In 130 a Travo in ricordo dei fratelli Cervi, 80 anni fa la prima pastasciutta antifascista

Una scenografica tempesta di fulmini ha accompagnato i 130 commensali che si sono incontrati nella serata di martedì 25 luglio a Travo per mangiare insieme la pastasciutta antifascista. Una grande festa quella che si è tenuta nella piazzetta della scuola dell’infanzia per ricordare la straordinaria iniziativa dei Fratelli Cervi che, il 25 luglio 1943 (ottant’anni fa esatti), vollero celebrare l’arresto di Benito Mussolini e la caduta del fascismo.

Il menu è il solito della tradizione: “pastasciutta” al burro col parmigiano, salumi misti, grana padano, cacio del Po e dolci. All’evento, che ha avuto il patrocinio del Comune di Travo, hanno partecipato anche l’assessora alla Cultura Roberta Valla e il vicepresidente Anpi Piacenza Enrico Battini che, dopo aver ringraziato le mamme che hanno preparato da mangiare, ha ricordato a tutti quella storia di ottant’anni fa che istituì le pastasciuttate antifasciste. Un evento molto diffuso al Nord Italia – è facile capire il motivo – ma sentito anche in molti punti del Meridione: in videocollegamento ha partecipato all’iniziativa travese anche Claudia Cammarata della Sezione Anpi “Gino Cortese” di Caltanissetta, che ha rimandato al 31 luglio la pastasciuttata per cause di forza maggiore.

“QUEL” 25 LUGLIO – I sette fratelli Cervi si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta, poi la caricarono sul carro e la portarono in piazza a Campegine per distribuirla alla gente del paese. Secondo la ricostruzione dell’Istituto Cervi, anche un ragazzo con indosso una camicia nera fu invitato da Aldo a unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta.