“Pc Expo era un cadavere galleggiante, ora è una società a rischio zero. Fivi? Avevano già deciso”

“Piacenza Expo al mio arrivo era un cadavere galleggiante, ora è una società a rischio zero. Fivi? Avevano già deciso di andarsene. Noi con lungimiranza abbiamo depositato in anticipo il marchio della nostra fiera vini”. Giuseppe Cavalli, presidente di Piacenza Expo, insieme alle consigliere di amministrazione Erika Colla e Elisabetta Montesissa, ha ripercorso l’attività svolta dall’ente fiera, durante l’audizione in commissione sviluppo economico presieduta da Luca Dallanegra.

audizione piacenza expo

IL PRESIDENTE CAVALLI – “Il nostro bilancio è stato approvato all’unanimità dai soci. Non è un bilancio da rischio aziendale, abbiamo un bilancio a rischio aziendale a meno di zero. Possiamo gestire la nostra fiera in piena autonomia” ha detto Cavalli. “Io ho cercato di gestire questa realtà nel modo migliore possibile. Ho assunto questo incarico sei anni fa come amministratore unico e avrei voluto continuare in questo modo (invece che con un cda a 3, ndr). Ma tutti i soci mi hanno detto di restare e ho accettato dicendo chiaramente di non volere coinvolgimenti politici. Quando sono arrivato Piacenza Expo era un cadavere galleggiante, ora è una portaerei economica, grazie all’aumento di capitale e all’arrivo di nuovi privati. Altrimenti avremmo chiuso. L’obiettivo era quello di far capire al territorio l’importanza di questa fiera, che può essere un incubatore per manifestazioni più piccole, che noi possiamo sviluppare”.

IL DIBATTITO – A prendere la parola è il consigliere Massimo Trespidi (civica Barbieri – Liberi) che ripercorre le criticità riscontrate nella gestione della fiera. “La mia non è una presa di posizione di carattere personale, ma vuole fotografare la situazione. Qui c’è un problema strutturale: il Comune ha deliberato due aumenti di capitale per la fiera, nel 2016 con l’amministrazione Dosi e nel 2021 con l’amministrazione Barbieri. In tutto un milione e mezzo di euro che potrebbero essere stati utilizzati diversamente – dice Trespidi – ad esempio per costruire un asilo nido. Piacenza Expo non è autosufficiente, se il Comune chiude i rubinetti chiude anche Piacenza Expo. L’aumento di capitale del 2021 era stato vincolato ad alcuni interventi che avrebbero dovuto essere realizzati. Perché non sono stati fatti, mentre il Comune ha pagato un nuovo parcheggio da 300mila euro?”.

Gianluca Ceccarelli di Piacenza Oltre muove le stesse obiezioni, facendo notare come, a fronte degli investimenti, non venga previsto un aumento del fatturato di Piacenza Expo nei prossimi anni. Concorda la collega Caterina Pagani, che chiede aggiornamenti rispetto alle normative antisismiche. “Vorrei qualche garanzia di una visione non più emergenziale ma di lungo periodo, visto che i fondi non mancano” ha detto Pagani. Luigi Rabuffi (Alternativa per Piacenza) ha auspicato che l’allargamento a tre del cda possa portare a nuove risorse e a un maggior impegno del tessuto economico piacentino nella fiera. “Il nuovo cda è operativo da due mesi, come sono state distribuite le deleghe?” chiede Filiberto Putzu (Liberali Piacentini). “Esiste un piano di sviluppo per superare le disparità di bilancio tra gli anni, a seconda della presenza della fiera Geofluid?”.

Luca Zandonella (Lega) chiede invece di sapere i retroscena che hanno portato all’abbandono della fiera Fivi, tra le manifestazioni di maggior richiamo nel Piacentino. Salvatore Scafuto (Pd) fa presente come grazie all’operato di Cavalli e alle scelte adottate di ‘irrobustire’ la fiera con maggior risorse abbia “scongiurato l’accorpamento della nostra fiera con altre realtà della Regione”. “Con Giuseppe Cavalli abbiamo condiviso cinque anni di gioie e dolori – ha detto Patrizia Barbieri, capogruppo della civica di centrodestra -, non bisogna dimenticare che al suo arrivo ci siamo trovati a dover pagare l’Imu non versata dai suoi predecessori. Abbiamo fatto grandi sforzi, ma questo non significa che non ci siano problemi strutturali da risolvere. Non ci sono aumenti di entrate, nonostante l’aumento di capitale e non capisco perché il Comune abbia dovuto investire 300mila euro per un nuovo parcheggio”. Anche Barbara Mazza, della civica di centrodestra, chiede di poter superare la disparità di bilancio dell’ente fiera rispetto alle annualità in cui è presente la manifestazione Geofluid.

IL CASO FIVI E LA REPLICA – Rispetto ai mancati investimenti, il presidente Cavalli fa presente come il covid abbia inciso pesantemente sull’attività della fiera. “Siamo rimasti fermi – dice – 18 mesi. Il parcheggio nuovo ci serve: abbiamo bisogno di spazio per fiere come le Giornate del Sollevamento”. Sul ‘caso’ Fivi, Cavalli dà la propria ricostruzione della vicenda. “Un mese prima della manifestazione ci viene detto che gli espositori da circa 800 sono diventati 1050. Nel frattempo il mio direttore (Sergio Copelli, ndr), molto prudenzialmente, ha registrato il marchio della nostra fiera vini che faremo in autunno. Fivi lo viene a sapere e ci chiede chiarimenti. Noi spieghiamo che creare fiere è il nostro lavoro. A questo punto noi chiediamo quali siano le necessità del Mercato Fivi, e si tiene una call con i loro rappresentanti, insieme agli assessori Adriana Fantini, Matteo Bongiorni e Simone Fornasari, in cui diciamo di essere pronti a esaudire ogni loro richiesta, in termini di parcheggi, spazi – con l’allestimento di due tensostrutture a carico nostro. Loro però avevano già deciso di andarsene a Bologna. Ho già saputo però che ci sono degli scontenti: il parcheggio costa 15 euro, mentre a Piacenza era a costo zero, con due km da percorrere con bottiglie e carrelli. La fiera dei vini che stiamo preparando noi sta andando molto bene: abbiamo già 250 adesioni, puntiamo ad arrivare a 300 operatori”.

LA POSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE – Il vice sindaco con delega alle partecipate Marco Perini interviene nel dibattito. “L’attività di Piacenza Expo non va misurata su dinamiche di bilancio, ma per l’impatto che ha sul tessuto economico nel suo complesso. Piacenza Expo ci darà soddisfazione non in termini di dividendi, ma nel far vedere Piacenza come realtà economica significativa”. “Proprio per questo motivo si è scelto di allargare il cda. Noi, come ente pubblico, facciamo da stimolo. Poi però devono arrivare gli altri. Sugli investimenti mancati, la fragilità di Piacenza Expo può aver invitato Cavalli a un atteggiamento prudenziale, per evitare di sperperare. Ora però serve coraggio. Per quanto riguarda il nuovo parcheggio, ricordo che l’area in questione è di proprietà del Comune di Piacenza e non di Piacenza Expo”.

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