“Resistenza divisiva, via dal Dup”, “Canti ‘Faccetta nera’ sotto la doccia, se ha nostalgia”

Il 25 aprile e la Resistenza accendono di nuovo i toni del consiglio comunale di Piacenza. Il consigliere Nicola Domeneghetti (FdI) chiede che, all’interno del Documento Unico di Programmazione, Piacenza venga definita non come ‘città della Resistenza’, ma come ‘medaglia d’oro al valor militare’. Per il consigliere di FdI la ricorrenza del 25 aprile è diventata appannaggio di un antifascismo comunista. “Bisogna distinguere la voglia di libertà dalla propaganda, il 25 aprile dovrebbe essere la festa di tutti, invece è diventata occasione di divisione. Il mio emendamento vuole essere un elemento di unione e pacificazione”.

“Stiamo parlando di Dup, quindi di un tema strettamente tecnico, ma a questo emendamento non posso non dare una risposta politica – replica l’assessore Serena Groppelli -. A Piacenza è stata attribuita la medaglia d’oro al valor militare proprio per l’impegno speso nella lotta di Liberazione, dalla Resistenza. E perseguire la memoria di Piacenza come città della Resistenza rientra negli obiettivi delle nostre linee di mandato, quindi l’emendamento non può essere accolto”. Salvatore Scafuto (Pd) sottolinea che “la medaglia d’oro al valor militare è stata consegnata alla città di Piacenza dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nel 1996, a riconoscimento del doloroso impegno dei piacentini nella lotta di Liberazione. Negare il concetto della Resistenza o limitarlo, è negare la Costituzione italiana”.

Massimo Trespidi (civica Barbieri – Liberi) osserva che “la Resistenza non è un argomento su cui tirare fuori una certa vetustà ideologica, perché l’ideologia ha fatto dei danni da una parte e dall’altra”. Il consigliere non apprezza i toni della risposta dell’assessore Groppelli, che sono “antitetici al clima di serenità conquistata nell’aula”. “Da presidente della Provincia, durante la cerimonia del 25 aprile, sono stato fischiato tutto il tempo. A contestarmi erano quelli dei Comunisti italiani, di Rifondazione Comunista, e qualche altro disperato in piazza non per celebrare la Liberazione ma per fischiare me. Quello che più mi era piaciuto, in quell’occasione, era stato l’abbraccio dell’allora presidente dell’Anpi, Mario Cravedi. La Resistenza si chiama così perché ha contribuito alla Liberazione, ricordo che non è stata fatta solo dai partigiani ma anche da contingenti militari. Si fa un errore di carattere politico e da un punto di vista storico non si dice la verità, attribuirla solo a uno schieramento. C’era chi stava dalla parte giusta e dalla parte sbagliata, e per fortuna hanno vinto i primi”.

“Il problema dell’emendamento di Domeneghetti è che chiede di togliere il riferimento alla Resistenza. Un fenomeno complesso come la Resistenza – interviene il capogruppo di ApP Stefano Cugini – non può essere ridotto alle sole storture che possono capitare in fenomeni complessi”. “Io non avrei tolto il termine ‘Resistenza’, ma aggiunto ‘medaglia d’oro al valor militare’ – interviene la capogruppo della civica di centrodestra Patrizia Barbieri -. Anche da sindaco di Piacenza, in occasione della cerimonia del 25 aprile, ho vissuto in prima persona le contestazioni di cui parla Trespidi: per farmi arrivare al palco dovevo essere scortata, mi hanno sputato sui piedi. Lo scorso anno, forse perché sul palco con me c’era Pierluigi Bersani, si sono limitati a darmi una martellata sulla macchina. Il 25 aprile è la festa di tutti, tutti dovrebbero potervi partecipare senza essere contestati. Il problema sta a monte, perché questi episodi accadono ancora oggi? Perché si vuole che questa celebrazione sia riconducibile solo a una parte. La Resistenza non deve divisiva”. Anche l’emendamento proposto dal consigliere Domeneghetti, però, è “di facile strumentalizzazione”, dice Barbieri che “censura le dichiarazioni dell’assessore Groppelli”.

Margherita Lecce (Civica Tarasconi) fa presente al collega Domeneghetti che “se invece di una sostituzione, si fosse proposto di aggiungere ‘medaglia d’oro al valor militare’ avremmo votato tutti favorevolmente”. Più tranchant l’intervento di Luigi Rabuffi (ApP). “Piacenza è medaglia d’oro per la lotta nella liberazione dalla dittatura nazifascista. Se ne sente la nostalgia, il consigliere Domeneghetti ‘Faccetta nera’ se la canti sotto la doccia” ha detto. L’emendamento è stato respinto con 21 voti contrari, 3 favorevoli, un’astensione e 5 non partecipanti al voto.

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