Un fiume silenzioso al cospetto di Barbero: Piacenza ha un’immensa fame di cultura

Ha parlato di storia, di diritti, di lotte. Di storia dei diritti e storia delle lotte. E lo ha fatto letteralmente dal letto di un fiume in piena. In questo si è trasformata via Alessandria nella serata del 19 aprile per ascoltare le parole di Alessandro Barbero. Un personaggio che non ha bisogno di presentazioni ma, per dovere di cronaca, diremo che è un docente, storico e divulgatore storico. E da tale, com’era prevedibile, ha affrontato le domande poste dai rappresentanti di Cooperativa Infrangibile, Si Cobas e Controtendenza, organizzatori dell’evento.

L’arresto dei sei sindacalisti del 19 luglio 2022 con l’accusa di “associazione a delinquere” e “interessi privati nella logistica” e le vicende giudiziarie seguenti, che portarono alla scarcerazione avvenuta per ordine del tribunale del Riesame di Bologna il mese seguente: la storia di quei mesi, che divise l’opinione pubblica piacentina e non, è stata rievocata dai lanci delle agenzie di stampa di allora, letti in apertura. È proprio grazie a quei fatti che avvenne il primo contatto fra Si Cobas e Alessandro Barbero.

Alessandro Barbero Infrangibile

Quella vicenda, che è solo l’ultimo anello di una catena storica di lotte e repressioni, ha dato il “la” al professore per ribadire l’importanza dell’unione che “fa (davvero) la forza”: da qui la lunga digressione che ha toccato il mondo della politica – l’aggregazione in nome di un ideale comune, come quella dei partiti italiani della Prima Repubblica – quello dell’università – emblematico il caso dell’ateneo di Bologna, il primo in Italia, nato da una coalizione di studenti stanchi di sottostare a un sistema di lezioni private, affitti costosi e percosse da parte delle forze dell’ordine – e, infine, quello della lotta operaia. Schiavi in età antica, servi nel Medioevo, liberi oggi: parafrasando Karl Marx, Barbero non ha risparmiato alla società contemporanea una stoccata. “Bella libertà di crepare di fame se non accetti le condizioni che ti propone il padrone!“. Sì, perché oggi – ha detto – il lavoratore è libero di accettare il contratto offerto o di andare altrove. Ma se il singolo si mette insieme ad altri, ogni piccola difficoltà si somma con le altre analoghe e insieme si può ottenere qualcosa.

Alessandro Barbero all’Infrangibile, in mezzo alla strada, è un maestro che, fatti storici alla mano, fa una netta scelta di campo “in direzione ostinata e contraria” (per dirla con le parole di un altro gigante). Sì, magari – ne sono certo – avrebbe riempito qualunque sala congressi o auditorium o salone monumentale, ma l’immagine di un uomo, “piccolo” in mezzo a una folla oceanica, che si fa enorme, ergendosi con la sua voce carismatica che rimbomba nel silenzio, è quella che più si confà a un personaggio della sua sensibilità. E da quella strada, il professore ha parlato, ha rimembrato, ha colpito. Senza alcun filtro. Merito, dunque, agli organizzatori che sono riusciti a portare a Piacenza un incontro di altissimo livello culturale e politico. “L’abbiamo fatta grossa”, commenta una delle organizzatrici sui social. E sì, l’hanno fatta davvero grossa: un segnale, quello lanciato da Cooperativa Infrangibile, Controtendenza e Si Cobas, di enorme voglia di informare per poi lottare ancora di più, ancora meglio per i diritti dei lavoratori. Un segnale, dall’altro lato, quello dei circa 800 piacentini presenti – davanti, di lato e dietro al tavolo – che dà un verdetto evidentissimo: Piacenza è viva, i giovani (e non) di Piacenza hanno una fame insaziabile di informazione e cultura.

Barbero cooperativa infrangibile (facebook Carlo Pallavicini)
Gli organizzatori dell’evento col ‘prof’ Barbero (da Facebook Carlo Pallavicini)

QUI LA CRONACA DELL’EVENTO DEL 19 APRILEQUI L’INTERVISTA AD ALESSANDRO BARBERO

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