Nuovo ospedale, il 19 luglio lo studio e la collocazione in consiglio comunale

Lo studio di fattibilità del nuovo ospedale approda in consiglio comunale nella seduta convocata per mercoledì 19 luglio. Dopo l’audizione della direttrice generale dell’Ausl di Piacenza Paola Bardasi, l’architetto Sergio Beccarelli, direttore tecnico per la società di progettazione Policreo, illustrerà il progetto del nuovo nosocomio collocato nell’Area 5 della Madonnina, tra via Bubba e la tangenziale.

L’elaborazione dello studio era stata richiesta dall’amministrazione Tarasconi per corroborare il cambio di rotta rispetto alla giunta precedente: meglio insediare la nuova struttura sanitaria nella superficie libera della Madonnina, interamente interna al perimetro della tangenziale, invece che localizzarla nell’Area 6 (su suolo agricolo esterno al tracciato della tangenziale) che era stata prescelta dall’amministrazione Barbieri.

COSA FARE DELL’ATTUALE OSPEDALE? – Tre ipotesi vengono contemplate dallo studio di fattibilità elaborato da Policreo: una nuova porta d’accesso al centro storico e un polo culturale, con la realizzazione di un parcheggio interrato; un parco urbano, sempre con parcheggio sotterrato; oppure, una cittadella sanitaria con residenze sociali per over 75.

LE OPINIONI CONTRARIE – Il 30 settembre 2022 il comitato Salviamospedale depositò presso gli uffici comunali di viale Beverora 460 firme per chiedere di indire un dibattito pubblico sul tema del nuovo ospedale. La posizione del comitato era (ed è) netta: non è necessario costruire un nuovo presidio ospedaliero bensì, semmai, ampliare ed efficientare quello esistente. “Il futuro della sanità va in tutt’altra direzione, cioè verso la medicina territoriale. Negli ospedali accederanno solamente i pazienti affetti dalle malattie più acute. Se questo sistema funzionerà avremo una diminuzione di richieste per l’ospedale. Dunque, perché costruirne uno nuovo?”, fu la perplessità espressa da Giovanni Ambroggi.

Il dibattito pubblico chiesto dal comitato si tenne poi il 23 marzo alla presenza della sindaca Katia Tarasconi, della direttrice sanitaria Ausl Paola Bardasi e dei rappresentanti del comitato Salviamospedale Augusto Ridella, Giovanni Ambroggi, Stefano Pareti e Stefano Benedetti. Il comitato ribadì la proposta, già espressa diversi mesi prima, di utilizzare i 260 milioni in arrivo dalla Regione per riqualificare l’ospedale esistente. Da parte sua, la direttrice Bardasi sottolineò come l’attuale polichirurgico, impossibile da espandere, non consentisse di fare innovazioni, offrire nuovi servizi e attrarre e trattenere specializzandi.

A evidenziare le criticità della situazione attuale anche la sindaca Tarasconi, che ricordò come, per far fronte alle esigenze dei sanitari e dei pazienti, era stato necessario spostare reparti, come quello dei diabetici, e riorganizzare servizi. “Se un neolaureato bravo ha la possibilità di scegliere – disse Tarasconi – sceglie una struttura che ha problemi di criticità o sceglie di andare in un ospedale al passo con i tempi?”. A favore del nuovo ospedale anche il direttore dell’ufficio tecnico dell’Ausl Luigi Gruppi, che rilevò come i contributi portati dal comitato fossero “distanti dalla realtà che conosco”. Gruppi disse che l’ospedale, anche intervenendo pesantemente, non avesse un futuro né a livello strutturale né a livello impiantistico. “Per realizzare le nuove terapie intensive per il covid abbiamo fatto un miracolo”, chiosò.

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