“Senza un contratto soddisfacente, a rischio tutta la filiera del pomodoro da industria”

“Senza un adeguato prezzo di riferimento nel contratto del pomodoro da industria 2023, che consenta di non lavorare in perdita, con il pericolo di far saltare i bilanci delle aziende, a rischiare non sono solo gli agricoltori, ma anche un intera filiera costruita con determinazione in questi anni e che ha fatto di Piacenza la provincia leader in Italia per il pomodoro”. A parere di Fabio Girometta presidente della Cia di Piacenza ed imprenditore a Costa di Casaliggio di Gragnano principalmente per questa coltivazione, il prezzo per ora proposto dall’industria è troppo lontano dal quello reale, a causa dei costi fissi di produzione enormemente lievitati (concimi, gasolio, piantine, valore degli affitti dei terreni ecc) cui si aggiunge quello per la siccità imperante da cui non si intravede un drastico cambiamento.

“Per questo – commenta Girometta – molti agricoltori hanno deciso che non incrementeranno le superfici, anzi stanno valutando, in attesa degli ormai prossimi trapianti, se valga la pena di coltivare o ridurre drasticamente, anche perché le rese risulteranno inevitabilmente molto basse e questo nonostante l’indiscussa professionalità dei nostri produttori. Un’annata nella quale, se le prospettive sono queste, non si dovrebbe citare, nel contratto, la scaletta qualitativa, perché mancherà drasticamente il prodotto”. “Eppure, nonostante tutto – prosegue -, la programmazione della campagna sta andando avanti e le piantine di pomodoro sono già state in buona parte ordinate; ma con le rese che si prospettano in deciso calo a causa della mancanza d’acqua, è facile che si taglieranno le ultime settimane di trapianto. Il tutto con la prospettiva di coltivazioni come soia e girasole meno idroesigenti ed ancora foriere di buone quotazioni. Oggi il livello dei pozzi è quello di un’estate inoltrata; difficile si possa prelevare dal Po; la diga di Mignano è al 75% delle capacità dell’invaso, ma per il resto? E per di più con il forte dubbio di rilascio da quella del Brugneto da parte genovese. A questo punto – chiosa Girometta – potrebbe essere un danno minore gettare le piantine e rinunciare alla coltivazione, almeno di una parte delle superfici”.

Per questo secondo il presidente Cia “non si comprende l’atteggiamento della parte industriale, che evidenzia solo i propri costi per la trasformazione senza tenere in dovuto conto che sono aumentati in modo per maggiore quelli per la coltivazione; non a caso nei nostri paesi ‘competitor’ sono stati chiusi accordi con prezzi di riferimento più alti rispetto a quelli proposti agli agricoltori italiani”. “In Spagna – precisa Girometta – i costi di lavorazione sono più contenuti per un minor costo di gasolio ed energia e di manodopera, ma il pomodoro italiano grazie alla nostra filiera, alle O.P, all’O.I Nord Italia, è l’unico ad essere realizzato tutto in regime di lotta integrata, il che presuppone un ulteriore incremento dei costi di produzione, ma anche la garanzia di un prodotto considerato di massima qualità e sicurezza nel mondo. Il tutto con un mercato in cui la domanda di pomodoro non è destinata a calare e del plusvalore del prodotto gode soprattutto la parte industriale e, ovviamente, la G.D”.

“Auspico perciò – conclude Girometta – che le parti ritrovino rapidamente la strada che porti ad un accordo per preservare la competitività del settore, vero fiore all’occhiello del Made in Italy. Il tutto in un contesto, quello idrico – dove ancora una volta non è stato fatto alcun passo in avanti per conservare l’acqua piovana, né gli invasi che sono indispensabili, ne azioni per colmare le inefficienze della rete idrica”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.