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Fabbricare il futuro, tra senso di appartenenza e nuovi valori “Sacrificio è impegno, non sfruttamento”

Fabbricare il futuro, tra senso di appartenenza al territorio e nuovi valori: lungo questa direttrice si è mossa la tavola rotonda, al centro dell’assemblea di Confindustria Piacenza, moderata dal giornalista Andrea Bignami, con Paolo Rizzi, Francesca Polti, Camilla Colucci e il presidente Francesco Rolleri.

Il professor Paolo Rizzi, direttore del laboratorio Lel della Cattolica, ha presentato una ricerca in cui vengono messe in evidenza le caratteristiche, non solo economiche, del tessuto imprenditoriale piacentino. “L’industria vale – ha detto – metà della nostra economia, e questo è un vantaggio, visto che la media nazionale scende sotto al 20%. Abbiamo intervistato 103 imprese, e alla domanda cosa ricevano dal territorio che le ospita, la risposta è stata qualità della vita e cultura imprenditoriale”. Francesca Polti, presidente e Ad di Polti Spa, ha sottolineato come l’iniziativa di Confindustria Piacenza, che ha coinvolto 500 studenti di superiori e università, sia una bella opportunità per confrontarsi con le nuove generazioni. Chiarezza e trasparenza, lotta agli stereotipi e piani di crescita professionali e personali sono le tre direttrici lungo cui si muove l’attività dell’azienda. “Così quando un talento ti sceglie, lo sa – ha detto -. Tra i nostri valori c’è sicuramente quello del sacrificio, che è quello che chiediamo ai ragazzi. Impegnarsi in qualcosa che li stimoli, li accenda. Attenzione però: sacrificio non è lavorare 15 ore sottopagati. Quello è sfruttamento”.

Camilla Colucci è ceo e fondatrice di Circularity, società che si occupa di economia circolare. Classe 1994, ha fondato la sua azienda 5 anni fa. “La nostra realtà vede un’età media di 35 anni, siamo partiti in 3 e adesso siamo in 27. Quello che ci ha spinto a creare Circularity è stato il desiderio di fare qualcosa per la comunità che ci ospita. Come si fa a trasformare un’idea in impresa? Con tanta passione, competenza e dedizione, nonostante le difficoltà non siano mancate, soprattutto all’inizio quando il tema della sostenibilità ambientale non era ancora così di attualità”.

“Confrontarci con le nuove generazioni – conclude il presidente Francesco Rolleri – ci mette di fronte a nuovi valori. Ora, durante i colloqui di lavoro ci sentiamo rivolgere delle richieste che mai avevamo sentito prima: c’è più attenzione ai tempi di vita e alla crescita personale. Non possiamo pretendere che i ragazzi siano come noi, perché è così da sempre: si cambiano esigenze e prospettive. Dobbiamo cambiare per essere attraenti nei confronti delle nuove generazioni, alle quali chiediamo però di impegnarsi con noi per crescere insieme”. Il messaggio finale, prima dell’intervento del presidente nazionale Carlo Bonomi, è stato affidato a Letizia Fiazza, vice presidente della Consulta dei Giovani di Piacenza. “Grazie di averci ascoltato – ha detto – non vi deluderemo. Vi dimostreremo che non siamo una generazione di nullafacenti con lo smartphone in mano. E il fatto di essere qui, all’assemblea, lo dimostra”.

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