“Nel 2022 a Piacenza 4.730 infortuni, tutelare la salute dei lavoratori”

Più informazioni su

Il mondo del lavoro celebra la giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro – Intervento di Bruno Carrà, Coordinatore Ufficio Salute e Sicurezza CGIL di Piacenza

Il 28 aprile celebra, promossa dall’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro, che è L’agenzia delle Nazioni Unite sui temi del lavoro), la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro ponendo l’accento sulla necessità di creare una nuova e forte cultura della sicurezza al fine di ridurre gli incidenti sul lavoro e il manifestarsi di malattie professionali. Una data importante per due ricorrenze la giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro in contrasto agli infortuni e la giornata delle vittime dell’amianto. Una giornata dedicata alle migliaia di vittime incolpevoli che muoiono ogni anno causa condizioni di lavoro non appropriate.

Quindi tale ricorrenza è una giornata per difendere la salute e contro le iniquità che violano la salute, e vorremmo che il 28 aprile desse dignità a tutti le lavoratrici e tutti i lavoratori, ricordando in particolare quei lavoratori che sono stati tra i più esposti ma che hanno continuato, anche durante la pandemia, a operare nei servizi essenziali e di pubblica utilità, affrontando difficoltà immense, e in diversi casi, come gli esercenti la professione sanitaria sacrificando la propria vita. Continuiamo quindi a chiedere rispetto a questo frangente che i Sistemi Sanitari Pubblici abbiano il finanziamento necessario per assumere il ruolo guida nella definizione di welfare inclusivi. Questo per contrastare le troppe povertà e diseguaglianze sociali presenti nel nostro Paese, cosa che non sta avvenendo con pienezza.

Il frammentarsi dei diritti e lo smantellamento della sanità pubblica e l’istruzione scolastica insieme alla differenziazione dei rapporti di lavoro e della contrattazione rimangono tra i problemi più spinosi e centrali con l’aggiunta della conseguente disarticolazione del sistema economico e produttivo insieme alla la lotta piena ai divari e alle diseguaglianze esistenti. La scuola del merito che vuole il Ministro Valditara, che riconferma la iattura dei PCTO (Alternanza Scuola e Lavoro), si legge merito ma si scrive competizione, senza aiuti a chi non ce la fa. Così va la scuola pubblica nel primo anno dell’era Meloni.

Occorre una Repubblica fondata sul lavoro, la coesione sociale e la Sicurezza, e non una Nazione basata sulle Piccole Patrie. I Diritti e le Leggi di principio a garanzia dell’Universalità dei diritti fondamentali vanno sempre garantiti. Basta morti sul lavoro in primis: fermiamo la strage. Sul lavoro si continua a morire e ad infortunarsi come 40 anni fa senza che questo tema, in primo luogo dalla politica, sia affrontato seriamente.
Nel 2022 si sono registrati a Piacenza 4.730 infortuni sul lavoro, il 12,1% in più dell’anno precedente. Il settore più bersagliato è risultato essere quello corrispondente al Trasporto e magazzinaggio con 749 incidenti conteggiati.

Bisogna, alla luce di questi dati e di quelli complessivi in tutto il mondo del lavoro, applicare subito il protocollo su salute e sicurezza condiviso con la Regione Emilia Romagna. Come bisogna altrettanto opporsi alla differenziazione dei rapporti di lavoro nello stesso sito, foriero di possibili infortuni e affermare la contrattazione collettiva per una Repubblica fondata sul lavoro, la coesione sociale e la Sicurezza. Uscire dall’emergenza è possibile attraverso in impegno deciso per l’integrità psicofisica di ogni lavoratrice e lavoratore, per sistemi produttivi che non mettano a repentaglio la vitae che siano rispettosi dell’ambiente come di tutte e tutti i cittadini e le cittadine, in un quadro che invece ancora registra quotidianamente incidenti sul lavoro gravissimi ed inaccettabili (ancorché mortali).

Pertanto tutelare la salute dei lavoratori è evidente come restituisca dignità al lavoro e a chi lo rende, riconoscendo che il lavoro è inseparabile dalla persona che lo presta e dai diritti che essa rivendica e si porta con sé come un bene dell’intera collettività. E’ necessaria pertanto una formazione come diritto permanente, ed opporsi ai divari e alle diseguaglianze esistenti a garanzia di leggi di principio per l’universalità dei diritti fondamentali se pensiamo pure ai LEP (Livelli Essenziali di Prestazione). E’ anche, e non solo, per tutto questo che il sindacato unitariamente è impegnato in una mobilitazione per contrastare le scelte che il Governo ha deciso con il Def.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.