Trasfusioni immediate in elicottero, al via il progetto “Sangue a bordo”

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È partito il progetto “Sangue a bordo” per trasfusioni immediate in caso di gravi emorragie sui velivoli di EliParma. L’iniziativa è frutto della collaborazione fra Avis, Fidas, centrale operativa 118 Emilia-Ovest di Parma e il Reparto di Immunoematologia e trasfusionale dell’Ospedale Maggiore di Parma. Il soccorso con elicottero di Parma è attivo da 35 anni: il primo intervento fu quello del 19 luglio 1988 a Varsi. Oggi il suo utilizzo consente più che mai di agire negli interventi sanitari in tempi rapidi e con tempestività dell’ospedalizzazione.

COSA FA ELIPARMA – L’attività prevalente dell’elicottero è il soccorso primario, cioè quello eseguito direttamente sul luogo dell’evento, ma ugualmente importante è l’attività di trasporto da ospedale a ospedale, in particolare verso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, centro di riferimento regionale – secondo il modello Hub & Spoke – per le elevate specialità di Trauma center, Neurochirurgia, Cardiologia e Cardiochirurgia, Neuroradiologia, Nefrologia, trapianti d’organo, Ematologia e Centro trapianti midollo osseo, Centro Ustioni e Terapia intensiva neonatale. Il suo raggio d’azione orbita prevalentemente sulle province di Parma, Reggio Emilia, Piacenza e persino con interventi in Lombardia e Toscana. Solo nel 2022, secondo i dati del 118, in provincia di Piacenza EliParma è intervenuto 384 volte su un totale di 481 emergenze che hanno richiesto l’elisoccorso.

“SANGUE A BORDO” – Questo nuovo progetto si è concretizzato grazie alla collaborazione di Avis e Fidas, dell’Emergenza territoriale con la Centrale Operativa 118 Emilia-Ovest di Parma e del Reparto di Immunoematologia e trasfusionale dell’Ospedale Maggiore della città ducale. Due sacche di sangue del prezioso gruppo “zero negativo”, compatibile con ogni altro gruppo sanguigno, saranno da ora presenti e a bordo dell’eliambulanza di Parma ed entreranno a far parte delle apparecchiature salvavita e dei farmaci che sono sempre presenti sul velivolo. L’Ospedale di Parma è Centro Hub “Trauma Center” e il sangue a bordo dell’elisoccorso consente al personale medico e infermieristico del 118 di iniziare immediatamente le trasfusioni sui pazienti che presentano un quadro clinico con una grave emorragia.

Il sangue però è un fluido tanto prezioso quanto sensibile e, pertanto, per raggiungere questo risultato è stato necessario adottare una procedura complessa, come spiega Adriano Furlan, direttore Centrale Operativa 118 dell’elisoccorso: “L’utilizzo del sangue a bordo richiede procedure di acquisizione e di conservazione specifiche, ma è fondamentale sul territorio perché ci permette di iniziare subito la trasfusione con i globuli rossi che poi verranno utilizzati anche in ospedale, anziché altri prodotti liquidi, con il mantenimento delle migliori condizioni per il paziente. Dobbiamo ringraziare i donatori senza i quali non potremmo garantire questa dotazione – aggiunge il dottor Furlan –, gli equipaggi che praticheranno questa procedura salvavita nonché il personale dell’Immunoematologia e trasfusionale che si è preso cura di garantire i controlli per l’integra conservazione del sangue”.

COME SI SVOLGE IL PROGETTO – “Collocare sangue ‘zero negativo’ a bordo dell’elisoccorso è stato un percorso laborioso – spiega Maurizio Soli, direttore dell’Immunoematologia e trasfusionale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – che però ci ha regalato grande soddisfazione per la partecipata collaborazione tra tutti coloro che ci hanno lavorato: in particolare i donatori, i colleghi del 118 e i tecnici del Centro Trasfusionale che hanno il compito di verificare qualità e sicurezza del sangue. È stato acquisito un contenitore apposito, un box a temperatura controllata, che ci consente di conservare le unità di sangue fino a 72 ore e quindi iniziare a trasfondere i pazienti già sul luogo dell’intervento”.

DONARE PER SALVARE VITE – Soddisfazione espressa anche da Ines Seletti, presidente di Fidas – Federazione italiana associazioni donatori di sangue -, e da Roberto Pasini, presidente Avis – Associazione volontari italiani sangue – di Parma. “Il ringraziamento va ai nostri donatori per quello che fanno, sempre e quotidianamente – ribadisce Ines Seletti -. Un ringraziamento al servizio emotrasfusionale del Maggiore perché è un’opportunità unica, soprattutto per le nostre valli che spesso hanno bisogno dell’elisoccorso per assistere persone in situazioni di estrema gravità”. “Un’opportunità per fare vedere ai donatori dove e come viene utilizzato il loro sangue – aggiunge Roberto Pasini, presidente di Avis Provinciale Parma -. Questo è un esempio pratico di cosa può fare il loro sangue, ovvero offrire una possibilità di salvare una persona”.

“Fondamentale il supporto dei donatori che ci consentono di realizzare quei percorsi organizzativi che puntano a migliorare l’esito dei pazienti, anticipando un trattamento salvavita e portando competenze e opportunità sul territorio. Ancora una volta occorre sottolineare l’importanza del lavoro multidisciplinare e multiprofessionale svolto, unendo territorio e ospedale”, conclude Annalisa Volpi, responsabile dell’Emergenza territoriale che fa parte, con la Centrale Operativa 118 di Parma, del Dipartimento interaziendale di Emergenza-Urgenza diretto da Sandra Rossi.

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