“Codici verdi il 70% degli accessi al Pronto Soccorso, numero dedicato per i casi meno gravi”

Rendere più efficiente la rete dell’Emergenza-Urgenza, scremando in anticipo i casi più gravi dai ‘codici bianchi’, che continuano a rappresentare il 70% degli accessi al Pronto Soccorso. L’assessore regionale Raffaele Donini ha presentato ai sindaci l’istituzione del numero unico 116117, dedicato alla presa in carico dei pazienti con patologie meno complesse. “Questa non è una riforma per chiudere il 118 – ha affermato Donini -, ma per riuscire a dare risposta alle criticità dell’emergenza-urgenza, che deve fare i conti con un aumento degli accessi al pronto soccorso post covid e alla carenza di medici. Il Governo ha messo alcuni punti fermi, con lo stop alle esternalizzazioni e ai medici a gettone, a tutela anche della qualità del servizio che viene erogato”.

La proposta è quindi quella di rafforzare il 118, dividendo però in partenza i flussi dei pazienti in base alla gravità, con l’istituzione di un numero dedicato, il 116117, per i casi meno gravi, da indirizzare in strutture dette Cau (centro unico per l’assistenza alle urgenze), allestite all’interno delle case della comunità, in grado di garantire una presa in carico del loro bisogno di sanità. Non è una rivoluzione, dice Donini, ma una riforma che potrà avvenire dopo un confronto con i professionisti e in maniera graduale, coinvolgendo il territorio.

Gli ambulatori Cau (a Piacenza è già attivo, al momento per sei ore al giorno, quello di Podenzano) avranno a disposizione personale sanitario e strumentazioni in grado di gestire casi meno complessi, come ferite, cistiti, asma, distorsioni, e dovranno garantire il servizio h24, ha spiegato Fabia Franchi, responsabile settore medicina territoriale della Regione. Antonio Pastori, responsabile 118 regionale, ha ricordato come l’unificazione delle centrali operative anni fa sia stato accompagnato da dubbi e perplessità. “Eppure il sistema funziona, lo abbiamo visto qui a Piacenza, durante l’emergenza covid, e lo abbiamo visto in Romagna, con l’alluvione. Il numero di accessi al Pronto Soccorso continua a aumentare: esaminandoli nel dettaglio, si vede che la percentuale dei casi più gravi resta costante negli anni, pari al 18%, mentre è la quota di quelli meno gravi a crescere, rallentando la presa in carico”. Con la separazione dei flussi, si garantiscono al tempo stesso equità di accesso alle prestazioni sanitarie e appropriatezza delle cure.

Il direttore generale dell’Ausl di Piacenza, Paola Bardasi, fa presente come questa sia “una grande opportunità che il territorio dovrebbe cogliere. Abbiamo già un Cau attivo, che potrebbe essere implementato e potenziato: tratta 54 casi al giorno”. Il nuovo sistema potrebbe entrare a regime nel 2025, dopo la realizzazione delle centrali 116117 e l’allestimento delle Cau (nelle case della comunità, con un bacino d’utenza compreso tra i 35mila e i 75mila utenti) nei mesi precedenti.

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