Entro il 2030 ciclabili espanse a 230 km (oggi sono 86): il Biciplan urbano sotto esame

Rete ciclabile urbana da portare entro il 2030 a 230 km (dagli 86 attuali) con investimenti previsti intorno a 27 milioni di euro nell’arco di 10 anni. E’ molto ambizioso l’obiettivo scritto nero su bianco nel Biciplan dell’amministrazione comunale di Piacenza che viene votato in consiglio comunale nella seduta del 17 aprile dopo la raccolta delle osservazioni e delle controdeduzioni. L’assessore comunale alla mobilità Adriana Fantini lo ha illustrato nella commissione consiliare competente qualche giorno fa: si tratta di un vero e proprio piano della mobilità ciclistica redatto dal Comune di Piacenza insieme allo studio Trt di Milano che ha fornito la consulenza tecnica.

Il punto di partenza del piano è la situazione attuale della rete ciclabile nei confini comunali: formata da 86,5 chilometri di piste esistenti, di cui 3,7 km in sede propria, 5,2 riservata in sede stradale, 8,2 corsia riservata sul marciapiede, 60,6 su percorso promiscuo pedonale ciclabile, e 8,7 su percorso promiscuo veicolare ciclabile. Il Biciplan prevede entro il 2030 una rete ciclabile urbana espansa a 230 km con 65 km di nuove piste ciclabili, di cui 29,5 km in sede propria, 20,2 con corsia riservata sulla sede stradale, 6,9 km con corsia riservata ricavata nei marciapiedi e 8,3 km su percorso promiscuo pedonale e ciclabile. Il piano inoltre prevede 65 km di nuove strade ciclabili (introdotta col Codice della strada: strada urbana ad unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, con limite di velocità non superiore a 30 km/h, definita da apposita segnaletica verticale ed orizzontale, con priorità per i velocipedi), ben 64 km di itinerari verdi, con 20 incroci da mettere in sicurezza e strade scolastiche in corrispondenza delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

Il Biciplan di Piacenza promuove una visione ampiamente condivisa già dal Pums (piano urbano della mobilità sostenibile) assegnando alla ciclabilità un ruolo primario nella mobilità urbana non solo per il tempo libero ma anche per gli spostamenti sistematici di studio e lavoro.

Biciplan mappa

La mappa delle ciclabili esistenti e nuove (SCARICA la mappa)

Nel documento si legge che gli aspetti che favoriscono il ricorso alla bici all’interno del Comune di Piacenza sono oggettivi: la presenza di una realtà urbana compatta, le condizioni orografiche favorevoli allo sviluppo di una ciclabilità diffusa, un clima favorevole. Il Biciplan allora definisce gli obiettivi, le strategie e le azioni necessarie a promuovere lo sviluppo di tutti gli aspetti legati alla ciclabilità, e dunque, ad intensificare l’uso della bicicletta sia per le esigenze quotidiane, sia per le attività turistiche e ricreative e, allo stesso tempo, migliorare e garantire la circolazione dei ciclisti in sicurezza. Gli interventi del Biciplan sono articolati in funzione dell’orizzonte temporale di realizzazione: breve (2026) medio (2028) e lungo periodo (2033). Il Biciplan stima, infine, i costi di investimento per l’attuazione degli interventi proposti.

Non solo infrastrutture ma anche servizi per la viabilità ciclistica urbana, parla di questo il Biciplan. Le principali azioni in tal senso – dice il documento – riguarderanno innanzitutto l’adeguamento e l’aumento degli spazi destinati alla sosta delle biciclette, prioritariamente in prossimità delle principali funzioni pubbliche (ad esempio gli edifici scolastici, i principali attrattori socio-culturali cittadini, i poli commerciali, ecc.) e di quelli in prossimità dei principali nodi di interscambio modale. In tal modo il Biciplan intende incentivare l’uso della bicicletta negli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro e favorire l’integrazione della mobilità ciclistica con i servizi di trasporto pubblico urbano, regionale e nazionale. Infine, la localizzazione, la quantità e la qualità di aree adibite alla sosta, arricchite dagli elementi di seguito riportati, sono in grado non solo di contrastare i fenomeni di furto e vandalizzazione, ma di migliorare la sicurezza stessa dei ciclisti. In particolare, il Biciplan aggiunge ulteriori dettagli alle proposte già previste dal Pums: aree di sosta attrezzate dotate di servizi alla ciclabilità; una Velostazione, localizzata nell’attuale deposito di biciclette, a servizio degli utenti della Stazione Ferroviaria e del centro storico; incremento della dotazione di parcheggi pubblici per le biciclette; l’introduzione nel Regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE) dell’obbligo di prevedere cicloposteggi nelle nuove costruzioni; potenziamento dei servizi di mobilità ciclabile condivisa aumentando l’offerta di stazioni di bike sharing in corrispondenza dei parcheggi in interscambio e dei principali poli attrattori cittadini; lo sviluppo di una app per la community che offra un servizio di navigazione efficace ed efficiente per i ciclisti urbani; il miglioramento del servizio “marca la bici” per il contrasto dei furti.

Nel Biciplan naturalmente si affronta anche il nodo dei costi con la stima degli investimenti necessari. Per quanto riguarda il reperimento delle risorse necessarie la principale fonte di co-finanziamento è rappresentato dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza che ha stanziato 600 milioni di euro per la realizzazione di piste ciclabili urbane e turistiche dei quali: 200 milioni dedicati a quelle urbane e 400 milioni a quelle extraurbane. Le risorse, il 50% delle quali è destinato al Mezzogiorno, andranno alle 45 città con popolazione superiore ai 50mila abitanti e sedi di università con oltre 5.000 studenti iscritti. Per poter accedere al finanziamento, i Comuni devono inviare la propria manifestazione di interesse alla Direzione generale per il trasporto pubblico locale e regionale e la mobilità sostenibili del MIMS. Altri canali di finanziamento sono individuati nell’ambito dell’Allegato Infrastrutture al Documento di Economia e Finanza 2021: “Dieci anni per trasformare l’Italia, Strategie per infrastrutture, mobilità e logistica sostenibili e resilienti”. Il Comune di Piacenza, inoltre, monitorerà i bandi per accedere ai fondi che la Commissione Europea metterà a disposizione per lo sviluppo delle azioni di mobilità sostenibile attraverso i molti programmi dedicati (ad esempio Horizon Europe, Interreg, ecc.) nonché le risorse che la Regione Emilia-Romagna potrà mettere a disposizione a seguito dell’approvazione del Piano Regionale Integrato dei Trasporti 2025.

Nella tabella che segue i prinicipale costi previsti a breve, medio e lungo termine:

Biciplan mappa

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