adeguata per la professione medica, ma anche gli aspetti di cultura umana”.

Sul tema del reclutamento di nuovi professionisti, il rettore ha rimarcato: “Occorre tenere in considerazione la richiesta di medici e stiamo lavorando moltissimo con la conferenza dei rettori degli atenei italiani per ampliare gli accessi a medicina e chirurgia in tutto il Paese e lo stiamo facendo mettendo a fattore comune le problematiche, è un corso che presenta infatti forti interazioni col tutto sistema sanitario e la possibilità di svolgere adeguatamente un tirocinio negli ospedali e nelle strutture territoriali. Questo comporta che i numeri devono essere proporzionati alla capacità di accoglienza delle università, non contano solo i docenti e le aule. La scelta che abbiamo fatto di aprire un nuovo corso in lingua inglese a Piacenza va in questa direzione, per essere capaci di accogliere con una qualità adeguata. Sui numeri programmati già quest’anno si potranno avere spazi ulteriori e stiamo lavorando col Ministero, si tratterà di comprendere la sostenibilità nel tempo di questi nuovi numeri. Consapevoli che serve una programmazione adeguata”.

Sugli spazi didattici stiamo lavorando intensamente insieme all’Opera Pia Alberoni – ha aggiunto – per poter utilizzare dal prossimo anno gli spazi di palazzo portici, la cui ristrutturazione è in fase di ultimazione e dove troveranno posto gli studenti in arrivo, abbiamo anche la necessità di lavorare intensamente insieme all’Ausl di Piacenza perchè negli ultimi anni di corso gli studenti dovranno essere accolti in ospedale per le pratiche di tirocinio”.

Il direttore del corso Marco Vitale ha fornito qualche numero sulla crescita della facoltà piacentina: “I ragazzi che sono iscritti al corso di Medicine and Surgery sono cento più altri cento del secondo anno e ci avviamo verso il regime che sarà 600 studenti in totale. Vengono da mezzo mondo, dalle nazioni più diverse e già adesso sono aiutati dall’uso della lingua inglese nel contatto coi loro colleghi all’estero coi quali collaboreranno attraverso la medicina digitalizzata, inoltre la letteratura internazionale si esprime in inglese e quindi avranno moltissime facilitazioni sin dal corso universitario. Tutti sappiamo che c’è carenza di medici in questo periodo storico e quindi le opportunità sono molte per questi studenti, sarà assai facile per loro accedere a uno scambio di professionisti a livello europeo e addirittura a livello mondiale. Il tasso di abbandono dopo il primo anno è stato molto basso, solo tre sono stati gli abbandoni”.

Cerimonia nella Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni di Piacenza (la nota ufficiale) – Apertura ufficiale questa mattina, nella Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni di Piacenza, per l’anno accademico 2022-2023 del Corso di laurea magistrale a ciclo unico in “Medicine and Surgery” dell’Università di Parma, attivato lo scorso anno con la collaborazione dell’Ausl e del Comune di Piacenza e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

Un corso interamente erogato in lingua inglese, pensato con una spiccata vocazione internazionale e caratterizzato da tanti studenti e studentesse provenienti dall’estero: dal Belgio al Canada, dal Giappone alla Grecia, dall’Iran a Israele, al Libano, al Pakistan, alla Svizzera, alla Turchia, oltre naturalmente all’Italia. “Medicine and Surgery” è nato da un lato per rafforzare ulteriormente l’offerta formativa dell’Università di Parma in ambito medico-chirurgico e dall’altro per potenziare il settore sul territorio regionale e in particolare piacentino. Del valore del corso e della sua importanza non solo locale ha parlato nel suo intervento il Rettore Paolo Andrei, che al termine ha simbolicamente consegnato un camice a una studentessa e a uno studente.

«Per me si tratta dell’ultimo inizio di anno accademico da Rettore dell’Università di Pama, e devo confessare che essere qui è insieme una grande emozione e un grande orgoglio. Sono molto fiero che, con un ottimo lavoro di squadra, si sia arrivati all’attivazione di questo corso: un progetto strutturato sulle riconosciute qualità del sistema universitario e del sistema sanitario dell’Emilia-Romagna e che sa guardare con lungimiranza al futuro», ha spiegato il Rettore, che dopo un riferimento di contesto ai «tempi difficili che stiamo vivendo» (tra pandemia e guerre) ha sottolineato i punti di forza del corso (dalla qualità dell’iter formativo alla dimensione internazionale e alla possibilità di avvalersi in esclusiva del sistema ospedaliero di Piacenza) e ringraziato i partner «che con noi ci hanno creduto fin da subito comprendendone l’importanza strategica come motore di sviluppo e competitività per tutto il territorio». Infine alcune parole rivolte alle studentesse e agli studenti: «A tutte e tutti voglio dire: l’Università di Parma è con voi, vi è accanto, ed è pronta a dare valore insieme a voi a questi anni, perché siano anni di crescita per voi e per le vostre vite».

«L’avvio del secondo anno accademico del corso in Medicine and Surgery – ha osservato il Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia Ovidio Bussolati – rappresenta un momento significativo sotto diversi aspetti. Oltre a costituire la risposta del nostro Ateneo al crescente fabbisogno formativo di medici, il corso è un elemento qualificante per le attività di internazionalizzazione del Dipartimento e dell’intero Ateneo. Il suo consolidamento rappresenta inoltre la dimostrazione del radicamento territoriale della nostra Università: già adesso, con Medicine and Surgery e le sezioni formative dei corsi di laurea in Infermieristica e Fisioterapia, oltre 400 studenti Unipr si stanno formando a Piacenza».

Dal Presidente del corso Marco Vitale una sottolineatura particolare per la collaborazione con il sistema ospedaliero di Piacenza, che «è stata fondamentale già in questo primo anno di corso e lo sarà in modo via via crescente nei prossimi anni, quando l’incidenza delle discipline cliniche e dei tirocini aumenterà progressivamente». «Il piano degli studi del corso permette ai nostri studenti di Medicine and Surgery di sviluppare una visione globale della Medicina in un contesto internazionale – ha aggiunto – includendo nella loro pratica la promozione della salute, la prevenzione delle malattie, il trattamento e la riabilitazione. L’inglese come lingua veicolare attira la maggioranza di studenti da diversi Paesi del mondo, facilita l’accesso alla letteratura medica e l’interazione con colleghi stranieri per scopi clinici e di ricerca. Per noi l’impegno più importante del prossimo futuro, oltre al governo degli aspetti pratici del corso, consisterà nello sviluppare adeguate e formali interazioni con Atenei europei che permettano lo svolgimento di tirocini all’estero anche nell’ambito di programmi europei già attivi».

Alle studentesse e agli studenti si è rivolta direttamente Paola Bardasi, Direttrice generale dell’Azienda Usl di Piacenza: «Siamo molto orgogliosi del fatto che una parte del vostro percorso accademico – ha detto – toccherà la nostra città e le nostre strutture sanitarie. Accogliere le vostre menti giovani e preparate ci emoziona. Nel nostro ospedale vi possiamo offrire la possibilità di far parte di una solida comunità di professionisti collegati alle migliori università europee attraverso le loro attività di ricerca. La vostra presenza sarà un ulteriore elemento di spinta all’innovazione e al miglioramento del sistema sanitario piacentino. Voglio ricordare che i medici e i professionisti sanitari sono stati fondamentali per domare il Covid. Ora più che mai abbiamo quindi bisogno di giovani che abbiano voglia di mettere la loro energia nel settore sanitario e che si preparino nel migliore dei modi a diventare i protagonisti del nostro futuro».

Per la Sindaca di Piacenza Katia Tarasconi «la dimensione internazionale di questo corso di laurea è un valore aggiunto che consolida ulteriormente l’identità di Piacenza non solo come città universitaria, ma anche come polo di ricerca scientifica che, guardando alla pianificazione del futuro ospedale, non potrà che beneficiare della stretta correlazione con un percorso accademico di così alto profilo e spinta innovatrice. L’inaugurazione odierna – ha osservato – è un’occasione importante per riaffermare la collaborazione che unisce, sin dall’avvio di questo progetto, l’Università di Parma, la Regione Emilia-Romagna, l’Azienda Usl e il Comune di Piacenza, con un ringraziamento particolare all’Opera Pia Alberoni per aver messo a disposizione una sede storica e prestigiosa qual è il Collegio, che oggi accoglie centinaia di studenti provenienti da tutto il mondo. Mi fa piacere confermare, più che mai in questa occasione, che l’Amministrazione comunale pone l’incremento e la qualità dei servizi a loro destinati tra gli obiettivi strategici e prioritari da realizzare: dall’incremento nella dotazione degli alloggi al discorso più ampio dell’accessibilità e condivisione degli spazi, dell’accoglienza e dell’inclusività che possa far loro vivere appieno il territorio e l’appartenenza alla nostra comunità».

La prolusione è stata tenuta da Carlo Signorelli, già docente all’Università di Parma e ora professore ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Vita-Salute San Raffaele, che ha tenuto la relazione Health systems and life expectancy in post-pandemic Europe.