Arriva la Mangialonga del Postino in Val Boreca, aperte le iscrizioni foto

La Mangialonga del Postino, già aperte le iscrizioni: sabato 24 giugno un evento escursionistico e gastronomico in Val Boreca – Sull’Appennino ligure esiste un’area culturalmente e antropologicamente omogenea, a cavallo tra quattro province e quattro regioni, si chiama “area delle Quattro Province“: Genova, Alessandria, Pavia e Piacenza. Lì, in una sola giornata, ne potrete esplorare le radici culturali, vi racconteremo passo dopo passo di un iniziativa che se parteciperete vi farà fare un autentico viaggio nel tempo.

Un percorso che solitamente si fa in sei ore sull’Appennino ligure, in provincia di Piacenza sul crinale che la separa da Genova in Alta Val Trebbia, questa volta lo si effettuerà con i giusti tempi per viverlo appieno come si faceva nei secoli scorsi immedesimandoci nella figura storica del Postino. Siamo, come detto, sul confine tra quattro regioni, in una terra impervia e bellissima, piena di tradizioni e personaggi mitici, tra i minuscoli borghi immersi nel verde, dove l’ultimo portalettere di queste montagne – un tipo decisamente selvatico – scarpinava di villaggio in villaggio e di casa in casa, finché la zona si è spopolata, cioè finché è rimasto qualcuno in questo lembo inespugnabile fatto di tradizioni comuni e passaggi carovanieri.

Sono diversi i nomi geografici della Val Boreca, come Zerba e Tartago, di origine africana e si devono al passaggio di Annibale e al soggiorno in questa remota Valle del generale cartaginese Magone fratello di Annibale ma il reperto cartaginese più importante, una moneta un Siclo, fu ritrovato nella parallela Val Terenzone da un contadino della frazione di Alpe di Gorreto, in provincia di Genova, prima della Seconda guerra mondiale; ma questa è un’altra storia, che ci darà lo spunto per fare conoscere la Valle anche sotto questo aspetto storico con un evento appositamente dedicato nel 2024.

Giro del Postino

Sabato 24 giugno seguiremo una storia più recente e poco conosciuta sulle orme del nostro Postino. A Capannette di Pey si ricordano ancora oggi l’ultimo “Postman”, come cantavano i Beatles; “Era un personaggio particolare, me lo ricordo benissimo” ci ha detto Carlo Tambussi, discendente di una famiglia di Pey che ha costruito uno storico hotel-rifugio, punto di riferimento della Valle da un secolo. “Aveva la divisa, gli scarponi e la tracolla di cuoio. Faceva il giro a piedi con qualsiasi tempo, anche quando nevicava. Anche il fratello faceva il postino, passava sempre di qui ma era più socievole. Si chiamavano Francesco e Giuseppe Rebollini, più comunemente Franco e Pino”.

L’intento di tale evento è fare conoscere una Valle ancora del tutto selvaggia, al contempo custode di ricordi storici, da Annibale ad Hemingway, attraverso la fatica, il sudore e la caparbietà di un lavoro che nel secolo scorso necessitava spassionatamente di tanta volontà per recapitare e consegnare le missive indirizzate da e per l’America, dove erano emigrati i parenti compaesani, ma soprattutto spesso fungeva da trait d’union tra le frazioni e il capoluogo comunale per qualsiasi necessità delle famiglie che ancora lì vi dimoravano; ed è bene ricordare che tale professione avveniva sempre a piedi, tutti i giorni, 18 chilometri di saliscendi, con qualsiasi clima e quando il Postino rientrava nella sua casa di Belnome aveva giusto il tempo di riassettarsi per poi dedicarsi al lavoro nei campi; insomma non uomini, ma bensì dei titani.

giro del postino Val Boreca

Si vivrà una piacevole giornata in compagnia di tanti appassionati, magari alla prima conoscenza di questa Valle i cui sentieri saranno tirati a lucido grazie anche alla sezione di Piacenza del CAI che col loro Patrocinio hanno impreziosito questo evento che prevede due partenze. La prima partenza per i partecipanti provenienti dalla val Trebbia sarà dal Ponte di Belnome alle ore 8.30: per loro è prevista una zona parcheggio nei pressi del campo sportivo del paese di Zerba, dove saranno presenti già dalla mattina presto mezzi di trasporto per il loro trasferimento verso il Ponte di Belnome e così al rientro per tornare alle proprie auto. La seconda partenza, che raccoglierà anche la prima, sarà dalla frazione di Artana, alle 9.30, per coloro provenienti dalle valli Borbera e Staffora.

Dopo il check-in di Artana, frazione appartenuta all’omonimo feudo della famiglia Malaspina del Ramo Secco, con la consegna ad ogni iscritto della T-shirt omaggio creata appositamente dal negozio Meali di Genova e del Tesserino postale, da vidimare con timbro apposito al passaggio nei singoli paesi, si partirà alla volta di Bogli, patria nativa dei nonni del direttore d’orchestra per eccellenza Arturo Toscanini e scenario di un famoso romanzo di Giampaolo Pansa dal titolo “I nostri giorni proibiti”, dove si consumerà l'”aperitivo del Postino”, un aperitivo assolutamente campagnolo rigorosamente rinforzato con pane e salame fornito da Giovanni Isola dell’azienda Funghi Alta Val Trebbia della frazione di Loco nella vicina Val Trebbia. A Suzzi, paese che ha dato i natali ad un capostipite dei pifferai moderni, il leggendario “Draghin”, ci aspetterà la prima pietanza importante col “primo” al suono della pifferaia “moderna” Anaïs Rio accompagnata alla fisarmonica da Nicolò Mandirola, gentilmente invitati dai Centri Dentali Zanardi, i quali ci accompagneranno con la loro musica fino a Pizzonero dove verrà consumato il “secondo con contorno”, entrambe le pietanze saranno gentilmente “impiattate” dalla B.catering di Bruno Beltrame.

giro del postino Val Boreca

Sembra che anche il nome di Pizzonero lo si deve al periodo della permanenza cartaginese in Valle, in quanto gli abitanti autoctoni spesso indicavano l’accampamento cartaginese con i tratti somatici del comandante posto lì dal generale Magone ed in questo caso era facile riconoscerlo per il “pizzetto nero”. Da Pizzonero si potrà passeggiare dolcemente verso Belnome, dove, all’ombra della Casa del Postino, le Officine Gutemberg Camminate Piacentine presenteranno la nuova guida sul Giro del Postino e nel contempo ci gusteremo le torte dolci fatte in casa ed il caffè gentilmente “servito” dal Caffè Isola dell’omonima frazione nel comune di Rovegno. Infine si farà ritorno nei rispettivi punti di partenza per ritirare i gadgets degli sponsor e con una nuova compagna di viaggio, quella stanchezza rilassante che ci farà assaporare ancora meglio il coinvolgimento che questa Valle ci avrà donato per un giorno intero.

Per tutte le necessarie informazioni, molto più dettagliate, e soprattutto per provvedere alle iscrizioni che termineranno il 31 maggio, ma che al raggiungimento delle 200 unità verranno chiuse inderogabilmente, il link a cui collegarsi è il seguente: https://mangialongadelpostino.wordpress.com/. Dallo stesso sito si possono prenotare pernottamenti in loco per dormire in zona la sera prima partendo più riposati o la sera dopo la “scampagnata” per subito annichilire la stanchezza accumulata. I risicati profitti dell’evento, al netto delle spese sostenute che cercheremo di limare verso lo “0” grazie alla gentile collaborazione di aziende partner con radici sul territorio, come ad esempio Cielonet il nuovo “postino” online che permette a queste frazioni di essere connesse al mondo tramite Wi-Fi con la garanzia di una rete stabile e veloce e soprattutto godere di un’assistenza locale diretta, senza dimenticare l’aiuto dei Comuni di Ottone e Zerba col loro importante Patrocinio, saranno devoluti in egual misura alle cinque frazioni che attraverseremo in modo da poter essere investiti su migliorie che gli stessi paesi necessitano.

Vi aspettiamo numerosi nella nostra incontaminata Val Boreca, una terra come canta Maurizio Carucci della band Ex-Otago “..bellissima dai colori straordinari piena di profumi e paesaggi mozzafiato, dove si mangia un cibo nativo primitivo antico dove si beve di più e meglio, una terra abbandonata derisa snobbata piena zeppa di seconde case vuote di orti d’estate e di buio e solitudine d’inverno, una terra di musiche e di silenzi, di grano e di patate, di mele e di fagioli, terra piena zeppa di tempo che va via lento che è un volto e che è scandito dalle stagioni, questa terra è magica, è la chiave, è isolata e al tempo stesso centralissima, una terra in cui non c’è niente ma se guardi bene puoi trovare l’Infinito..” Insomma, per un giorno saremo tanti “postini” quando nel secolo scorso vi era un solo Postino per tutti i giorni. (nota stampa degli organizzatori)

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.