L’acqua e il veliero di San Giovanni, due tradizioni che accompagnano la ricorrenza del 24 giugno

Lo scoccare della mezzanotte a cavallo tra il 23 e 24 di giugno darà inizio alla festa patronale di San Giovanni Battista. Si tratta di una delle ricorrenze più attese: il santo è il patrono di moltissimi comuni italiani, come Firenze, Torino, Genova e, in provincia di Piacenza, Castel San Giovanni dove è in programma una festa in settimana, ma anche di città al di fuori dei nostri confini, come Oporto in Portogallo, a Porto Rico nella capitale San Juan e addirittura in Quebec (Canada) il 24 è festa nazionale. Questa sentitissima festa è accompagnata da alcune tradizioni con origini molto antiche, come “l’Acqua di San Giovanni” e il “Veliero di San Giovanni”, che si pensa possano propiziare la fortuna.

La prima ha origine dalla festa pagana Lithia, celebrata lo stesso giorno con riti propiziatori, e consiste nella preparazione di un’acqua che si pensa abbia proprietà curative e benefiche, acquisite durante la notte del 24. Per la preparazione di quest’acque sono necessari diversi ingredienti, soprattutto erbe e fiori. Non esiste una “ricetta” vera e propria, la scelta deve essere guidata dalle sensazioni, si possono usare il fiordaliso, l’iperico, l’alloro, l’artemisia, la rosa, la valeriana e molte altre erbe e fiori, basta che siano spontanee in base alle fioriture del territorio. Il tutto deve essere raccolto dopo il tramonto, dalle mani di una donna e in numero dispari, e inserito in una bacinella (non di plastica) piena d’acqua, lasciandola fuori casa durante la notte, acquisendo così i poteri citati prima grazie alla rugiada, impregnata di forze curative dagli dei. Al mattino, per approfittare delle sue proprietà, bisogna lavarsi viso e corpo con essa. La magia dietro l’acqua di San Giovanni è legata al solstizio d’estate, momento in cui la natura raggiunge l’apice dello splendore, perciò la notte tra il 23 e il 24 è considerata magica.

Questa magia si riversa anche nel Veliero, o barca di San Giovanni, anch’essa tradizione molto antica. Per realizzarlo servono un contenitore trasparente, dell’acqua e un albume. Basta versare l’acqua nel contenitore e successivamente l’albume, poi lasciare il tutto all’esterno durante la notte. La mattina si potrà vedere che, all’interno del contenitore, si sarà formata una figura simile ad una barca grazie, secondo la tradizione, a San Giovanni che nella notte soffia all’interno del contenitore, dando all’albume questa forma. In base alla forma delle vele si riuscirebbe a prevedere l’andamento dei terreni e il proprio destino. In realtà questo fenomeno ha una spiegazione scientifica, infatti le vele e la forma della barca sono generati dalle variazioni termiche, tipiche del periodo estivo, tra notte e giorno, perciò il “rito” potrebbe svolgersi in qualsiasi altro giorno e darebbe lo stesso esito. Anche il Veliero di San Giovanni è legato al solstizio d’estate e alla sua magia ed ha origini pagane, venendo poi integrato dal Cristianesimo nella sua liturgia.