Direttore musei, scontro tra Papamarenghi e Fiazza. “Debito politico da saldare”, “Cultura del sospetto”

“Iter torbido, serve chiarezza sul bando per il direttore dei musei civici”. E’ il duro attacco del consigliere della civica di centrodestra Jonathan Papamarenghi, ex assessore alla cultura di Piacenza, durante le comunicazioni iniziali del consiglio comunale, tornato a riunirsi dopo la maratona di approvazione del bilancio preventivo.

Papamarenghi parla di un “bando ad hoc per pagare i debiti politici” nei confronti della “lista di maggioranza Piacenza Oltre, esclusa dalle nomine in giunta lo scorso luglio”. Il consigliere cita Fabio Obertelli, che sarebbe stato in lizza per la delega alla Cultura. Papamarenghi contesta i contenuti – come i titoli di studio richiesti – e le modalità di pubblicazione del bando, che resterà aperto solo 15 giorni, a differenza dei 30 applicati, ad esempio, per gli altri concorsi pubblici promossi in questi giorni. “Non so che pubblicità potrà essere data a questa nomina, al massimo arriveranno candidature da Codogno. La disponibilità immediata, poi, non viene chiesta nemmeno ai manovali”.

Prende la parola Caterina Pagani di Piacenza Oltre, per fatto personale. “E’ inaccettabile insinuare che il voto del nostro gruppo – dice – sia gestibile, vi prego di non fare più insinuazioni irrispettose”. Tra i candidati nella lista di Piacenza Oltre figurava lo storico dell’arte Fabio Obertelli, che, dice Pagani “farà le sue valutazioni” rispetto a quanto affermato dal consigliere Papamarenghi.

Risponde, per l’amministrazione, l’assessore alla Cultura Christian Fiazza. “Ho sentito l’intervento del consigliere Papamarenghi e mi chiedo che senso abbia il continuare ad alimentare la cultura del sospetto? Possiamo aver commesso degli errori, ma questa è una casa che vuole essere trasparente. Quelle del consigliere sono parole che fanno male, ci lasciano l’amaro in bocca”. Parlare di “gestione torbida – dice l’assessore – vuol dire falsità, voler comprare il consiglio. Se la si pensa così, la sede opportuna a cui rivolgere queste obiezioni è la Procura e non questa. Sulla procedura di scelta del direttore della Ricci Oddi (durante la precedente amministrazione, ndr) nessuno è intervenuto, in consiglio comunale”. “Nessuno si sarebbe mai sognato di andare a commentare il bando pubblico, perché esiste il principio dell’intangibilità della pubblica amministrazione: bisogna scindere tra gli atti amministrativi e l’indirizzo politico. Su questo bando specifico, poi, abbiamo chiesto il parere della dirigente uscente. Si può sempre dire che Fiazza lavora male, ma non mi sta bene che venga toccata la professionalità dei dirigenti. Capisco la delusione per il risultato elettorale dello scorso giugno, ma non facciamo il processo alle intenzioni”.

“Non voglio mettere in dubbio l’onestà, che è ben nota, della consigliera Pagani – conclude Papamarenghi -. In 9/10 mesi di minoranza non sono mai intervenuto sul tema della cultura e invito a fare attenzione nell’usare questa come un’aula di tribunale, soprattutto per chi si è limitato a leggere gli atti”.

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