Donini “Tornare a finanziare la sanità con una legge di iniziativa popolare”

“Sono quindici anni che si definanzia la sanità in Italia, oggi le Regioni non ce la fanno più. In questo momento in cui la sanità pubblica è a rischio di sostenibilità, vogliamo promuovere una proposta di legge di iniziativa popolare per adeguare al 7,5 per cento del PIL la spesa sanitaria in cinque anni, ci consentirebbe di stare a galla e di programmare”. Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini, giovedì sera a Piacenza in occasione di un incontro organizzato alla chiesetta della cooperativa “Il Germoglio” dal consigliere regionale dem Gianluigi Molinari insieme ai circoli Pd di Castel San Giovanni, Fiorenzuola e Piacenza, incentrato sull’organizzazione della struttura sanitaria provinciale e sullo sviluppo dei principali ospedali della nostra provincia.

“Per quanto riguarda la rete ospedaliera territoriale – ha spiegato Donini – occorre dare identità agli ospedali di provincia e realizzare le case delle comunità con i fondi Pnrr”. Per l’ospedale di Fiorenzuola, l’assessore regionale ha parlato di “innovazioni di sistema su emergenza e urgenza”. “Si deve poi potenziare la funzione di riabilitazione con 10 posti letto, in futuro si deve puntare sulla riabilitazione ortopedica; per le due sale operatorie sono stati trovati i finanziamenti e l’Ausl procederà ai lavori. È previsto anche qui un Ospedale di comunità per le cure intermedie, così come a Castel San Giovanni. La casa della comunità deve diventare il centro dell’integrazione tra medicina territoriale, rete assistenziale e assistenza domiciliare”. “Per quanto riguarda l’ospedale di Castel San Giovanni – aggiunge Donini – abbiamo intenzione di mantenere la sua specificità come ospedale della donna con tutte le specializzazioni, con la parte per la riabilitazione cardiologica e gli investimenti per il pronto soccorso”.

Incontro Pd Donini sanità

“A RISCHIO SOSTENIBILITA DEL SISTEMA” – “Oggi – ha detto Donini – siamo a un bivio, perché il tema della sostenibilità finanziaria del sistema sanitario nazionale è sentito da tutte le regioni italiane. Insieme alla Toscana, Veneto e Umbria abbiamo un sistema pubblico molto strutturato e quindi assai costoso. Nel 2020 e 2021 la pandemia ci ha messo in ginocchio, con 76mila interventi chirurgici rinviati, nonostante questo il sistema ha dimostrato una resilienza migliore di altri. Abbiamo il problema della sostenibilità del sistema, abbiamo speso circa un miliardo di euro in tre anni per fronteggiare e sostenere le spese per il Covid e vaccinare le persone, oltre all’aumento delle spese energetiche. Sono quindici anni che si definanzia la sanità in Italia, oggi le regioni non ce la fanno più”.

“La differenza tra questo Governo e chi lo ha preceduto è la strategia. La scelta finora non è quella giusta, anche nell’ultimo Documento di economia e finanza gli stanziamenti per il fondo sanitario nazionale diminuiscono. Abbiamo ottenuto dal Governo solo un tavolo, che non si nega a nessuno, ma che oggi è ancora sparecchiato, intanto il Tesoro chiede alle regioni di abbassare la spesa rispetto al fondo”.

“Nel 2019 i tempi di attesa delle viste specialistiche erano messi molto bene nella nostra Regione – ha ricordato l’assessore – , con il Covid abbiamo dimezzato la nostra produzione sanitaria e nonostante questo le liste di attesa sono rimaste a buon livello nel 2020, perché? Perché i cittadini restavano nelle loro Regioni per curarsi, e quindi la mobilità attiva era stata quasi azzerata. Noi siamo tra le poche Regioni che garantiscono il diritto alla salute indipendentemente dal reddito. Questo ci rende orgogliosi e vorremmo un sistema nazionale con queste caratteristiche. La svolta attiva è la proposta di legge popolare, per mettere in campo la legge raccogliendo le firme.

Incontro Pd Donini sanità

“Pochi giorni fa – ha ricordato il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi – abbiamo abbiamo approvato in conferenza sanitaria il bilancio consuntivo con quasi 5 milioni di disavanzo, sono preoccupata perché la sanità senza risorse non si fa, si perde in qualità. Siamo usciti dal Covid dicendo mai più tagli alla sanità, ma non è stato così. Se il modello del governo non è quello dell’Emilia Romagna, ma un altro modello privatistico, allora lo dica. Da qui si vede l’area dove verrà costruito il nuovo ospedale e per fortuna quei fondi sono stati già stanziati. Anche per il segretario provinciale del Pd Carlo Berra è “importante aprire una nuova stagione di investimenti per la sanità pubblica, tutte le stagioni di rinnovamento della sanità hanno avuto come protagonista la regione e la sinistra negli enti locali.

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